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sabato, settembre 27, 2008

UN PAIO DI SCEMENZE 

La prima vicenda è senz’altro quella della Margherita Granbassi – medaglia di bronzo nella scherma alle recenti olimpiadi cinesi – che è stata inglobata da quel furbacchione di Michele Santoro nel suo programma televisivo con un ruolo direi minimale, poco sopra a quello di “velina”; nonostante il ruolo al momento non ancora “importante”, la Granbassi si atteggia a giornalista e – come si dice dalle mie parti – se la tira di brutto, fregandosene degli allori olimpici ma, soprattutto, di essere stipendiata dalla nobile Arma dei Carabinieri che, come recita il suo motto, è “fedele nei secoli”, anche se poi in TV si pensa diversamente e l’ha nominata Maresciallo..

Un carabiniere che partecipa ad un programma televisivo fa notizia; se poi il programma è quello di Santoro, la notizia è di quelle col botto; volete una mia considerazione: sentendosi calare gli indici d’ascolto, il prode Michele ha costruito già in partenza uno scoop che gli trascini un po’ di notorietà; buon pro gli faccia!!

Ed infatti la notorietà è arrivata subito: l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, detto ai suoi tempi “il picconatore”, ha rivolto un’interpellanza al Governo (Berlusconi, Maroni, La Russa) al fine di conoscere cosa ne pensino di un esponente in servizio permanente nell’Arma che – nelle vesti di collaboratrice in video – viene retribuita con regolare contratto.

Ed il primo aiutino allo share della trasmissione è arrivato; poi si prosegue montando la polemica, dalla quale risulterebbe che è stato lo stesso La Russa a emettere un esplicito ordine al comandante generale dell’Arma, affinché questi conceda il permesso richiesto e da qui in avanti, sono cominciate ad intrecciarsi le varie dichiarazioni, più o meno gustose, ma tutte “pro-domo” l’audience della trasmissione.

Ve ne cito solo due: tale Vita del PD, sottolinea che il PDL (ma che c’entra con Cossiga?) avrebbe dovuto indignarsi altrettanto durante la sceneggiata della Vezzali con Berlusconi a Porta a Porta; commento: quest’ultima ha fatto una semplice comparsata, probabilmente non retribuita, mentre la Granbassi ha stipulato un regolare contratto; seconda dichiarazione, a cura di Travaglio: “lasciamo ragliare Cossiga”: a parte la forma, ma almeno lui ha capito il bersaglio. Forse avrebbe dovuto aggiungere che qualcuno ci deve dire quanto ha pagato Santoro a Cossiga per la pubblicità gratuita alla trasmissione.

Cambiamo sponda e argomento: il mitico “Liberazione” quotidiano di Rifondazione Comunista, sta chiudendo a causa dei conti a dir poco terrificanti: il deficit annunciato dovrebbe aggirarsi tra i quattro e i cinque milioni di euro il che, per un giornale di nicchia come è sempre stato quello, è una cifra da capogiro.

“Prima senza voti, ora anche senza voce”, questo lo slogan coniato immediatamente dai redattori del giornale, peraltro tutti in sciopero per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi di alcuni mesi; si preannunciano tagli violenti al corpo giornalistico e la defenestrazione di Piero Sansonetti, l’attuale direttore responsabile, creatura di Bertinotti passato poi sulla sponda (non è un doppio senso) di Nicki Vendola, cioè del cavallo perdente nel recente congresso che ha nominato Ferrero nuovo Segretario politico; che si tratti di una vera e propria resa dei conti?

Insomma, tempi bui per la stampa della sinistra antagonista che dopo essere uscita da Montecitorio si è ritrovata con meno entrate da utilizzare per il giornale del partito; facendo il paio con lo slogan coniato dai redattori, dalle mie parti si direbbe “agli zoppi grucciate”.


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