giovedì, marzo 05, 2009
ADDIO VECCHI AMICI DI UN TEMPO
Tra poco meno di un mese (dal 3 aprile) il vecchio termometro a mercurio verrà posto fuori vendita e quindi non lo troveremo più nelle Farmacie; pensate che l’oggetto in questione ha rappresentato una sorta di simbolo per i tempi passati e nel film “Le Notti di Cabiria”, il grande Fellini mette in bocca a Cabiria queste parole: “cosa crede, io non solo mica come loro, io ho tutti i confort; pensi ho anche il termometro!!”.
Siamo negli anni ’50 e il misuratore della febbre era una sorta di status symbol per queste persone semplici che ancora non conoscevano il SUV o la settimana bianca; la ragione della messa al bando è giusta e logica: il mercurio che formava il corpo del termometro è quasi un arma di distruzione di massa, tanto è tossico, radioattivo, cancerogeno e chi più ne ha più ne metta; magari il mercurio ce lo ritroveremo ancora nel pesce, ma quello è più difficile da bandire.
Il termometro verrà sostituito da un apparecchietto in vetro (il suo nome è Galistan) che contiene una lega di Gallio, Indio e Stagno e che, al posto dei canonici 10 minuti che impiegava il termometro a mercurio per segnalare la temperatura, farà lo stesso servizio in soli 3 minuti: quindi ne guadagniamo 7, ma per fare cosa??
In questa atmosfera permeata di nostalgia, facciamo mente locale su quante cose ci hanno lasciato: anzitutto il gettone telefonico, sparito insieme alle cabine e sostituito da schede magnetiche; poi il disco in vinile che ha iniziato ad estinguersi nel 1993, ed anche la macchina da scrivere ci ha lasciato, sostituita dalla tastiera del computer, così come le cassette VHS, sostituite dal DVD che ormai è vecchio pure lui.
Ci sarebbe poi da aggiungere la bilancia meccanica – sostituita da quella elettronica – su cui il commerciante disinvolto mostrava la sua bravura di “appoggiatore di merce” ed anche il rasoio a serramanico, la cui lama doveva essere affilata con la tipica striscia di cuoio: faceva una barba perfetta ma anche tagliava se uno era malaccorto.
Si potrebbe continuare, ma la malinconia aumenterebbe e non mi sembra il caso; per tornare al termometro, la più bella alternativa che possiamo avere a disposizione è il tipico bacio sulla fronte con cui la mamma sanziona lo stato febbrile della figlia o del figlio; nessun’altra cosa potrà mai essere più precisa!
E adesso basta con la malinconia e guardiamo alle cose di OGGI: ce n’è una che mi pare interessante e che riguarda un signore di nazionalità romena, Nicolae Negru, condannato a 9 anni di reclusione per rapina, sequestro di persona, violenza carnale, lesioni volontarie aggravate e violazione della normativa in materia di armi; ebbene, il gentiluomo sopra descritto, dopo aver trascorso 4 anni presso il carcere di Vercelli, è stato liberato dal Giudice di Sorveglianza che ha condonato il resto della pena.
All’uscita dal carcere, il romeno ha trovato ad attenderlo un “ordine di espulsione” emesso dal Prefetto di Vercelli per “motivi imperativi di pubblica sicurezza”; la stampa non dice se il cittadino romeno sia stato accompagnato nel suo paese, ma anche se fosse così, non cambierebbe molto la questione: il nominato Nicolae, impiegherebbe il battito di un ciglio per rimettersi in moto e rientrare in Italia, paradiso di questi signori, vero paese del bengodi per i delinquenti, almeno quanto è arcigno nei confronti di coloro che vengono per fare il proprio dovere e cercare di lavorare onestamente.
Avrei voglia di dire “ridatemi il termometro!!”, ma credo che tale invocazione sarebbe solo velleitaria, in quanto non possiamo fermare l’avanzata del nuovo; e neppure mettere la testa sotto la sabbia e non vedere la multietnicità delle nostre città, condizione che ormai è diventata una realtà ineluttabile.
Siamo negli anni ’50 e il misuratore della febbre era una sorta di status symbol per queste persone semplici che ancora non conoscevano il SUV o la settimana bianca; la ragione della messa al bando è giusta e logica: il mercurio che formava il corpo del termometro è quasi un arma di distruzione di massa, tanto è tossico, radioattivo, cancerogeno e chi più ne ha più ne metta; magari il mercurio ce lo ritroveremo ancora nel pesce, ma quello è più difficile da bandire.
Il termometro verrà sostituito da un apparecchietto in vetro (il suo nome è Galistan) che contiene una lega di Gallio, Indio e Stagno e che, al posto dei canonici 10 minuti che impiegava il termometro a mercurio per segnalare la temperatura, farà lo stesso servizio in soli 3 minuti: quindi ne guadagniamo 7, ma per fare cosa??
In questa atmosfera permeata di nostalgia, facciamo mente locale su quante cose ci hanno lasciato: anzitutto il gettone telefonico, sparito insieme alle cabine e sostituito da schede magnetiche; poi il disco in vinile che ha iniziato ad estinguersi nel 1993, ed anche la macchina da scrivere ci ha lasciato, sostituita dalla tastiera del computer, così come le cassette VHS, sostituite dal DVD che ormai è vecchio pure lui.
Ci sarebbe poi da aggiungere la bilancia meccanica – sostituita da quella elettronica – su cui il commerciante disinvolto mostrava la sua bravura di “appoggiatore di merce” ed anche il rasoio a serramanico, la cui lama doveva essere affilata con la tipica striscia di cuoio: faceva una barba perfetta ma anche tagliava se uno era malaccorto.
Si potrebbe continuare, ma la malinconia aumenterebbe e non mi sembra il caso; per tornare al termometro, la più bella alternativa che possiamo avere a disposizione è il tipico bacio sulla fronte con cui la mamma sanziona lo stato febbrile della figlia o del figlio; nessun’altra cosa potrà mai essere più precisa!
E adesso basta con la malinconia e guardiamo alle cose di OGGI: ce n’è una che mi pare interessante e che riguarda un signore di nazionalità romena, Nicolae Negru, condannato a 9 anni di reclusione per rapina, sequestro di persona, violenza carnale, lesioni volontarie aggravate e violazione della normativa in materia di armi; ebbene, il gentiluomo sopra descritto, dopo aver trascorso 4 anni presso il carcere di Vercelli, è stato liberato dal Giudice di Sorveglianza che ha condonato il resto della pena.
All’uscita dal carcere, il romeno ha trovato ad attenderlo un “ordine di espulsione” emesso dal Prefetto di Vercelli per “motivi imperativi di pubblica sicurezza”; la stampa non dice se il cittadino romeno sia stato accompagnato nel suo paese, ma anche se fosse così, non cambierebbe molto la questione: il nominato Nicolae, impiegherebbe il battito di un ciglio per rimettersi in moto e rientrare in Italia, paradiso di questi signori, vero paese del bengodi per i delinquenti, almeno quanto è arcigno nei confronti di coloro che vengono per fare il proprio dovere e cercare di lavorare onestamente.
Avrei voglia di dire “ridatemi il termometro!!”, ma credo che tale invocazione sarebbe solo velleitaria, in quanto non possiamo fermare l’avanzata del nuovo; e neppure mettere la testa sotto la sabbia e non vedere la multietnicità delle nostre città, condizione che ormai è diventata una realtà ineluttabile.