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sabato, aprile 25, 2009

LA SESSUALITA' DEI VECCHI 

Alcuni giorni addietro, mi è capitato di essere invitato ad una cena alla quale partecipavano una ventina di persone anziane – uomini, ma nella maggior parte donne – la cui età variava sulla gamma degli “anta” (tra i 60 e gli ottanta e passa; in quella occasione, pur essendo con una amica alla quale tengo molto, non ho potuto fare a meno di fare emergere il mio fantasmino curioso e mi sono messo a fantasticare sulla terza età e sulla sessualità di coloro che vi fanno parte.
Dobbiamo premettere che la società attuale non consente più a nessuno di considerarsi vecchio, in quanto tale condizione lo farebbe uscire dal ruolo di “consumatore” che gli è stato appioppato; e quindi c’è tutta una caterva di cose – oggetti. pilloline, ecc, - che lo aiutano a superare la vecchiaia ed a considerarsi “meno vecchio”; ma non ci prendiamo in giro, uno/una, vecchio/a è e vecchio/a rimane.
Anche se la chirurgia plastica ha fatto passi da gigante, anche se le applicazioni di botulino ed altre porcherie, consentono miracoli, la realtà viene fuori: voglio raccontarvi un incontro che tempo fa ho avuto al ristorante con una signora che conosco da tanti anni; dopo i soliti convenevoli e le solite frasi di rito “ma come stai bene”, “ma per te gli anni non passano mai”, mi sono messo a guardarla e, in effetti, la pelle del viso era levigata, i tratti perfettamente disegnati, ma nonostante questo (o forse proprio per questo) quando la guardavo negli occhi provavo una forte repulsione, perché gli occhi erano occhi da vecchia in un volto da giovane: mio Dio che effetto distonico!!
Ma pure con gli occhi da vecchia, la donna continua ad avere i suoi istinti sessuali, anche se non è facile soddisfarli, perché dopo una certa età non trova più nessuno che se la scopi, nessuno che giochi con lei nei giochi del sesso; eppure lei lo desidera, ma al tempo stesso si vergogna di mostrare il proprio corpo non più piacente e che nessuno desidera più (almeno così lei crede).
E per il vecchio? Il discorso è un po’ diverso, ma ugualmente angoscioso; può esserci ancora la libidine ma non riuscire nell’erezione e allora l’angoscia è totale perché si preferisce raggiungere al più presto l’impotenza pura e semplice, o meglio quello che si chiama “la pace dei sensi”.
Nel caso che ci sia l’erezione può mancare la donna ed allora il vecchio può arrivare alla masturbazione, cosa dalla quale esce con grandissimo schifo per se stesso; potrebbe andare a puttana, cosa già squallida da giovane, figuriamoci da vecchio; eppure, se l’uomo conserva la sua virilità, soddisfarla diventa una necessità, importante anche per la salute fisica, oltre che psichica.
E allora come può risolvere la difficile convivenza con il suo “coso” che gli chiede una cosa che non gli può dare? Non è facile rispondere, anche se a questo punto voglio introdurre un concetto nuovo, una parola che ancora non ho usato: amore.
Il “vecchio” può trovare correlazione amorosa e a questo punto la considerazione fisica, sempre importante ma non esaustiva del problema, lascia il passo ad un diverso modo di intendere il rapporto; l’amore, anche se attenuato dai sensi in declino, ha una spinta emozionale che corrobora il rapporto e, a volte, lo rende bello ed appagante. Come fare per trovare l’amore? Semplice: basta tenere gli occhi aperti sulla vita!
Se poi basta l’appagamento sessuale, diciamo che l’uomo in generale – proprio perché questa società maschilista gli concede maggiore potere – ha più possibilità di portarsi a letto una ragazza che potrebbe essergli figlia, mentre la donna questo potere non l’ha: è uno dei tanti aspetti delle disuguaglianze di questo mondo, ma sta per finire.

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