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giovedì, novembre 20, 2008

MACCHE' TAGLI, SIAMO BARONI !! 

Non è solo Tremonti a cercare di tagliare le spese, in quanto anche i Rettori delle Università oberate dai debiti cercano di fare qualche risparmio ed in particolare, dalle mie parti, si sono orientati su due fronti: chiusura del sabato e quindi niente luce e riscaldamento per quel giorno e riduzione del riscaldamento sia come orario che come gradi di potenza.; non mi sono sembrati grossi interventi, ma tant’è.
Apriti cielo, spalancati terra!! Tutti si sono ribellati a queste due – a mio modo di vedere – innocue disposizioni; per la prima si sono scatenati i signori “baroni” universitari, affermando che il sabato è proprio uno dei giorni di maggior lavoro (per loro!!) e che quindi la ricerca e la didattica ne risentirebbe tantissimo; nessuno che gli risponda a tono e cioè con un bel “egregio professore, vada a lavorare negli altri cinque giorni della settimana e vedrà che la ricerca e la didattica saranno entrambe felici; certo che se in questi cinque giorni lei ha altri impegni e non può dedicarsi alla ricerca ed alla didattica,. beh… allora… comunque io di sabato non l’ho mai visto!! “
Pensate che ho letto anche questa dichiarazione di un noto cattedratico: “Forse non a tutti è chiaro che la ricerca porta anche dei fondi, ma io come faccio ad ottenere buoni risultati se mi mandano il sabato a casa e mi fanno fare le festività lunghe?”
Per la diminuzione del riscaldamento mi è sembrato di essere tornato a quando ero io a scuola e – da bravo studente bighellone – approfittavo del carente funzionamento del riscaldamento per organizzare un bello “sciopero” durante il quale andare a spasso con qualche ragazzina; adesso le strutture sindacali sono molto più organizzate di come eravamo noi e possono addirittura lanciare un comunicato stampa nel quale dichiarano che l’idea di ridurre di un’ora il riscaldamento è considerata “una proposta irricevibile” rilanciando che “ci sono strutture in cui si trema dal freddo già adesso”; forse hanno acceso l’aria condizionata, per sbaglio, per avere tutto questo freddo durante le ore di lavoro. Se ne accorgeranno che sono ridicoli??
Insomma la situazione è molto semplice: tutti vogliono agire in completa autonomia ma quando poi siamo al momento di ripianare i debiti di bilancio, si rivolgono allo “zio Tremonti” che dovrebbe sistemare tutte le pendenze; ormai mi sembra che dovrebbe essere chiaro a tutti che non ci sono fondi per sistemare le malefatte di tante Università e di altri settori della vita culturale, insomma come si dice: “non c’è trippa per gatti”..
A proposito del comparto culturale, la musicale classica ed operistica è una delle strutture che finora ha beneficiato di forti aiuti statali; adesso che il ministero è per il risparmio, si rivendica l’indispensabilità della musica (o di altre arti) per la vita della gente; non che questo non sia vero, le arti sono fondamentali per una elevazione spirituale, ma ovviamente, in periodi di crisi sono le prime cose che vengono tagliate.
Comunque, teniamo presente che i “Baroni” sopra citati, albergano anche tra le nobili arti e, ovviamente, si comportano come prevede il ruolo; sentite questa dichiarazione di un famoso Direttore d’Orchestra sui tagli (che poi sono minori provvidenze) al Teatro di cui è direttore stabile: “Sono pronto ad andare con Bondi dal ministro dell’economia, perché non è solo quel poveraccio di Bondi che decide”.
Oltre a manifestare una solenne maleducazione, il “barone/direttore” mostra anche una grande supponenza ed un sostanziale disinteresse per le difficoltà nelle quali si muove il Paese che lo ospita; mai che nessuno dica: rinuncio a qualcosa pur di continuare nel programma che era previsto!! I sacrifici li faccia qualche altro, “IO” sono un “barone” e quindi non posso rimetterci neppure un soldino bucato!!

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