sabato, dicembre 13, 2008
LADRONI IN PARLAMENTO
Non traete delle conclusioni affrettate sul titolo di questo mio post:! Sarebbe troppo facile parlare di ladroni e riferirsi ai parlamentari; invece, in questo caso, i nostri onorevoli sono coloro che subiscono i furti che, ormai, stanno diventando un’abitudine; magari poi ne sono anche gli autori, ma non ci sono prove!
È infatti di ieri il furto subito dalla signora Elisa Pozza Tasca, ex deputata ed ora Presidente dell’associazione “Penelope” che si occupa di ritrovare le persone scomparse; la graziosa signora che si trovava “legalmente” alla Camera dei Deputati per alcuni incontri con la Stampa, si è tolta di dosso il prezioso visone beige (valore 6.000 euro) per rispondere ad un’intervista telefonica, e l’ha adagiato mollemente su una sedia; quando ha terminato l’intervista e si è girata per riprendere il visone ha avuto la sorpresa di non trovarlo più e – dopo le denunce alla P.S. della Camera e al collegio dei Questori – è stata costretta ad andarsene in tailleur; con questo freddo mi immagino gli accidenti che il ladro si sarà beccato dall’infuriata ex deputata!
Ma l’impresa compiuta dai soliti ignoti ai danni della signora Tasca non è un fatto isolato: poco più di un mese fa è stato “colpito” addirittura un ministro, Gianfranco Rotondi, al quale sono state sottratte la valigetta 24 ore e lo splendido impermeabile Burberrys di colore cammello; valore totale del colpo circa 3.500 euro, con l’aggiunta del disagio arrecato al ministro che aveva dentro la valigetta le chiavi di tutti i suoi uffici e recapiti.
I due casi più recenti che ho raccontato, si vanno ad assommare a tanti altri eventi similari che riguardano cellulari (in testa alla classifica delle preferenze ladresche), impermeabili e cappotti, I-Pod, portafogli e borsette; insomma è un continuo furto, per cui si sta pensando di attrezzare Montecitorio con telecamere di sicurezza, ma questa operazione è osteggiata dai difensori della “privacy avanti a tutto”; e poi diciamo la verità, con i bravissimi lettori del labiale che ci sono, chissà quanti intrighi e inciuci vari potrebbero essere scoperti dalla visione e decodifica delle riprese televisive.
Il discorso che viene fatto da tutti gli onorevoli è di netta distinzione delle responsabilità: i furti non possono essere addebitati ai deputati - si dice in giro - in quanto ci sono centinaia di altre persone che frequentano la Camera, dai giornalisti ai funzionari, dagli assistenti dei parlamentari ai “lobbisti”; è tra tutta questa pletora di persone che deve essere ricercato il colpevole, ma non sarà facile individuarlo.
Comunque sia, quando abbiamo parlato dei tantissimi benefit che hanno i politici, non abbiamo indicato che esiste un’assicurazione, ovviamente gratuita, (Assitalia, franchigia 600 euro) per i deputati e per tutti coloro che frequentano il Palazzo con regolare accredito; sulla scorta di questa polizza, basta autocertificare il furto e la somma relativa all’oggetto scomparso verrà prontamente rimborsata.
Comunque l’occasione è “gustosa” per spiegare il motivo del detto “piove, governo ladro”: un tempo il sale era un alimento prezioso ed anche merce di scambio, tanto che gli stessi legionari venivano pagati con il sale, da cui discende la parola “salario”; i trasportatori di merce avevano in massima parte sacchi ricolmi di sale che dovevano pagare il relativo dazio; i funzionari dello Stato addetti alla riscossione, avevano la truffaldina abitudine di bagnare i sacchi del sale facendoli così aumentare di peso e poiché la tassa da pagare era calcolata sul peso dei singoli sacchi, l’aumento degli stessi produceva l’incremento della tassa; da qui il detto che ho sopra citato.
Ovviamente non c’entra niente con gli eventi narrati; e se c’entra, pazienza!!
È infatti di ieri il furto subito dalla signora Elisa Pozza Tasca, ex deputata ed ora Presidente dell’associazione “Penelope” che si occupa di ritrovare le persone scomparse; la graziosa signora che si trovava “legalmente” alla Camera dei Deputati per alcuni incontri con la Stampa, si è tolta di dosso il prezioso visone beige (valore 6.000 euro) per rispondere ad un’intervista telefonica, e l’ha adagiato mollemente su una sedia; quando ha terminato l’intervista e si è girata per riprendere il visone ha avuto la sorpresa di non trovarlo più e – dopo le denunce alla P.S. della Camera e al collegio dei Questori – è stata costretta ad andarsene in tailleur; con questo freddo mi immagino gli accidenti che il ladro si sarà beccato dall’infuriata ex deputata!
Ma l’impresa compiuta dai soliti ignoti ai danni della signora Tasca non è un fatto isolato: poco più di un mese fa è stato “colpito” addirittura un ministro, Gianfranco Rotondi, al quale sono state sottratte la valigetta 24 ore e lo splendido impermeabile Burberrys di colore cammello; valore totale del colpo circa 3.500 euro, con l’aggiunta del disagio arrecato al ministro che aveva dentro la valigetta le chiavi di tutti i suoi uffici e recapiti.
I due casi più recenti che ho raccontato, si vanno ad assommare a tanti altri eventi similari che riguardano cellulari (in testa alla classifica delle preferenze ladresche), impermeabili e cappotti, I-Pod, portafogli e borsette; insomma è un continuo furto, per cui si sta pensando di attrezzare Montecitorio con telecamere di sicurezza, ma questa operazione è osteggiata dai difensori della “privacy avanti a tutto”; e poi diciamo la verità, con i bravissimi lettori del labiale che ci sono, chissà quanti intrighi e inciuci vari potrebbero essere scoperti dalla visione e decodifica delle riprese televisive.
Il discorso che viene fatto da tutti gli onorevoli è di netta distinzione delle responsabilità: i furti non possono essere addebitati ai deputati - si dice in giro - in quanto ci sono centinaia di altre persone che frequentano la Camera, dai giornalisti ai funzionari, dagli assistenti dei parlamentari ai “lobbisti”; è tra tutta questa pletora di persone che deve essere ricercato il colpevole, ma non sarà facile individuarlo.
Comunque sia, quando abbiamo parlato dei tantissimi benefit che hanno i politici, non abbiamo indicato che esiste un’assicurazione, ovviamente gratuita, (Assitalia, franchigia 600 euro) per i deputati e per tutti coloro che frequentano il Palazzo con regolare accredito; sulla scorta di questa polizza, basta autocertificare il furto e la somma relativa all’oggetto scomparso verrà prontamente rimborsata.
Comunque l’occasione è “gustosa” per spiegare il motivo del detto “piove, governo ladro”: un tempo il sale era un alimento prezioso ed anche merce di scambio, tanto che gli stessi legionari venivano pagati con il sale, da cui discende la parola “salario”; i trasportatori di merce avevano in massima parte sacchi ricolmi di sale che dovevano pagare il relativo dazio; i funzionari dello Stato addetti alla riscossione, avevano la truffaldina abitudine di bagnare i sacchi del sale facendoli così aumentare di peso e poiché la tassa da pagare era calcolata sul peso dei singoli sacchi, l’aumento degli stessi produceva l’incremento della tassa; da qui il detto che ho sopra citato.
Ovviamente non c’entra niente con gli eventi narrati; e se c’entra, pazienza!!