lunedì, aprile 13, 2009
ALCUNE "IDEE" SUI FONDI PER IL TERREMOTO
Si stanno sprecando le idee sul modo di recepire fondi per la ricostruzione delle zone terremotate e chiaramente “la fantasia” non ci manca, anzi è forse la merce che più abbonda nel territorio italico; ve ne citerò alcune!
L’ex ministro Amato, avanza l’idea di istituire una sorta di “una tantum” che gli italiani pagherebbero ben volentieri, anzi nessuno si lamenterebbe, ben felice di donare, almeno finché dura l’emozione dei funerali delle vittime, delle tendopoli, delle case distrutte, insomma tutto quello che le nostre televisioni ci propinano.
Un commento: che l’intenerimento del contribuente che in tal modo paga serenamente, quasi con gioia le tasse, è certo un’idea da non gettare; la televisione potrebbe “inventare” alcune catastrofi nei giorni precedenti il pagamento delle tasse e così il gettito sarebbe senz’altro superiore alle attese, ma sarebbe giusto??
L’Unità suggerisce un modo di gestire i fondi: affidarli ai Comuni interessati dal sisma e farli spendere a loro; mi sembra un ottimo sistema per farsene rubare almeno mezzi; forse sarà il mio atavico senso di repulsione verso tutto quello che è federalismo, affidamento di compiti alla periferia, ma questo spreco sono certo che avverrebbe; e tanto per chiarire il perché di questa mia avversione, preciso che secondo me il moltiplicare i centri di spesa genera quasi automaticamente un aumento similare di clientelismo da soddisfare. Sbaglierò pure, ma questa è la mia ferma convinzione e mi sento in dovere di dirlo.
Giampaolo Pansa sulla sua rubrica “il bestiario”, si chiede – in forma eufemistica – come mai i terremotati non abbiano ancora pensato di tenere sotto sequestro qualcuno tra i responsabili del disastro (palazzinari, autorità pubbliche, ecc.), in sintonia con quanto sta avvenendo in Europa per i manager di grosse aziende.
Ovviamente a questi signori andrebbe richiesto un congruo “riscatto”, in soldi o beni materiali, ed il ricavato di tali operazioni alla Robin Hood andrebbe riversato nei fondi per la ricostruzione; che ve ne pare come idea?
E adesso, dopo avere scritto di queste idee, alcuna più bislacca di altre, mi sento in dovere di dire anch’io la fesseria del giorno; mi rifaccio ad un articolo che ho letto oggi su un quotidiano nazionale e che riporta, in tono un po’ piagnucoloso, i compensi dei banchieri italiani (non posso dire se sono tutti, a occhio e croce non lo credo) anticipando che la scura della crisi si è abbattuta anche su questi signori.
Ebbene, con la diligenza che mi contraddistingue, mi sono ricopiato e incasellato il nome, la carica rivestita ed il compenso che verrà da loro percepito per il 2008; ovviamente tale elenco è a disposizione di chi me lo vorrà richiedere.
Comunque, se mi credete sulla parola, vi dirò che si tratta di 18 bellimbusti che hanno messo in tasca complessivamente 40 milioni di euro; se li sono guadagnati? A vedere cosa ne è stato della finanza non direi proprio, ma comunque il mio vuole essere un discorso che tocca il cuore e non il cervello: così come si pensa di chiedere un sopratassa agli italiani, muovendo le leve della solidarietà, con lo stesso sistema bisognerebbe che i “magnifici 18” (poi se ce ne sono altri, meglio!) si riducesse le proprie prebende del 50% e quindi le casse dell’erario vedrebbero affluire 20 milioni che mi sembrano una cifra ragguardevole. Mi si dirà: non si può fare legalmente, ci vorrebbe una rivoluzione! Ed io rispondo: va bene, facciamola questa rivoluzione!!
La mia è solo una provocazione, un modo per dire che le fesserie siamo capaci tutti a dirle o a scriverle; chiaro il concetto?? E mi raccomando, meditiamo, gente, meditiamo!
L’ex ministro Amato, avanza l’idea di istituire una sorta di “una tantum” che gli italiani pagherebbero ben volentieri, anzi nessuno si lamenterebbe, ben felice di donare, almeno finché dura l’emozione dei funerali delle vittime, delle tendopoli, delle case distrutte, insomma tutto quello che le nostre televisioni ci propinano.
Un commento: che l’intenerimento del contribuente che in tal modo paga serenamente, quasi con gioia le tasse, è certo un’idea da non gettare; la televisione potrebbe “inventare” alcune catastrofi nei giorni precedenti il pagamento delle tasse e così il gettito sarebbe senz’altro superiore alle attese, ma sarebbe giusto??
L’Unità suggerisce un modo di gestire i fondi: affidarli ai Comuni interessati dal sisma e farli spendere a loro; mi sembra un ottimo sistema per farsene rubare almeno mezzi; forse sarà il mio atavico senso di repulsione verso tutto quello che è federalismo, affidamento di compiti alla periferia, ma questo spreco sono certo che avverrebbe; e tanto per chiarire il perché di questa mia avversione, preciso che secondo me il moltiplicare i centri di spesa genera quasi automaticamente un aumento similare di clientelismo da soddisfare. Sbaglierò pure, ma questa è la mia ferma convinzione e mi sento in dovere di dirlo.
Giampaolo Pansa sulla sua rubrica “il bestiario”, si chiede – in forma eufemistica – come mai i terremotati non abbiano ancora pensato di tenere sotto sequestro qualcuno tra i responsabili del disastro (palazzinari, autorità pubbliche, ecc.), in sintonia con quanto sta avvenendo in Europa per i manager di grosse aziende.
Ovviamente a questi signori andrebbe richiesto un congruo “riscatto”, in soldi o beni materiali, ed il ricavato di tali operazioni alla Robin Hood andrebbe riversato nei fondi per la ricostruzione; che ve ne pare come idea?
E adesso, dopo avere scritto di queste idee, alcuna più bislacca di altre, mi sento in dovere di dire anch’io la fesseria del giorno; mi rifaccio ad un articolo che ho letto oggi su un quotidiano nazionale e che riporta, in tono un po’ piagnucoloso, i compensi dei banchieri italiani (non posso dire se sono tutti, a occhio e croce non lo credo) anticipando che la scura della crisi si è abbattuta anche su questi signori.
Ebbene, con la diligenza che mi contraddistingue, mi sono ricopiato e incasellato il nome, la carica rivestita ed il compenso che verrà da loro percepito per il 2008; ovviamente tale elenco è a disposizione di chi me lo vorrà richiedere.
Comunque, se mi credete sulla parola, vi dirò che si tratta di 18 bellimbusti che hanno messo in tasca complessivamente 40 milioni di euro; se li sono guadagnati? A vedere cosa ne è stato della finanza non direi proprio, ma comunque il mio vuole essere un discorso che tocca il cuore e non il cervello: così come si pensa di chiedere un sopratassa agli italiani, muovendo le leve della solidarietà, con lo stesso sistema bisognerebbe che i “magnifici 18” (poi se ce ne sono altri, meglio!) si riducesse le proprie prebende del 50% e quindi le casse dell’erario vedrebbero affluire 20 milioni che mi sembrano una cifra ragguardevole. Mi si dirà: non si può fare legalmente, ci vorrebbe una rivoluzione! Ed io rispondo: va bene, facciamola questa rivoluzione!!
La mia è solo una provocazione, un modo per dire che le fesserie siamo capaci tutti a dirle o a scriverle; chiaro il concetto?? E mi raccomando, meditiamo, gente, meditiamo!