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martedì, dicembre 09, 2008

DUE PAROLE SULLA MAGISTRATURA 

A margine della vicenda delle due Procure che si vorrebbero arrestare a vicenda, mi piace fare alcune osservazioni di ordine generale, stante l’intervento delle massime autorità in materia che, peraltro, al momento non stanno combinando niente.
Le due autorità che cito sopra sono – in ordine d’importanza – il Presidente della Repubblica, che dopo la richiesta degli atti alle due Procure non ha più fatto sentire la sua voce, probabilmente per non sovrapporsi al CSM; quest’ultimo invece sta ricevendo uno per volta tutti i procuratori che hanno originato il problema, compito che spetta alla prima Commissione che poi riferirà al plenum.
In via ufficiosa trapela dalle alte stanze che la Commissione richiederà al plenum il “trasferimento d’ufficio per manifesta incompatibilità ambientale” a entrambi i PG; fermiamoci un momento qui e vediamo la cosa dalla parte dell’uomo della strada, cioè da me e da buona parte di voi: se uno dei due P.G. o peggio ancora entrambi, hanno combinato qualcosa di sconveniente e aggiungerei di scandaloso (si parla di un PM costretto a denudarsi, speriamo non sia vero), perché questa loro propensione alla stupidità dovrebbe manifestarsi soltanto nelle sedi attuali e invece scomparire in altre città? Questo non lo capisco e – secondo me – è uno dei primo difetti del CSM che è chiamato ad amministrare la giustizia ed a farsi capire dalla gente.
Infatti, mai che sia stato preso un provvedimento che abbia una parvenza di durezza, tanto per mostrare agli italiani che i membri del CSM non guardano in faccia nessuno dei propri colleghi: la pena massima che ho sentito pronunciare è appunto quanto si vorrebbe dare ai due PG e cioè il trasferimento d’ufficio (ma la nuova sede chi la sceglie? Credo il CSM, ma all’interno di un ventaglio proposto dal trasferendo).
Il Centro Destra – ovviamente – ha colto la palla al balzo ed ha preannunciato una (o meglio, “la”) riforma dell’ordinamento giudiziario, in cui ci dovrebbe stare tutto quanto ed il suo contrario: per esempio, cito a memoria, la separazione delle carriere tra personale inquirente (PM) e quello giudicante (giudici), obbligatorietà dell’azione penale; inoltre dovrebbe essere previsto lo sdoppiamento del CSM in due tronconi ognuno dei quali si occupa della sezione relativa: uno per i PM ed uno per i giudici.
A parte Bossi che vedrebbe prima di ogni altra cosa l’approvazione del federalismo e che teme che questa riforma dell’ordinamento giudiziario entri in conflitto con quella cara al “senatur” per effetto di “scambi”, veti incrociati ed altre sottigliezze nelle quali siamo imbattibili, tutti sono d’accordi nel dare inizio alla riforma.
Per cominciare a prendere una qualsiasi posizione, mi avvalgo dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera da Luciano Violante, che è sempre stato considerato il leader per partito dei giudici; “la riforma è necessaria perché i magistrati hanno troppo potere”: e questo, se permettete, proveniente da cotanto pulpito ha un ben preciso significato e cioè che il PD non è più disposto a coprire “sempre e comunque” i giudici.
Pur tuttavia, l’ex PM Violante, dissente sulla separazione delle carriere, facendo però un discorso che potrebbe essere modificato in corso d’opera in virtù della costruzione delle singole carriere; ecco la paura di Violante: “niente separazione delle carriere perché renderebbe il pm una specie di superpoliziotto”: come ho detto una preoccupazione meramente funzionale che potrebbe essere rivista.
Se questa idea della riforma va avanti, sarebbe bene che non ci si dimenticasse di quello che fanno negli altri Stati, in particolare quelli Europei; potrebbe essere interessante per tutti in particolare per l’uomo della strada, dove ci siamo noi!!

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