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mercoledì, febbraio 25, 2009

SOLDI AI NANETTI 

Ricorderete che alcuni giorni or sono abbiamo fatto alcuni commenti circa la dipendenza tra crisi economico/finanziaria e diminuzione dei posti di lavoro.
Ebbene, in questo settore possiamo registrare una buona notizia in quanto al nostro Senato è passata una norma che in pratica – ai fini dei rimborsi elettorali –vanificherà lo sbarramento del 4% per le prossime elezioni europee.
Originariamente la proposta era di indicare l’1% quale sbarramento – ripeto solo ai fini pecuniari – ma i nostri parlamentari hanno fatto uno sforzo non indifferente e sono riusciti a fare alzare la soglia al 2%; il provvedimento di legge, a firma dell’onorevole Sposetti, ex Tesoriere DS, con quest’ultima soglia, è stato approvato all’unanimità e così il “partito dei nanetti”, sia pure non rappresentato al Parlamento Europeo, si porterà a casa un bel pacco di euro.
Fino all’approvazione della famigerata legge, gli esclusi potevano contare sui rimborsi per le politiche del 2006 e, dopo, quello per le politiche 2008, delle quali – pur non avendo alcun eletto – si portano a casa 1milione e 858mila euro per la “Sinistra Arcobaleno”, 498mila euro per il “Partito Socialista” ed altri spiccioli per altri raggruppamenti. In concreto, quindi, con le europee del 2009 i nanetti si assicurano una bella fetta di esistenza, che diventerà addirittura “dorata” in quanto non ci saranno spese da sostenere, ma solo euro da incassare.
E così, viene vanificato il desiderio dei contribuenti di cacciare i piccoli partiti, in quanto la Casta – connivente con loro, in quanto “non si sa mai” – assicura la loro prossima esistenza; e sapete la motivazione addotta? “La norma mira a consentire a tutte le forze politiche di avere agibilità anche fuori del Parlamento”.
Guardate bene dove sta l’inciucio: il PD e il PDL votano insieme per instaurare una soglia di sbarramento uguale a quello già esistente nella norma elettorale per le politiche in Italia (4%); i nanetti uniti insieme – solo per i soldi riescono ad unirsi – brigano per pietire un po’ di quattrini e “i grandi” – vanificando la originaria volontà di snellire la pletora di partiti – consentono questa munifica elargizione.
E proprio in questo momento di crisi in cui anche Il Quirinale riduce le proprie spese, la Casta non recede dal mostrare la propria disponibilità allo spreco; ho detto spreco e lo sottolineo, in quanto mi devono dire che cosa significano questi contributi dati a dei partiti che non hanno diritto di tribuna in nessun Parlamento, né in quello nazionale e neppure in quello europeo.
I soldi che vengono sprecati per far vivere lussuosamente una manica di dirigenti trombati e falliti (politicamente) potevano essere meglio impiegati in altre soluzioni sociali che avrebbero significato qualcosa di importante per svariati cittadini italiani con il bilancio attanagliato dalla crisi.
Senza voler fare un esempio, perché non c’entra niente e il paragone è improponibile, ma tanto per dire: il Presidente Obama, in ottemperanza alla promessa elettorale, ha ridotto le tasse al 95% dei lavoratori americani e le ha aumentate a chi guadagna più di 250mila dollari all’anno (196mila euro).
Per effetto di tale impostazione fiscale, viene calcolato che ciascuna famiglia americana media avrà in tasca 65 dollari (51 euro) al mese in più; non sarà un granché, anzi è paragonabile alla social card italiana, ma ha una diversa impostazione, in quanto si vede una parallela diminuzione degli introiti dei ricchi e questo è proprio l’immagine che la gente desidera ricevere. Chiaro il concetto??

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