martedì, dicembre 16, 2008
LA MADRE DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE GRAVIDA
L’America, ma di conseguenza anche il resto del mondo, non avevano certo bisogno di un nuovo scandalo finanziario e invece questo si è puntualmente verificato e nel modo più banale e scontato che si possa immaginare.
Il sistema per truffare è semplice e – proprio perché semplice – geniale: si offre ai sottoscrittori di un certo fondo una remunerazione addirittura “mostruosa” (così è stata definita dai truffati) e, per i primi tempi si fa fronte con il capitale immesso da nuovi aderenti; questa struttura a forma di piramide aveva gli ultimi investitori che in realtà, pur ricevendo rendimenti allettanti mensilmente, di fatto si vedevano sottrarre lentamente il capitale che serviva all’inventore della truffa per pagare “la vetta” della piramide che, dopo un certo periodo, aveva chiesto di uscire dal gioco.
Bernard Madoff – questo il nome del truffatore, ex Presidente di Nasdaq – a un certo punto restituiva agli investitori una piccola parte del capitale da diversificare altrove, simulando così un rendimento altissimo che – attraverso il passa parola – provocava enormi raccolte di denaro.
Destinatari della truffa questa volta non sono “ingenui” borghesi, dentisti e commercianti., ma VIP della più bell’acqua, miliardari che desideravano accrescere ancora di più il proprio capitale, insomma tutta gente della quale non riesco ad essere dispiaciuto di quanto accaduto: ingordi,ben vi sta!!
Vogliamo fare qualche nome di questi “ingenui” caduti nella trappola di Madoff: per l’amore che ho per il cinema do la preferenza a Steven Spielberg, rimasto intrappolato in questo “Jurassic Park” di natura finanziaria; è in buona compagnia, anzitutto di un Premio Nobel, Elie Diesel, e poi del magnate immobiliare, Mortimer Zukerman che è addirittura, Editore e Direttore del Daily News e dell’autorevole “News and World Report”.
Sembra che la frana di Madoff sia del livello di oltre 50 miliardi di dollari, una cifra colossale che in questi tempi si legge solo come aiuto alle case automobilistiche; eppure questo pare essere l’ammanco rilevato che, ovviamente, si riversa anche su tutta una serie di aziende di credito tra le quali la palma del più inguaiato spetta alla spagnola Banca di Santander con una esposizione di 2.3 miliardi di euro, seguita dall’Hsbc con 1 miliardo e dall’Union Bancarie Prive con 925 milioni; anche l’Italia – che notoriamente non si fa mancare mai niente – ha voluto partecipare al festival dell’ingenuo ed infatti l’Unicredit è inguaiata per 75 milioni, il Banco Popolare per 68 e Mediobanca per 671 mila (dollari in questo caso e non euro).
In Italia abbiamo piccole – proporzionalmente al resto – esposizioni allo tsunami finanziario di Madoff, ma ci lascia perplesso che una truffa nata proprio in America i primi del ‘900, sia ancora praticabile e trovi ancora tanti “ingenui” pronti a cascare nel tranello; pensate che la truffa ha anche un titolo, si chiama “schema Ponzi”, dal nome del primo truffatore che è, guarda caso, un italiano emigrato in Canada dove fu condannato per truffa ed emigrò subito dopo negli USA dove ebbe a mettere in piedi diverse truffe, la più famosa delle quali fu appunto quella dello schema a piramide e con la quale incassò 9 milioni e mezzo di dollari truffando circa 10 mila cittadini “ingenui” della media borghesia di Boston; venne condannato a 7 anni e mezzo e, dopo un’altra truffa negli USA, emigrò in Brasile e lì mori, povero in canna, nel 1949.
Con il termine “ingenui” intendo imbecilli ed aggiungo anche “ingordi” e sprovveduti; passi per il privato ma da questi VIP e dalle Banche non me l’aspettavo: vergogna!
Il sistema per truffare è semplice e – proprio perché semplice – geniale: si offre ai sottoscrittori di un certo fondo una remunerazione addirittura “mostruosa” (così è stata definita dai truffati) e, per i primi tempi si fa fronte con il capitale immesso da nuovi aderenti; questa struttura a forma di piramide aveva gli ultimi investitori che in realtà, pur ricevendo rendimenti allettanti mensilmente, di fatto si vedevano sottrarre lentamente il capitale che serviva all’inventore della truffa per pagare “la vetta” della piramide che, dopo un certo periodo, aveva chiesto di uscire dal gioco.
Bernard Madoff – questo il nome del truffatore, ex Presidente di Nasdaq – a un certo punto restituiva agli investitori una piccola parte del capitale da diversificare altrove, simulando così un rendimento altissimo che – attraverso il passa parola – provocava enormi raccolte di denaro.
Destinatari della truffa questa volta non sono “ingenui” borghesi, dentisti e commercianti., ma VIP della più bell’acqua, miliardari che desideravano accrescere ancora di più il proprio capitale, insomma tutta gente della quale non riesco ad essere dispiaciuto di quanto accaduto: ingordi,ben vi sta!!
Vogliamo fare qualche nome di questi “ingenui” caduti nella trappola di Madoff: per l’amore che ho per il cinema do la preferenza a Steven Spielberg, rimasto intrappolato in questo “Jurassic Park” di natura finanziaria; è in buona compagnia, anzitutto di un Premio Nobel, Elie Diesel, e poi del magnate immobiliare, Mortimer Zukerman che è addirittura, Editore e Direttore del Daily News e dell’autorevole “News and World Report”.
Sembra che la frana di Madoff sia del livello di oltre 50 miliardi di dollari, una cifra colossale che in questi tempi si legge solo come aiuto alle case automobilistiche; eppure questo pare essere l’ammanco rilevato che, ovviamente, si riversa anche su tutta una serie di aziende di credito tra le quali la palma del più inguaiato spetta alla spagnola Banca di Santander con una esposizione di 2.3 miliardi di euro, seguita dall’Hsbc con 1 miliardo e dall’Union Bancarie Prive con 925 milioni; anche l’Italia – che notoriamente non si fa mancare mai niente – ha voluto partecipare al festival dell’ingenuo ed infatti l’Unicredit è inguaiata per 75 milioni, il Banco Popolare per 68 e Mediobanca per 671 mila (dollari in questo caso e non euro).
In Italia abbiamo piccole – proporzionalmente al resto – esposizioni allo tsunami finanziario di Madoff, ma ci lascia perplesso che una truffa nata proprio in America i primi del ‘900, sia ancora praticabile e trovi ancora tanti “ingenui” pronti a cascare nel tranello; pensate che la truffa ha anche un titolo, si chiama “schema Ponzi”, dal nome del primo truffatore che è, guarda caso, un italiano emigrato in Canada dove fu condannato per truffa ed emigrò subito dopo negli USA dove ebbe a mettere in piedi diverse truffe, la più famosa delle quali fu appunto quella dello schema a piramide e con la quale incassò 9 milioni e mezzo di dollari truffando circa 10 mila cittadini “ingenui” della media borghesia di Boston; venne condannato a 7 anni e mezzo e, dopo un’altra truffa negli USA, emigrò in Brasile e lì mori, povero in canna, nel 1949.
Con il termine “ingenui” intendo imbecilli ed aggiungo anche “ingordi” e sprovveduti; passi per il privato ma da questi VIP e dalle Banche non me l’aspettavo: vergogna!