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giovedì, febbraio 19, 2009

PRESE LE DUE "BESTIE" DI ROMA 

I due romeni autori dello stupro ai danni della ragazzina di 14 anni nel Parco della Caffarella a Roma, sono stati catturati e sono entrambi rei confessi; volete la prima dichiarazione di uno delle due bestie? “L’idea era di fare solo una rapina, ma quando l’abbiamo vista, così carina, abbiamo commesso l’abuso per dispetto”. Ma per dispetto nei confronti di chi? Forse del partner della ragazzina, anche lui giovanissimo, 16 anni, visto dai due bruti come un privilegiato nei loro confronti? Può essere! E questo avrebbe anche una sua logica, perversa finché vogliamo, ma pur sempre logica.
La ragazzina di 14 anni è stata molto bene definita dal Questore Caruso: “uno scricciolo con una forza incredibile”; questo scricciolo, dopo aver riconosciuto all’istante la foto di uno dei due stupratori ha avuto questa uscita, drammatica, ma comprensibile: “E’ lui, Queste immagini non le voglio più rivedere per tutta la vita”, cercando così di dimenticare quello che sarà ben difficilmente cancellabile dai suoi ricordi.
Uno dei due romeni arrestati, Isztoika Loyos, “il biondino”, aveva precedenti penali per rapina, lesioni, minacce, ricettazione e furto; l’ex Prefetto di Roma ed il Questore di Viterbo ne chiedevano il rimpatrio in Romania, ma nonostante queste “credenziali” il Giudice del Tribunale di Bologna, tale Mariangela Gentile, non ha convalidato l’espulsione che, per i cittadini comunitari, si chiama allontanamento; a suo giudizio non sussistevano i requisiti di pericolosità necessari per l’allontanamento e quindi il bravuomo fu rimesso in libertà.
Presso il Tribunale di Bologna si assiste ad un vero e proprio teatrino da parte del Presidente Scutellari che –adducendo una lieve difformità nel nome di battesimo del romeno (Isztoika anziché Istocosa) – dichiara che non esiste nessun fascicolo aperto al nome dell’arrestato anche se il cognome è coincidente; la verità ovviamente verrà presto a galla in quanto il Ministero ha provveduto a inviare d’urgenza gli ispettori.
Anche questa dell’invio degli ispettori è una delle tante “sceneggiate” che dobbiamo sopportare in questo nostro Paese: in quasi tutti i procedimenti giudiziari che suscitano qualche polemica per malfunzionamento o anomala applicazione delle norme, il Ministro invia gli ispettori al Tribunale di cui si discute; sono tantissime queste missioni ispettive, ma qualcuna di queste ha riscontrato delle anomalie comportamentali che hanno poi dato origine a provvedimenti? Mai e poi mai ho avuto sentore di cose del genere e i motivi possono essere due: il primo è che i provvedimenti ci sono stati ma la stampa non ne è venuta a conoscenza oppure l’arrivo degli inviati del ministero ha coinciso con una sistemazione formale della pratica in discussione in modo tale che nessun rilievo possa essere mosso: io propendo per la seconda ipotesi !!
Il problema, a mio modo di vedere, non è tanto sulla indipendenza dei magistrati, ma sulla loro totale intangibilità ad ogni effetto; per esempio, nel caso in questione, il parere del giudice non solo discende da una totale indipendenza ma non può neppure essere messo in discussione da NESSUNO e quindi la visita ispettiva è fatta solo per gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica che giustamente gradirebbe conoscere il perché un tizio, definito poco prima “non pericoloso”, si rende colpevole di un reato così odioso come lo stupro; insomma, il “superiore” del giudice ha avallato questo giudizio o non ha nessun potere di modifica? La seconda che ho detto!!
Questa, amici carissimi, come ho sempre sostenuto e come esiste solo in Italia, non è “indipendenza” ma “intoccabilità” dei giudici rispetto a TUTTI, anche ai loro superiori ed è quindi la vera anomalia della magistratura; ma sarà difficilissimo modificarla!!

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