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venerdì, dicembre 19, 2008

CATTIVI MAESTRI 

Esistono tante categorie, tante specie di cattivi maestri che per esaminarle tutte ci vorrebbe un libro: mi limito qui ad esporne un paio, salvo poi a riprendere il discorso a tempo debito.
La prima esemplificazione di cattivo maestro è – mi immagino la meraviglia di tutti voi – l’uscita pubblica di Gianfranco Fini, a proposito delle leggi razziali antiebraiche, delle quali si celebra in questi giorni il 70° anniversario (1938-2008); in occasione della cerimonia ufficiale, l’ex segretario del M.I.S., ha detto che “c’è da chiedersi perché la società italiana si sia adeguata nel suo insieme a una legislazione antiebraica e perché – salvo talune luminose eccezioni – non siano state registrate manifestazioni particolari di resistenza nemmeno - mi duole dirlo – da parte della Chiesa cattolica”.
E adesso vediamo perché considero Fini un “cattivo maestro”: lui nel 1938 non c’era, neppure io, ma entrambi, immagino, abbiamo letto qualche libro di storia circa quel periodo e tutti e due ci siamo fatti un’idea della “dittatura fascista” che è stata una vera e propria azione di un totalitarismo esasperato, portato fino ai più minuti ingranaggi della vita sociale ed economica del Paese.
E allora mi chiedo – e gli chiedo – in quale parte della società dell’epoca intravede la possibilità di “fare resistenza” ad una normativa messa in piedi da un governo, appunto quello fascista, che non ammetteva il minimo dissenso; l’unica attività di resistenza fu realizzata dalle “talune eccezioni luminose” di cui si parla nella dichiarazione di Fini, ma ovviamente non possiamo considerarle come movimento di popolo.
Per quanto riguarda la stilettata alla Chiesa cattolica, non credo di avere l’autorità e neppure la conoscenza per confutarla o per accettarla; certo è che il Vaticano, con il proprio quotidiano “Osservatore Romano” ha reagito come se fosse stato morso da una tarantola e questo m’induce a pensare che qualcosa di vero possa esserci.
Fin qui va tutto bene, ma non abbiamo detto perché la dichiarazione di Fini fa diventare il personaggio un “cattivo maestro”: perché il risalto mediatico che è stato dato alla cosa e l’autorevolezza del personaggio – attualmente Presidente della Camera – induce la gente comune a credere che sia tutto vero, cioè a prendere la dichiarazione fatta da un politico come se fosse fatta da uno storico; e invece non è così, quindi per conoscere la vera situazione dell’Italia ai tempi delle Leggi razziali, bisogna leggere alcuni volumi di storia e non fermarsi alla frase di un politico: chiaro il concetto?
Facciamo un grande salto in avanti e spostiamoci sulla televisione – vera cassaforte di “cattivi maestri” – per sottoporre al vostro giudizio una trasmissione che va in onda su Canale 5 e Rete 4: si tratta di “Forum”, condotta da Rita dalla Chiesa.
In questa trasmissione vengono trattate alcune “liti” tra persone e giudicate da “finti” giudici, cioè da persone – giudici in pensioni, avvocati e altro – che cercano di giudicare sulla base del Codice, quando è possibile, oppure sulla scorta del proprio buonsenso; la Rita Dalla Chiesa è affiancata da due giovanotti – uno rosso di capelli ed uno moro – che hanno compiti di assistenza ma che “osano” dire la propria idea sul tema etico trattato, quasi fossero degli esperti, mentre in realtà non hanno nessun titolo a parlare e mi sembra anche poca dimestichezza con la lingua; ecco, per effetto della potenza del mezzo TV, queste idee dei due “signori nessuno”, diventano patrimonio dei telespettatori come se fossero pareri di autentici esperti.
Attenzione quindi, quei due sono dei “signori nessuno”, ed il loro parlare deve essere preso come tale; ricordatelo sempre!!

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