giovedì, novembre 13, 2008
ZIBALDONE N.11/2008
Con questo zibaldone tardo-autunnale, vorrei trattare un paio di argomenti che, a mio modo di vedere, dovrebbero essere interessanti anche per i miei amici lettori.
IL PRIMO argomento si riferisce al neo eletto Presidente USA, Barack Obama e ai problemi che si troverà ad affrontare quando, tra un paio di mesi, si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca.
Dovrà prendere accorte decisioni su Iraq e Iran, trovare uno sbocco alla crisi finanziaria che attanaglia l’intero Pianeta, cercare di sistemare la controversia con la Russia e riprendere le trattative di pace in Medio Oriente.
Ma un’altra cosa occuperà i pochi minuti liberi: il problema del cagnolino; in piena campagna elettorale, Obama ebbe a fare questa promessa ai propri figli che gli chiedevano da tanto tempo un cagnolino: “Lo prendiamo solo se mi eleggono presidente”; tale affermazione è stata udita da milioni di telespettatori in quanto è stata pronunciata in diretta televisiva.
Ed ora che è stato eletto, i figli passano alla cassa ad incassare la promessa e cominciano i problemi: quale cucciolo comprare? Possiamo tutti immaginare che la razza di cane prescelta per andare ad abitare alla Casa Bianca diventerà di gran moda in tutto il mondo con forti aumenti di prezzo; ed allora scegliamo un bastardello, preso direttamente da un canile pubblico, ma allora si rischia che – per emulazione – nessuno comprerà più cani con pedigree: insomma un altro problema tra i tanti che Obama dovrà affrontare!!
IL SECONDO argomento riguarda la situazione del conflitto sindacale in seno alla pattuglia dei piloti e assistenti di volo di Alitalia; mentre i “confederali” hanno sottoscritto l’accordo con la C.A.I. (nuova azienda che subentra ad Alitalia), le numerose sigle di sindacati autonomi non hanno firmato l’accordo, hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno indetto 15 giorni di sciopero oltre ad un devastante “sciopero bianco” che giornalmente procura danni immensi alla moribonda compagnia aerea e giganteschi danni d’immagine per l’intero Paese.
È scattata la famosa “precettazione”, ma non ha prodotto il minimo beneficio all’andamento dei voli ed anzi ha innescato un nuovo sciopero – definito “a sorpresa” – che ha ancora di più acuito i problemi agli scali di Linate e di Fiumicino; di sicuro tutti coloro che si sono trovati coinvolti in queste giornate caotiche non monteranno più su un aereo targato Alitalia neppure se il volo fosse gratuito.
La Procura di Roma (definita anni fa “Il porto delle nebbie” come un celebre film con Jean Gabin) ha aperto la solita inchiesta per rilevare se vi siano stati commessi reati di interruzione di pubblico servizio o altri dello stesso genere, ma – come è logico – le risultanze delle indagini saranno conosciute quando ormai sarà tutto finito.
E non c’è da attendersi nessuna condanna (anche lieve) per qualcuno dei tanti operatori che non hanno fatto il proprio lavoro: provate a fare mente locale ed a chiedervi se vi risulta che qualche volta, nei tantissimi conflitti sindacali, il lavoratore sia stato condannato; a me non risulta niente del genere!L’unica cosa che ci ricordiamo sono le frasi arrabbiate dei viaggiatori in stallo agli aeroporti senza sapere quando potranno partire: questa è la costante che abbiamo vissuto anche questa volta. E temo che non sarà l’ultima, vista l’aria di burrasca che tira nei quartieri della CGIL che, mi sembra sul punto di abbattere l’unità sindacale.
IL PRIMO argomento si riferisce al neo eletto Presidente USA, Barack Obama e ai problemi che si troverà ad affrontare quando, tra un paio di mesi, si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca.
Dovrà prendere accorte decisioni su Iraq e Iran, trovare uno sbocco alla crisi finanziaria che attanaglia l’intero Pianeta, cercare di sistemare la controversia con la Russia e riprendere le trattative di pace in Medio Oriente.
Ma un’altra cosa occuperà i pochi minuti liberi: il problema del cagnolino; in piena campagna elettorale, Obama ebbe a fare questa promessa ai propri figli che gli chiedevano da tanto tempo un cagnolino: “Lo prendiamo solo se mi eleggono presidente”; tale affermazione è stata udita da milioni di telespettatori in quanto è stata pronunciata in diretta televisiva.
Ed ora che è stato eletto, i figli passano alla cassa ad incassare la promessa e cominciano i problemi: quale cucciolo comprare? Possiamo tutti immaginare che la razza di cane prescelta per andare ad abitare alla Casa Bianca diventerà di gran moda in tutto il mondo con forti aumenti di prezzo; ed allora scegliamo un bastardello, preso direttamente da un canile pubblico, ma allora si rischia che – per emulazione – nessuno comprerà più cani con pedigree: insomma un altro problema tra i tanti che Obama dovrà affrontare!!
IL SECONDO argomento riguarda la situazione del conflitto sindacale in seno alla pattuglia dei piloti e assistenti di volo di Alitalia; mentre i “confederali” hanno sottoscritto l’accordo con la C.A.I. (nuova azienda che subentra ad Alitalia), le numerose sigle di sindacati autonomi non hanno firmato l’accordo, hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno indetto 15 giorni di sciopero oltre ad un devastante “sciopero bianco” che giornalmente procura danni immensi alla moribonda compagnia aerea e giganteschi danni d’immagine per l’intero Paese.
È scattata la famosa “precettazione”, ma non ha prodotto il minimo beneficio all’andamento dei voli ed anzi ha innescato un nuovo sciopero – definito “a sorpresa” – che ha ancora di più acuito i problemi agli scali di Linate e di Fiumicino; di sicuro tutti coloro che si sono trovati coinvolti in queste giornate caotiche non monteranno più su un aereo targato Alitalia neppure se il volo fosse gratuito.
La Procura di Roma (definita anni fa “Il porto delle nebbie” come un celebre film con Jean Gabin) ha aperto la solita inchiesta per rilevare se vi siano stati commessi reati di interruzione di pubblico servizio o altri dello stesso genere, ma – come è logico – le risultanze delle indagini saranno conosciute quando ormai sarà tutto finito.
E non c’è da attendersi nessuna condanna (anche lieve) per qualcuno dei tanti operatori che non hanno fatto il proprio lavoro: provate a fare mente locale ed a chiedervi se vi risulta che qualche volta, nei tantissimi conflitti sindacali, il lavoratore sia stato condannato; a me non risulta niente del genere!L’unica cosa che ci ricordiamo sono le frasi arrabbiate dei viaggiatori in stallo agli aeroporti senza sapere quando potranno partire: questa è la costante che abbiamo vissuto anche questa volta. E temo che non sarà l’ultima, vista l’aria di burrasca che tira nei quartieri della CGIL che, mi sembra sul punto di abbattere l’unità sindacale.