venerdì, dicembre 12, 2008
PARLIAMO UN PO' DI USURA
Anzitutto diamo l’esatta definizione del termine, utilizzando, come al solito, il fedele Devoto – Oli; viene definito usura “il prestito di denaro ad un interesse notevolmente superiore a quello corrente e legale”. Questo ci introduce al centro del problema: io ho bisogno di un prestito per sopravvenute esigenze e – anziché alle Banche come di norma – mi vedo costretto a ricorrere agli “usurai” che mi forniscono quanto mi occorre, ma me lo fanno pagare in modo esagerato, facendo addirittura aumentare in modo esponenziale gli interessi di mese in mese.
Ma prima di andare avanti sul problema “usura”, vediamo per quale motivo il povero cristo che ha bisogno di un prestito non può rivolgersi ad una Banca; di norma l’impedimento che non permette questa forma normale di collaborazione è il fatto che il cliente è stato “protestato”, cioè non ha pagato una cambiale nei tempi dovuti ed ha subito quindi la procedura del protesto da parte di un notaio incaricato dal creditore.
Ma allora perché il “protestato” non si rivolge ad altre strutture – finanziarie e compagnia bella – che peraltro fanno una pubblicità massacrante, soprattutto cartacea, nella quale indicano le forme di concessione del prestito (importo, durata e rata mensile) e precisano che queste operazioni vengono effettuate anche a persone che abbiano subito un’azione di protesto?
Me lo sono chiesto tante volte e continuo a chiedermelo perché non sono ancora riuscito a trovare una risposta; il motivo ci sarà ma al momento non lo conosco; certo che una struttura finanziaria è di ben altro spessore, anche “etico”, rispetto al tipico “usuraio” che noi amanti del cinema identifichiamo con il personaggio interpretato da Paolo Stoppa nel film “Amici Miei”.
Queste strutture dedita al credito chiedono, ovviamente, un certo interesse che, peraltro a stare alla pubblicità, non mi è sembrato neppure tanto esoso; comunque teniamo presente il meccanismo che è usato sia dalle banche che dalle finanziarie e, in qualche modo dagli usurai: tutta questa gente ha come scopo sociale della propria azienda quello di “vendere il denaro”, merce trattata in esclusiva; il sistema è semplice: si acquista la merce/denaro ad un costo diciamo di 10 e si rivende a 20, la differenza, chiamata spreed”, depurata di spese generali ed altro, rappresenta il guadagno; se è troppo alto siamo nel campo dell’usura.
Tutto quanto sopra detto, per annunciare un evento che mi meraviglia (non so se il termine è esatto): la nascita di una struttura finanziaria che ha il nome criptico di “MAG”, acronimo di “Mutua Auto Gestione”, il cui scopo è quello di fornire prestiti a interessi zero, basandosi solo sul rapporto di fiducia tra soci e realtà finanziate.
Anzitutto i soci; chi sono? Tutti coloro che sottoscrivono quote della società dal valore minimo di 25 euro; da notare che per costituire una finanziaria riconosciuta dalla legge, occorre un capitale sociale interamente versato di almeno 600 mila euro.
Lo scopo sociale della nascente struttura finanziaria è quello di assicurare credito a tasso zero a persone, famiglie e imprese in difficoltà, offrendo così un’opportunità a chi non può accedere al credito bancario e si potrebbe così esporre al pericolo dell’usura; è strano, ma anche in questo caso non si fa cenno alla possibilità del ricorso alle “finanziarie” e quindi mi chiedo se vengono accomunate alle banche o all’usura.
L’iniziativa è decisamente lodevole ma non può certo considerarsi esaustiva del problema e quindi bisogna agire verso le strutture che esistono già (banche e finanziarie) e vedere se le norme applicate hanno un minimo di eticità.
Ma prima di andare avanti sul problema “usura”, vediamo per quale motivo il povero cristo che ha bisogno di un prestito non può rivolgersi ad una Banca; di norma l’impedimento che non permette questa forma normale di collaborazione è il fatto che il cliente è stato “protestato”, cioè non ha pagato una cambiale nei tempi dovuti ed ha subito quindi la procedura del protesto da parte di un notaio incaricato dal creditore.
Ma allora perché il “protestato” non si rivolge ad altre strutture – finanziarie e compagnia bella – che peraltro fanno una pubblicità massacrante, soprattutto cartacea, nella quale indicano le forme di concessione del prestito (importo, durata e rata mensile) e precisano che queste operazioni vengono effettuate anche a persone che abbiano subito un’azione di protesto?
Me lo sono chiesto tante volte e continuo a chiedermelo perché non sono ancora riuscito a trovare una risposta; il motivo ci sarà ma al momento non lo conosco; certo che una struttura finanziaria è di ben altro spessore, anche “etico”, rispetto al tipico “usuraio” che noi amanti del cinema identifichiamo con il personaggio interpretato da Paolo Stoppa nel film “Amici Miei”.
Queste strutture dedita al credito chiedono, ovviamente, un certo interesse che, peraltro a stare alla pubblicità, non mi è sembrato neppure tanto esoso; comunque teniamo presente il meccanismo che è usato sia dalle banche che dalle finanziarie e, in qualche modo dagli usurai: tutta questa gente ha come scopo sociale della propria azienda quello di “vendere il denaro”, merce trattata in esclusiva; il sistema è semplice: si acquista la merce/denaro ad un costo diciamo di 10 e si rivende a 20, la differenza, chiamata spreed”, depurata di spese generali ed altro, rappresenta il guadagno; se è troppo alto siamo nel campo dell’usura.
Tutto quanto sopra detto, per annunciare un evento che mi meraviglia (non so se il termine è esatto): la nascita di una struttura finanziaria che ha il nome criptico di “MAG”, acronimo di “Mutua Auto Gestione”, il cui scopo è quello di fornire prestiti a interessi zero, basandosi solo sul rapporto di fiducia tra soci e realtà finanziate.
Anzitutto i soci; chi sono? Tutti coloro che sottoscrivono quote della società dal valore minimo di 25 euro; da notare che per costituire una finanziaria riconosciuta dalla legge, occorre un capitale sociale interamente versato di almeno 600 mila euro.
Lo scopo sociale della nascente struttura finanziaria è quello di assicurare credito a tasso zero a persone, famiglie e imprese in difficoltà, offrendo così un’opportunità a chi non può accedere al credito bancario e si potrebbe così esporre al pericolo dell’usura; è strano, ma anche in questo caso non si fa cenno alla possibilità del ricorso alle “finanziarie” e quindi mi chiedo se vengono accomunate alle banche o all’usura.
L’iniziativa è decisamente lodevole ma non può certo considerarsi esaustiva del problema e quindi bisogna agire verso le strutture che esistono già (banche e finanziarie) e vedere se le norme applicate hanno un minimo di eticità.