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domenica, novembre 09, 2008

ACCORDO ITALIA-RUSSIA 

Ieri l’altro è stato siglato un importante accordo con la Federazione Russa sulla scorta del quale, in pratica, l’Italia viene riconosciuta come partner privilegiato internazionale; di cosa mi chiederete! Di gas o di petrolio? Ma no, delle adozioni di bambini russi da parte di madri e padri italiani: vi sentite più orgogliosi di essere italiani o no??

Ed allora vediamo un po’ meglio questa faccenda; nei primi sei mesi del 2008 sono stati 1.647 i bambini adottati da coppie italiane. Tra questi la parte dei leone spetta all’Ucraina con 230 bimbi, seguita dalla Colombia con 184 e dal Brasile con 153 (la Federazione Russa è a metà classifica);due paesi –Romania e Bielorussia – hanno bloccato le partenze e quindi non si registra nessuna adozione per i loro bambini.

Vorrei fare subito una considerazione: questi bambini (di varia età) provengono da quei paesi dai quali arrivano i famigerati “extra-comunitari” che tanto fanno discutere e tanti problemi creano: mi chiedo che differenza c’è tra il bambino ucraino ed il giovane ucraino che viene per cercare un lavoro o la giovane ucraina che viene per fare la ballerina in uno dei nostri locali (in realtà le avevano promesso di impiegarla in un Grande Magazzino, ma sappiamo bene come vanno queste cose).

A fianco dell’elenco dei paesi dai quali proviene la massima parte dei bambini da adottare, ci sono i costi che la coppia italiana deve sostenere per portare a buon fine la pratica burocratica: la più cara è la Colombia con oltre 8.500 euro, seguita dal Vietnam con poco più di 8mila, mentre la più a buon mercato è la Russia con una spesa che oscilla tra i 2.600 ed i 3.600 euro; ovviamente queste cifre si riferiscono a quanto costa “in Italia”; a queste cifre dobbiamo aggiungerci le spese nel paese di origine.

Scusate se continuo il parallelismo di cui sopra, ma se ci facciamo caso, queste cifre sono grosso modo simili a quanto sono costretti a sborsare coloro che espatriano dai loro paesi ed arrivano, illegalmente, in Italia: non lo trovate buffo?

Insomma, per chi già non lo sapeva, debbo informarvi che questo “mercato” ha un tale sviluppo che si è formata addirittura una Commissione Ministeriale per le Adozioni Internazionali, con a capo il sottosegretario Giovanardi: questo a testimonianza del numero delle pratiche che si aprono giornalmente e che contengono richieste di genitori italiani di entrare “in possesso” di un bambino straniero.

In questo caso non posso continuare il citato parallelismo, in quanto non mi risulta che ci sia un organismo governativo per coloro che arrivano – legalmente o illegalmente – in Italia in cerca di lavoro e, comunque, alla caccia di un po’ di benessere.

E qui comincia una mia riflessione: perché il bimbo negro o bianco fa tanta tenerezza mentre l’analogo negro o bianco con 30 anni di più fa impressione, quando non fa addirittura schifo o paura: ho usato tutti questi termini (che non mi riguardano) per rendere la cosa più onnicomprensiva possibile.

Perché quando vediamo un rom o un extracomunitario di provenienza magrebina, abbiamo timore o comunque viviamo la cosa con fastidio, mentre siamo commossi ed inteneriti di fronte a dei bambini? Guardate che crescono e poi….

Riprendiamo il filo delle adozioni e concludiamo con un paio di osservazioni: la prima è che il business instaurato sta diventando importante e la seconda è che nessuno mi toglie dalla testa che questi bambini – che nella stragrande maggioranza dei casi va “a stare bene” – vengono “acquistati” all’estero (dato che non ce n’è in Italia) come se fossero cavalli di razza o cani o altri animali su cui riversare il nostro affetto; mi ritenete troppo cinico? Un po’ lo sono veramente!!


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