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lunedì, gennaio 12, 2009

STORIE DI ORDINARIA INGIUSTIZIA 

La prima riguarda una sentenza emessa da un Giudice di Sanremo che i parenti e gli amici della vittima disapprovano completamente e quindi non è stata emessa “in nome del popolo italiano”, perché è distonica, anche se formalmente corretta, rispetto a quello che è l’idem sentire del popolo: in sostanza, siamo alle solite, anche se la diatriba tra magistrati e parenti delle vittime è ormai diventata una consuetudine; ma, come ho detto altre volte, non è un buon segno.
Il fatto si è svolto a Sanremo, dove tale Luca Delfino, 32 anni, già alcuni precedenti per violenza, ha barbaramente ucciso a coltellate la ex fidanzata, colpevole di averlo abbandonato, proprio a causa della sua violenza; nei confronti del giovane il Giudice ha emesso una sentenza di 16 anni, in quanto ha cancellato alcune aggravanti prospettate dalla difesa ed ha accentuato delle attenuanti; in sostanza, dall’ergastolo chiesto dalla pubblica accusa siamo passati ad una sentenza che – buona condotta e altre diavolerie del genere – consentirà all’accoltellatore di uscire dal carcere a poco più di 40 anni di età.
La madre della vittima ha annunciato che, insieme ad altri genitori di giovani vittime di violenza, costituirà un’associazione “con lo scopo di cambiare le regole e salvare vite umane”.; la donna, assai battagliera per tutelare l’immagine della figlia uccisa, si scaglia anche contro gli psichiatri che fanno le diagnosi che piacciono alla difesa e se non si comportano così non vengono più chiamati.
Da notare che l’assassino era già indagato per un altro omicidio ed era stato più volte denunciato dalla ragazza accoltellata e dalle sue famiglia, senza che peraltro nessuno sia intervenuto per fermare il brutale delinquente.
Per concludere, la sentenza avrebbe un senso se – è qui viene fuori la mia vena paradossale – la differenza tra la pena comminata all’omicida e quella che gli sarebbe spettata, fosse stata affibbiata a coloro che non sono intervenuti per fare qualcosa a seguito delle reiterate denunce.
Il secondo caso si è svolto in Brianza e riguarda un individuo pregiudicato e pericoloso che un padre di famiglia ha denunciato ai carabinieri accusandolo di molestie alla figlia; il violento non si è perso in tante chiacchiere e, suonato il campanello della casa del genitore della ragazza ambita, ha esploso due colpi a bruciapelo al petto e in pieno volto nei confronti del denunciante: così impari, sembra abbia detto!!
Anche qui è palese la mancanza di una normativa che preveda queste situazioni di molestie; sono anni che se ne parla, ma ancora non è stato partorito niente.
Ma dopo queste due vicende, tiriamoci su il morale con una grande notizia: ricomincia “Il Grande Fratello” e l’Italia televisiva è già in fibrillazione per vedere da vicino (sul teleschermo, ovviamente) i fortunati che faranno parte della squadra di quest’anno.
A proposito, vi ricordate della hostess “pasionaria” la cui foto con il cappio alzato ha campeggiato su tutti i giornali durante la vicenda Alitalia? Ebbene, la fanciulla, che si chiama Daniela Martani, più verdissima ma sempre appetitosa con i suoi 35 anni, dopo un invito alla trasmissione di Santoro e un “incontro ravvicinato” con Massimo Giletti (immortalato dai paparazzi) è finalmente giunta al sogno di una vita: partecipare al Grande Fratello, degno coronamento di una esistenza inizialmente sprecata in lotte sindacali ma poi redenta da alcune apparizioni televisive e da incontri da brivido con personaggi del jet-set. Facciamo tanti auguri a questa ex-hostess che è riuscita a sfondare nella vita: perdiana è arrivata al “Grande Fratello”, mica pizza e fichi !!

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