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lunedì, aprile 27, 2009

E IL 26 E' PUNTUALMENTE ARRIVATO 

Come dicevo ieri, dopo il 25 (aprile) ineluttabilmente viene il 26 e si torna in pista con le stesse problematiche di prima, ma con l’aggiunta di qualche scoria di violenza che forse (speriamo di no) avvelenerà ancora di più il clima politico.
La violenza si è registrata a Milano, dove il Presidente della Regione, Formigoni, è stato pesantemente contestato con fischi e urla (“vergogna”!!) prima, durante e dopo il suo intervento; a questo proposito è singolare l’esortazione dell’ex Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro – quello del “non ci sto!” – che si è rivolto alla platea vociante per calmarla con una frase se non altro fraintendibile, specie se pronunciata da una cotale ex-autorità: “dobbiamo lasciare parlare anche chi non ci piace” mentre Formigoni non rappresentava un partito politico ma una istituzione.
A Roma invece il Sindaco Alemanno è stato “costretto” addirittura a non partecipare alla manifestazione indetta dall’ANPI, a seguito dell’avvertimento – in puro stile mafioso – inviatogli dai Centri Sociali della capitale che gli hanno preannunciato grosse manifestazioni contro di lui; per non turbare la manifestazione, Alemanno ha preferito non parteciparvi: ma l’atteggiamento di questi giovani non è “democratico”, ma non è neppure “rivoluzionario”, è soltanto un modo per fare casino, per agitare le acque, senza nessun costrutto se non “fare il gioco dei poteri forti”. Meditate, ragazzi!!
Nella mia città è stato attaccato e distrutto il gazebo del candidato Pdl al Comune (un innocuo ex portiere di calcio); la “bravata” ha determinato il ferimento – non conosco la gravità – di una ragazza addetta alla postazione.
Insomma, se questi sono i postulati per la pacificazione invocata da “tutti”……
La realtà comunque ci riassorbe e ci costringe a pensare all’oggi: primo problema – a parte la crisi e l’Abruzzo – le elezioni europee che si dovrebbero svolgere il 21 giugno; c’è subito una cattiva notizia per i candidati: il Parlamento Europeo ha varato nuove regole e, nel contempo, ha messo un po’ d’ordine nella giungla dei compensi; per effetto di questa nuova normativa, lo stipendio sarà uguale per i tutti i parlamentari e diventa pari a 81mila euro lordi all’anno e quindi, per gli italiani – che erano notoriamente quelli meglio pagati di tutti (134mila euro) – si riduce del 40%.
Insomma, lo stipendio base viene fissato in 7.665 euro lordi al mese che – dedotte le tasse – diventerà un netto di poco più di 5.000 euro mensili; una bella differenza con i circa 12mila euro lordi guadagnati fino ad ora.
Nonostante questa sforbiciata ai compensi, i pretendenti che si presenteranno sul palcoscenico elettorale non mancano: sono stati presentati ben 93 simboli riferiti ad altrettante liste (+20% rispetto alla precedente elezione).
Volete qualche nome tra i più “buffi”? Ebbene, abbiamo l’”Italia dei Malori”, poi c’è anche “Donne insoddisfatte e incomprese”, ma ci sono anche quelli più impegnati, come “Recupero Maltolto”, “Movimento Giovani Poeti d’azione” ed anche “Casta Contro”, quest’ultimo riferito evidentemente al libro di Rizzo e Stella.
La gloriosa falce e martello, anziché scomparire definitivamente ed essere collocata in soffitta, riappare in tre simboli: quelli di “Prc-Pdci”, del Pcl” e di “Sinistra Critica”.
Un’ultima notazione: quei partiti che si presentano con un nome diverso dalle passate elezioni, tipo DS e Margherita che ora sono PD e Forza Italia e AN che sono diventati Pdl, hanno depositato “a titolo cautelativo” anche i vecchi simboli, in quanto temono che vengano usati da altri; in questo mondo di ladri, meglio non fidarsi!!

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