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lunedì, marzo 02, 2009

STRANI ACCOSTAMENTI 

In questo ultimo fine settimana a cavallo tra febbraio e marzo, ho udito alcune proposte provenienti da settori apparentemente distanti, ma che entrambe meritano qualche riflessione: la prima arriva dal neo Segretario “a tempo” del PD, Dario Franceschini, e chiede un assegno per i disoccupati, mentre la seconda è stata pronunciata addirittura dal Papa “a vita”, Benedetto XVI, e anch’essa, in sostanza, chiede che il principale impegno del Governo vada ai lavoratori ed alle loro famiglie; entrambe giustissime nella forma, ma meritevoli di un qualche approfondimento.
Io capisco che per quanto riguarda Franceschini, in questi primi momenti di assunzione della carica, in mancanza di idee originali, si provi a scimmiottare l’avversario, con frasi roboanti e sostanzialmente propagandistiche e basta: è noto a tutti che nel nostro Paese esiste già l’indennità di disoccupazione per coloro che perdono il posto di lavoro; ovviamente analoga provvidenza non c’è per i cosiddetti “precari”, ma fare un annuncio rivolto solo a loro non avrebbe avuto la stessa risonanza, anche perché questa categoria di lavoratori non è proprio ben vista dai Sindacati – CGIL dell’amico (suo) Epifani in testa – perché sono quasi tutti “senza tessera”.
Ed anche subordinare la provvidenza ai soldi che si ricavano dalla lotta all’evasione fiscale, tutti sanno che è una autentica bufala, in quanto il ricavato di tale battaglia, nei casi in cui è stata vinta, porta a degli introiti che percentualmente vanno dal 3 al 5% della cifra da recuperare e questo in un lasso di tempo medio/lungo.
Quindi, mettiamo la battuta di Franceschini tra la méra propaganda politica, quello cioè che nel periodo che stiamo vivendo sarebbe da evitare; ma il segretario è appena arrivato e ci vuole un po’ di pazienza; caso mai, se proprio voleva fare bella figura, poteva subordinarla all’abbassamento degli stipendi per parlamentari ed alte cariche dello Stato, ma forse i suoi amici non lo avrebbero gradito. Vero??
Il Santo Padre, con il suo invito al Governo a pensare anzitutto ai lavoratori ed alle loro famiglie, non fa propaganda politica, ma fa lo stesso discorso di sempre che – a lui ed all’intero schieramento delle Alte Cariche del Vaticano – non costa niente in termini pratici e fa fare una gran bella figura.
L’ho già citato una volta, ma mi piace utilizzarlo anche adesso: mi riferisco al film “L’uomo venuto dal Cremino nei panni di Pietro” (1968), nel quale il Papa “cinematografico” – Kiril I - prima di chiedere al mondo intero un aiuto per i cinesi che stanno subendo una orrenda carestia, afferma che “la Chiesa, dal canto suo, venderà tutti i propri beni, tutti i capolavori, tutti i palazzi e destinerà il ricavato per questo scopo”; solo dopo invita i potenti del mondo e tutti coloro che possono ad aiutare la Chiesa in questa nobile missione.
È chiaro che si tratta di un’opera di finzione, di un film, ma se ci pensate bene, il Papa che vende tutti i propri beni – fino a mandare la Chiesa “mendica nel mondo (questa è la frase che viene usata) – solo dopo “osa” rivolgersi agli altri per “chiedere”; una cosa del genere è veramente una colossale sciocchezza oppure ha una sua logica intrinseca e solo la cupidigia e il desiderio di potenza non l’ha mai portata a galla? Noi continuiamo a sentire nelle omelie dei parroci che Gesù è nato povero e durante i pochi anni di vita ha continuato ad esserlo; sentiamo anche che Gesù scaraventa fuori dal tempio i mercanti, ma tutto questo c’entra qualcosa con la Chiesa nella sua intera struttura di potere oppure è soltanto una favola detta per i bambini che passano a comunione? Comunque meditiamo gente, meditiamo!!

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