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domenica, gennaio 25, 2009

VIOLENZA SULLE DONNE 

Dall’inizio dell’anno è stato tutto un susseguirsi di violenze perpetrate ai danni delle donne; e qui si parla solo di quelle “denunciate” che, da una recente inchiesta, sono una percentuale inferiore al 50%: si è cominciato la notte di Capodanno quando una ragazza – Elisa, nome convenzionale – è stata stuprata durante il veglione che si è tenuto nei locali della Fiera di Roma: la ragazza è stata portata lontana dalla folla festante e violentata ripetutamente; il brutale individuo, arrestato in questi giorni e reo confesso, è un “banale giovanottino” di appena 22 anni che le autorità descrivono come “fortemente prostrato e intimamente pentito”; comunque sia, gli sono stati concessi gli arresti domiciliari e questo ha già scatenato una marea di polemiche.
Alle propaggini di Roma, a Guidonia, si è consumato un'altra violenza, questa volta mirata ad una coppia appartata nell’auto: frantumato un vetro, picchiato il ragazzo e quindi rinchiuso nel portabagagli, tirata fuori la ragazza, sulla quale si sono avventato 5 bestie furenti che, coltelli in mano, l’hanno ripetutamente violentata a turno; la ragazza urla, si dibatte, ma loro come risposta la riempiono di botte e continuano nella bestiale violenza; entrambi i giovani, dichiarano che gli aggressori avevano un accento dell’Europa dell’est, un po’ generico, ma forse sufficiente a dare inizio alla caccia.
Ancora a Roma, alla fermata di un’autobus nella zona di Primavalle, una donna di poco più di 40 anni è stata selvaggiamente picchiata, derubata e violentata da due giovani che vengono descritti come “magrebini”.
Sono di ieri altre violenze: a Genova una trentenne è stata violentata e percossa con furore da un magrebino, mentre a Napoli la vittima è una ragazza ucraina di appena 20 anni, che si è rivolta alle Forze dell’Ordine per denunciare di essere stata violentata: la donna, in stato confusionale e piuttosto alticcia, è al momento sotto interrogatorio da parte degli investigatori che stanno cercando riscontri precisi su quanto accaduto.
L’ultimo evento del genere è accaduto a Brescia, dove una ragazza romena di 18 anni, arrivata in città da quattro anni per fare la badante prima e la colf adesso, è stata violentata nel proprio appartamento da tre uomini, un polacco e due romeni che – dopo avere alzato al massimo il livello audio del televisore – l’hanno ripetutamente violentata uno dopo l’altro e l’hanno anche stordita con una pasticca sciolta nell’acqua; lei ha gridato con tutto il fiato che aveva in gola, ma nessuno l’ha udita, cosicché si è dovuta rassegnare a subire le violenze del gruppetto il quale, dopo una prima fase di “divertimento” e convinti di averla ormai domata, è uscito dalla casa dicendole: “andiamo a prendere il vino per continuare la festa”; ovviamente la ragazza non li ha attesi ed è scappata trovando un taxi che l’ha condotta dai carabinieri.
Le polemiche sono al calor bianco e sono tutte rivolte alla poca fermezza della giustizia che- dicono in molti – tutela sempre Caino, cioè il colpevole, infischiandosene di Abele, cioè di colui che ha subito la violenza.
Come rimedio si torna a parlare di aumentare il numero dei militari che presidiano alcune città; non so se la misura sia idonea, forse per l’opinione pubblica, ma per i violentatori non credo. Come ho detto altre volte, non c’è nessuna correlazione tra l’atteggiamento lassista della magistratura e l’atto di violenza che è, quasi sempre, proveniente dall’inconscio e realizzato in una sorta di trance sessuale; ecco è questa situazione, o condizione umana, che dovrebbe essere maggiormente tenuta d’occhio e per far questo i militari – con tutto il rispetto – non servono.
Domani, a Dio piacendo, ritorneremo sull’argomento degli arresti domiciliari e sul problema della sessualità dirompente che stiamo vivendo ai nostri giorni.

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