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mercoledì, gennaio 21, 2009

COSA NE PENSATE DEL FEDERALISMO ? 

Mi è venuto in mente questo problema in quanto proprio in questi giorni il Parlamento sta esaminando la legge delega presentata dal Governo in merito al federalismo; cos’è una legge delega? È una normativa che autorizza il Governo ad emanare entro un tempo prefissato – nel caso specifico due anni – tutta una serie di decreti con l’obiettivo di realizzare il federalismo, indicando i principi informatori del provvedimento.
Almeno nella fase preliminare, cioè in fase di esame del provvedimento in Commissione, sembrerebbe che alcuni emendamenti dell’opposizione siano stati recepiti nel testo che arriva in Parlamento e questo è indubbiamente una cosa buona, se non fosse che un tipo sospettoso come me, arriva a pensare che molte “mafie locali”, potentati di grande rilievo, hanno sponsorizzato alcune particolarità della normativa che, arrivata in periferia, andrebbe a loro vantaggio.
In effetti, chiarisco subito che io sono nettamente contrario al federalismo, non in quanto modo di amministrare lo Stato, ma proprio per la difficoltà di innescare una tale normativa in un Paese bello ma disgraziato come il nostro.
Questo perché la nostra gente, impropriamente definita “popolo”, in effetti è diventata “plebe” e da tale posizione è ben difficile porsi nei confronti dei tanti potentati locali.
Facciamo comunque alcuni esempi della situazione attuale con dati provenienti da una ricerca eseguita dalla CGIL; innanzitutto l’autonomia finanziaria, cioè la situazione delle spese a fronte delle entrate (tasse locali): abbiamo una forbice che va da una quasi sostanziale autonomia (Brescia al 92,8%) a Napoli che rappresenta la punta opposta con il suo 51.9%. Ed infatti, la classifica dei trasferimenti dello Stato ai vari Comuni vede Napoli in testa con 659 euro per abitante, mentre nel lato opposto della forbice abbiamo Padova con 174 e Modena con 202.
In sintonia con questi dati, abbiamo il risvolto della medaglia e cioè l’indicazione del comparto che porta via la maggior quota degli introiti (il personale) e qui abbiamo una forbice che ci mostra come: Parma impiega il 34,1% del proprio bilancio per le spese del personale, Venezia il 34,5%, mentre Napoli utilizza ben il 65,7%.
E in merito alle spese “folli” degli Enti Locali, possiamo annoverare, a titolo esemplificativo, quello che ha combinato la Provincia di Massa Carrara: ha speso la bellezza di 250.000 euro per l’acquisto di 180 navigatori satellitari da concedere in uso gratuito ai turisti che ne avessero fatta richiesta per visitare il territorio provinciale.
Come è ovvio, sarebbe troppo semplice dire che il Nord è virtuoso e il Sud è spendaccione, in quanto i dati non sono di questo segno; quello che invece possiamo dire è che le maggiori città del Sud – Napoli e Reggio Calabria – hanno rapporti di autonomia finanziaria molto bassi, a indicare uno scarso gettito nella tassazione locale.
Il mio concetto – che cercherò di esprimere con tutta la chiarezza che mi riesce – è che il buon funzionamento di uno Stato federale discende da un effettivo controllo della gente sull’operato dei poteri locali che hanno al loro interno sempre più “baronie” che pretendono di avere voce nei centri di spesa, con la truffaldina tendenza a privilegiare l’amico e l’amico dell’amico in ogni circostanza.
Se anziché “plebe” noi fossimo “popolo”, questi filibustieri non si potrebbero permettere di combinare tali porcherie, in quanto il popolo ha il potere del numero e della scheda elettorale; ma dato che siamo plebe, dopo aver subito tutte le vessazioni possibili, ci limitiamo a strisciare davanti al potente di turno per cercare di avere le briciole del suo malloppo, frutto di malversazioni e di ladrocini. Quindi, meditiamo, gente, meditiamo!

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