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martedì, settembre 30, 2008

ECCO L'IMPENNATA DELL'ENERGIA 

Sia chiaro, che era ampiamente prevista, ma tutte le volte che arriva – visto anche il tempo scelto – mi induce ad alcune riflessioni.

Anzitutto c’è da rilevare la distonia tra gli aumenti del gas (5,8%) e quelli dell’elettricità (0,8%), come a dire che il consumo che maggiormente ci impegnerà nei prossimi mesi – il gas per il riscaldamento – è quello più penalizzato; ma se esaminiamo bene gli aumenti nel periodo, si nota che nei trimestri precedenti si era già registrato degli aumenti per l’energia elettrica del 7,9% e per il gas del 4,3%; quindi, se sommiamo i precedenti con i dati attuali, vedete che abbiamo un sostanziale pareggio: siamo nell’ordine del 9-10% di implemento.

Per quanto riguarda il periodo scelto, dobbiamo notare – come ho già detto – che tra pochi giorni verranno accesi i riscaldamenti nelle case e che questi, nella stragrande maggioranza, sono alimentati con il gas; pertanto si prevede un autunno/inverno freddo che, se vogliamo riscaldare, occorre che sborsiamo dei bei quattrini.

C’è qualcuno che mi sa spiegare i motivi di tali aumenti? Io, modestamente, non ci ho capito niente: lasciamo da parte la situazione americana (ne parliamo dopo, ma sono certo che non c’entra niente in questo frangente) e quindi resta soltanto la turbolenza del petrolio; ma mi sembra che negli ultimi tempi si sia assestato con una certa costanza al di sotto dei 100 dollari al barile e quindi non riesco a legare questo dato – scontatissimo – con gli aumenti. Penso comunque che dipenderà dalle mie poche conoscenze, ma credetemi che non riesco a capire; e quando non capisco e mi si fanno tanti discorsi che non vogliono dire niente, mi allarmo; faccio bene??

Ma del resto, quello che mi lascia senza parole è l’insipienza dei nostri governanti che, in questa situazione di totale stagnazione dell’economia, autorizzano siffatti aumenti: anche solo per dare una immagine positiva, sarebbe stato opportuno intervenire e rimandare tali operazioni; e invece….forse c’era bisogno proprio di questi denari per dare le gratifiche di fine anno ai nostri super-manager delle aziende dell’energia?

Per quanto riguarda la situazione della finanza (e non dell’economia) americana, c’è poco da dire, se non ripetere quello che ho già avuto modo di scrivere tempo addietro: “quando avrete ucciso l’ultimo bisonte, abbattuto l’ultimo albero, prosciugato l’ultimo fiume, vi accorgerete che non potrete mangiare il denaro accumulato nelle vostre banche”: questa frase non è di un celebre economista e neppure di un famoso politico, ma di tale Ioanka Totanha, in arte “Toro Seduto”.

Probabilmente l’adorazione dell’unico Dio attualmente imperante nel mondo capitalistico occidentale – il Dio denaro – ha condotto il popolo americano verso una situazione che, per molti aspetti, richiama le due crisi (1907 e 1929), entrambe determinate da aspetti puramente finanziari.

Il famoso piano di Bush non è stato approvato dalla Camera americana per due motivi: il primo è che per gli americani un intervento così massiccio a protezione di alcuni Istituti traballanti è contrario al “liberismo puro” che da sempre viene praticato; il secondo motivo discende da una considerazione semplicissima: se il piano dovesse funzionare, il merito sarebbe di Bush, cioè di un Presidente repubblicano, e questo – una Camera a maggioranza democratica – non poteva permetterlo, specie in vista delle prossime elezioni novembrine.

Come si vede tutto il mondo è paese; anche negli USA le ripicche partitocratriche sono di gran moda, tanto che sembra di essere in Italia!


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