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domenica, novembre 23, 2008

ALLORA E' COLPA DELLA PSICOLOGIA !! 

Due grandi della terra – Barack Obama e Berlusconi – fanno in questi giorni degli strani discorsi che, a ben guardare, sembrano uscire dalla stessa bocca, anche se tra i due c’è un abisso in fatto di cultura e di gestione della cosa pubblica.
Dunque, entrambi i governanti, incitano i cittadini a “non cambiare abitudini” in queste prossime feste natalizie: a loro dire, questo invito al consumismo è l’unico argine ad una crisi reale che potrebbe verificarsi con una caduta verticale degli acquisti; quindi mi raccomando a tutti voi: quei pochi spiccioli che vi sono rimasti in tasca, spendeteli fino all’ultimo centesimo e così facendo, allontanerete dal Paese l’allarme deflazione.
Mentre Berlusconi veleggia con una maggioranza tale che gli permette … qualsiasi fesseria, l’abbronzato neo eletto Presidente U.S.A., deve attendere la metà di gennaio del prossimo anno per insediarsi alla Casa Bianca e adesso può solo mandare dei segnali agli americani, sia attraverso i suoi discorsi quasi quotidiani ma soprattutto con le nomine dei propri collaboratori, in particolare per quelli dei dicasteri economici: proprio venerdì quella di Timothy F. Geithner a capo del Ministero del Tesoro è stata salutata dagli operatori di Borsa con un balzo di circa il 6%, a dimostrazione della stima verso il personaggio e della fiducia nella sua azione prossima nei confronti della disastrata economia americana.
Infatti, dall’inizio del 2008 ad oggi, negli States sono stati perduti 1,2 milioni di posti di lavoro e, prima di trovare un qualcosa che fermi la spirale della crisi, si pensa a un altro mezzo milioni di americani che verrà espulso dal proprio lavoro; per fermare questa emorragia il povero Obama ha solo la parola ed infatti attraverso la sua settimanale trasmissione radiofonica, ha annunciato la propria sfida: 2,5 milioni di posti di lavoro entro il gennaio 2011, cioè nei prossimi due anni di presidenza democratica (per la verità quella del milione di posti di lavoro mi sembra di averla già sentita!!).
Il Cavaliere – che invece è nel pieno dei suoi poteri – oltre alle misure che vengono annunciate, poi smentite e quindi presentate nuovamente, lancia il suo proclama ai propri concittadini invitandoli a comportarsi nelle prossime feste con la stessa abitudine degli altri anni e quindi a spendere non secondo le proprie disponibilità, ma secondo quanto occorre all’economia nazionale per tirarsi su.
Questa uscita sulla psicologia del consumatore è veramente interessante; sembrerebbe che l’homo-economicus, preoccupato della situazione “mondiale”, non allarghi i cordoni della borsa e – per quanto riguarda i regali natalizi – si limiti a poche cianfrusaglie di basso prezzo; ed invece così non dovrebbe fare, perché è con l’incremento dei consumi che si ritira su l’economia.
Ma c’è un piccolo particolare che il Cavaliere non ha messo nel conto: il negoziante al quale mi rivolgo per la mia “spesa pazza per l’ economia da salvare” non accetta in pagamento, neppure parziale, la copia del discorso di Silvio in cui vengo incitato a consumare a più non posso, ma vuole denaro contante o carta di credito.
Quindi, prima di dire sciocchezze, si guardi bene a chi sono rivolti: l’italiano è sempre stato “splendido” nelle proprie spese e se adesso tale splendore è appannato, non è colpa sua ma del decaduto potere d’acquisto.
Concludo quindi con un invito al nostro Governo: faccia un “buono spesa” da spendere nel prossimo Natale e vedrà che tutti gli italiani si affolleranno nei negozi; certo che se la cifra è di soli 50 euro, come ho sentito ventilare, forse non vale la pena neppure muoversi da casa e prendere l’autobus per andare in Centro.

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