venerdì, novembre 07, 2008
RITORNA LA CRONACA NERA
Non che avesse cessato di esserci, ma forse aveva avuto qualche battuta d’arresto, superata da altri eventi e messa in secondo ordine da quotidiani e trasmissioni televisive.
In questo giorni, invece, la cronaca nera è ritornata prepotentemente alla ribalta specie con due avvenimenti di particolare tragicità: il primo è accaduto alla periferia di Roma ed ha visto come protagonista un rom di un vicino campo nomadi che alla guida delle sua BMW ha falciato 13 persone che aspettavano un autobus alla fermata sulla strada, mandandone 9 all’ospedale di cui tre in gravi condizioni.
È appena il caso di dire che il guidatore è risultato ubriaco e in preda a vari tipi di droghe; il giovane è stato arrestato nonostante che per la nostra legge non si sarebbe potuto in quanto tale misura restrittiva – in assenza del morto - può essere messa in campo solo su denuncia delle persone offese e queste erano all’ospedale, chi a farsi medicare e chi in sala di rianimazione.
Facciamo due conti: se in casi analoghi, ma nei quali c’è scappato il morto, il reo è stato condannato a poco più di due anni, ditemi voi a quanto verrà condannato questo delinquente che si è messo alla guida in quello stato ed ha falciato un bel gruppo di persone: sono pronto a scommettere che non si arriva a 12 mesi.
L’altro fatto è accaduto a Napoli, dove una ragazza di 27 anni, dopo essere uscita da teatro, si è diretta – assieme alla sorella e ad un amico – verso casa, passando per la storica Piazza Dante e ammirando così le belle architetture d’inizio novecento; all’improvviso il dramma: due ragazzini, in sella ad uno scooter hanno cercato di scippare la ragazza e, nella violenza dello strappo, l’hanno gettata a terra facendole battere la testa; portata all’ospedale le è stato riscontrato un grosso ematoma e ricoverata in terapia intensiva, con prognosi riservata.
I due giovani malviventi – uno di 15 e l’altro di 17 anni – entrambi abitanti nei famigerati Quartieri Spagnoli, sono stati quasi subito arrestati in casa, in quanto descritti dalla sorella della ragazza e identificati dalle forze dell’ordine; da notare che il più giovane – quello di 15 anni – ha già precedenti per scippo: quando si dice una bella carriera iniziata precocemente e sviluppata nel tempo!!
La frase più bella e che – secondo me – coglie nel vivo il problema, è stata pronunciata dal fratello della ragazza scippata che, dopo avere ringraziato i Carabinieri per il tempestivo arresto, ha detto: “L’esercito è soltanto una presenza di facciata; il vero nodo dell’ordine pubblico è nella certezza della pena, nel non concedere che i criminali tornino in strada”.
Chiamare criminale un ragazzino di 15 anni mi sembra eccessivo, ma per il resto sono perfettamente d’accordo con lui.
In entrambi i casi che ho narrato, gli eventi delittuosi hanno fortemente scosso la cittadinanza e per lenire – almeno in parte – questa sofferenza della gente, sarebbe opportuno una pena severa e soprattutto certa nella sua applicazione, cioè se ad un reo diamo due anni di carcere, che siano due anni di carcere e non due mesi di carcere ed il resto trascorso ai servizi civili (o altre diavolerie), durante il quale la propria cella serve soltanto per trascorrere la notte: un po’ come facciamo in qualche albergo, in cui abbiamo fissato “la mezza pensione”.
Ragazzi, passata la sbornia per la vittoria di Obama, torniamo a pensare alle cose di casa nostra e non illudiamoci che ci pensi lui!!