giovedì, dicembre 11, 2008
OBAMA IN DIFESA
Non si è ancora insediato alla Casa Bianca e Barack Obama è già costretto sulla difensiva per colpa di un suo conoscente (o amico?): si tratta del Governatore democratico dell’Illinois, tale Blagojevich, che è accusato di avere messo all’asta il seggio senatoriale lasciato libero proprio dal neo Presidente; a dimostrazione che non si guarda in faccia a nessuno, il Governatore è stato arrestato e dopo un giorno di prigione, rilasciato su cauzione fino al processo.
Si dirà: ma che c’entra Obama con questo Governatore? I suoi maneggi erano abbastanza noti all’entourage del candidato Presidente e tutti – dopo avere definito “tossico” il personaggio – si aspettavano da un minuto all’altro che la bomba scoppiasse; ovviamente si auguravano che tutto avvenisse ad elezione conclusa e così in effetti è stato; ma Obama, continuo a ripetere, che c’entra? Sembra che dalle intercettazioni telefoniche predisposte dalla magistratura, sarebbero emersi alcuni nomi di collaboratori del neo Presidente: logico che i repubblicani, grandi sconfitti alla corsa per la Casa Bianca, stiano esaminando a fondo le dichiarazioni e i risvolti dell’intera vicenda per vedere se esiste la possibilità di screditarlo prima dell’investitura ufficiale; resta da aggiungere che il procuratore Fitzgerald non considera Obama minimamente coinvolto nella vicenda e questo ci permette di tirare un sospiro di sollievo, ma i repubblicani non sono di questo avviso.
Intanto la vicenda del seggio vacante è ancora aperta: Obama – dopo aver chiesto le immediate dimissioni del Governatore dell’Illinois – ha auspicato che la sostituzione del suo seggio avvenga, date le circostanze, attraverso una elezione straordinaria e non attraverso la designazione dello stesso Governatore incriminato o di un suo eventuale rimpiazzo, come prescriverebbe la legge.
Nella rete creata dalle intercettazioni telefoniche è caduto un altro personaggio illustre, interessato, sembrerebbe, al seggio di Obama: si tratta di Jesse Jackson Jr, il figlio del noto reverendo Jackson, strenuo difensore dei diritti civili ed utilizzato alcune volte dalla Casa Bianca per missioni particolari all’estero: il giovane “junior” sarebbe stato disposto a pagare fino a un milione di dollari al Governatore incriminato per essere lui il prescelto per il seggio senatoriale.
La vicenda ha un risvolto che potrei definire scaramantico: pensate che tutti e tre i predecessori di Blagojevich hanno concluso la loro carriera politica dietro le sbarre e l’attuale Governatore era stato eletto proprio sventolando ai cittadini lo slogan del cambiamento; invece ha rifatto la fine dei suoi predecessori e quindi s’impone la domanda di rito: ma forse la carica di Governatore dell’Illinois porta male?
Il bravo Obama ha poco più di un mese per allontanare dalla sua “abbronzatura” gli schizzi di fango che potrebbero cadergli addosso prima dell’investitura ufficiale e della presa di possesso del celebre Studio Ovale; auguriamogli tutti che riesca nell’impresa e ricordiamoci che questo augurio è fortemente interessato: con tutti i problemi che deve risolvere subito dopo l’ingresso alla Casa Bianca, non credo che sarebbe produttivo avere la testa rivolta ad altri problemi; è chiaro il concetto?
Comunque, mi sembra che la cerimonia della presa del potere da parte di Obama sia fissata per il 20 gennaio; in quella data potremo verificare se l’atteggiamento del neo Presidente e del suo entourage è tranquillo e scevro da qualsiasi preoccupazione che non sia quella di raddrizzare la situazione dell’economia americana; gli serviranno attenzione e nervi saldi: speriamo che sia all’altezza della situazione e delle attese.
Si dirà: ma che c’entra Obama con questo Governatore? I suoi maneggi erano abbastanza noti all’entourage del candidato Presidente e tutti – dopo avere definito “tossico” il personaggio – si aspettavano da un minuto all’altro che la bomba scoppiasse; ovviamente si auguravano che tutto avvenisse ad elezione conclusa e così in effetti è stato; ma Obama, continuo a ripetere, che c’entra? Sembra che dalle intercettazioni telefoniche predisposte dalla magistratura, sarebbero emersi alcuni nomi di collaboratori del neo Presidente: logico che i repubblicani, grandi sconfitti alla corsa per la Casa Bianca, stiano esaminando a fondo le dichiarazioni e i risvolti dell’intera vicenda per vedere se esiste la possibilità di screditarlo prima dell’investitura ufficiale; resta da aggiungere che il procuratore Fitzgerald non considera Obama minimamente coinvolto nella vicenda e questo ci permette di tirare un sospiro di sollievo, ma i repubblicani non sono di questo avviso.
Intanto la vicenda del seggio vacante è ancora aperta: Obama – dopo aver chiesto le immediate dimissioni del Governatore dell’Illinois – ha auspicato che la sostituzione del suo seggio avvenga, date le circostanze, attraverso una elezione straordinaria e non attraverso la designazione dello stesso Governatore incriminato o di un suo eventuale rimpiazzo, come prescriverebbe la legge.
Nella rete creata dalle intercettazioni telefoniche è caduto un altro personaggio illustre, interessato, sembrerebbe, al seggio di Obama: si tratta di Jesse Jackson Jr, il figlio del noto reverendo Jackson, strenuo difensore dei diritti civili ed utilizzato alcune volte dalla Casa Bianca per missioni particolari all’estero: il giovane “junior” sarebbe stato disposto a pagare fino a un milione di dollari al Governatore incriminato per essere lui il prescelto per il seggio senatoriale.
La vicenda ha un risvolto che potrei definire scaramantico: pensate che tutti e tre i predecessori di Blagojevich hanno concluso la loro carriera politica dietro le sbarre e l’attuale Governatore era stato eletto proprio sventolando ai cittadini lo slogan del cambiamento; invece ha rifatto la fine dei suoi predecessori e quindi s’impone la domanda di rito: ma forse la carica di Governatore dell’Illinois porta male?
Il bravo Obama ha poco più di un mese per allontanare dalla sua “abbronzatura” gli schizzi di fango che potrebbero cadergli addosso prima dell’investitura ufficiale e della presa di possesso del celebre Studio Ovale; auguriamogli tutti che riesca nell’impresa e ricordiamoci che questo augurio è fortemente interessato: con tutti i problemi che deve risolvere subito dopo l’ingresso alla Casa Bianca, non credo che sarebbe produttivo avere la testa rivolta ad altri problemi; è chiaro il concetto?
Comunque, mi sembra che la cerimonia della presa del potere da parte di Obama sia fissata per il 20 gennaio; in quella data potremo verificare se l’atteggiamento del neo Presidente e del suo entourage è tranquillo e scevro da qualsiasi preoccupazione che non sia quella di raddrizzare la situazione dell’economia americana; gli serviranno attenzione e nervi saldi: speriamo che sia all’altezza della situazione e delle attese.