<$BlogRSDUrl$>

domenica, aprile 19, 2009

I SINDACATI E I LAVORATORI 

In America il sindacato ha dato prova di grande “realismo” nell’accettare un patto con la FIAT/Chrysler che rappresenta una vera rivoluzione nei rapporti tra dipendenti e imprenditori: ai lavoratori, in cambio della “non chiusura” dell’azienda, è stato chiesto un sacrificio in termine di numero dei dipendenti e di soldi dello stipendio; ai rappresentanti del sindacato è stato offerto anche un 20% della quota azionaria (direi “niente” al valore di oggi, ma per il domani si può sperare e poi, “basta il gesto”).
Con questo accordo – siglato con lo spettro della chiusura completa dell’azienda – si può dire che il capitalismo di nuova generazione sigla una vittoria importante, dato che riesce a convincere i lavoratori a tagliare i loro posti di lavoro ed a guadagnare meno; il tutto in cambio di una speranza sul futuro. E qui torniamo a vecchi slogan già sentiti in passato, sul tipo di “la fabbrica è di tutti, padrone ed operai” oppure anche l’altro che recita “caro operaio, la fabbrica è tua ed è compito tuo difenderla”; tutte belle parole, ma che alla fine del mese mostrano le differenze tra padrone e operai: lo stipendio!
Da notare che l’altro colosso americano dell’auto – la General Motor – ha presentato al governo USA un piano che prevede quasi 50.000 licenziamenti e richieste per altri 4,6 miliardi di dollari. Come si vede il comparto soffre e parecchio!!
Ma veniamo a noi; in Italia si litiga per altre cose: anzitutto è stato firmato un accordo tra sindacati e Confindustria per una ristrutturazione della tipologia dei Contratti Nazionali di Lavoro; tale accordo non è stato siglato dalla CGIL e così si è ampliato ancora di più il solco tra le varie componenti sindacali.
In aggiunta si è aperta una polemica tra Cisl e CGIL sulla questione dei “sequestri dei manager”, cosa tutta teorica in quanto in Italia non si sono ancora avuti episodi del genere; la Cisl ha accusato l’altro sindacato di “tenere una posizione ambigua o opportunista di fronte ai recenti casi di sequestri dei manager da parte dei lavoratori” aggiungendo che “liscia la tigre della rivoluzione e soffia sul fuoco”; gli risponde Epifani per la CGIL che certo non accetta di essere considerato rivoluzionario e afferma che “nulla giustifica, se non un intento inaccettabilmente strumentale, le considerazioni della Cisl espresse dal suo segretario che sta prendendo lucciole per lanterne oppure non è in grado di interpretare quello che legge”; insomma Epifani apostrofo Bonanni dandogli del “mezzo rimbambito”!
E i lavoratori? Vorrei ricordarvi il mio post del 15 scorso, nel quale commentavo l’incivile comportamento del pubblico che assisteva al film “Louise-Michel” al termine del quale la gente abbandona la sala durante i titoli di coda senza attendere la sequenza finale; sapete cosa contiene questi ultimi tre minuti di film? Contiene una cosa importantissima a livello emblematico e cioè il fatto che le lavoratrici, messe sul lastrico e dileggiate dalla classe padronale, decidono di abbandonare l’ipotesi di fare uccidere il padrone da un killer e di occuparsene personalmente, tutte e venti, e così riunite in un solido drappello di “vere rivoluzionarie”, mettersi in cammino….per dove? Il film non lo dice, non ci mostra il “sole dell’avvenire”, ma le donne svillaneggiate reagiscono andando “di persona” alla ricerca del padrone per farsi giustizia sommaria.
Ecco, io chiederei un parere ai sindacati (Cisl e CGIL) su questo atteggiamento delle lavoratrici, su questo che possiamo chiamare “anelito rivoluzionario”; da notare che il sindacato, nel film, le consiglia di accettare una vera elemosina (100 euro a testa per anno di lavoro) e di trovarsi una occupazione: grandissima delusione per tutte loro!!
Lo so che non è la vita reale ma è un film: però, stiano attenti lo stesso!!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?