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martedì, agosto 05, 2008

VIETATO VIETARE 

Il comportamento risente del periodo estivo, con particolare riferimento alla balneazione ed al flusso turistico, ma se ci fate caso, è proprio in questo mese che – di solito – vengono lanciati i proclami contro questo o contro quello, vengono indette le crociate contro coloro che deturpano il bel paese: insomma è il classico atteggiamento della cameriera che ha rotto il bicchierino e nasconde i cocci sotto il tappeto.

La categoria maggiormente colpita da questi provvedimenti è indubbiamente quella delle prostitute che operano per la strada: il sindaco di Verona ha emesso un’ordinanza che vieta agli automobilisti di avvicinare le prostitute per strada; chi è colto sul fatto si becca una multa di 500 euro, con l’aggravante che la multa non è conciliabile sul posto ma viene inviata al domicilio del malcapitato, con forte rischio che la stessa possa essere vista dalla moglie o dalla compagna, con le conseguenze che è facile immaginare.

Il Questore di Rimini è andato addirittura più in là: giudicando le “lucciole” soggetti pericolosi, applica una sentenza della Cassazione del 1996 che recita come il soggetto – giudicato inappellabilmente “pericoloso” – può essere sottoposto al foglio di via ed al divieto del ritorno per un massimo di tre anni. Poiché il soggetto in questione è, nella maggior parte dei casi, uno, o meglio una straniera, in particolare sul litorale romagnolo una romena, il foglio di via presupporrebbe l’espulsione.

Il Questore sta gloriandosi che la percentuale delle passeggiatrici notturne è drasticamente calata, ma si comporta come la cameriera che nasconde i cocci sotto il tappeto, in quanto le prostitute cacciate da Rimini troveranno una loro nuova collocazione in qualche altra parte del litorale o altrove.

A Trento i divieti sono svariati: si è cominciato col vietare il consumo di alcol fuori dai bar (anche qui, alla terza infrazione si paga 500 euro di multa); si è proseguito con una assurdità: un padre che filmava il figlioletto in una piscina comunale è stato fermato dalla Polizia ed interrogato, in quanto nel filmare il proprio figlio, riprendeva – come è ovvio – anche altri bambini seminudi ed era quindi sospetto di pedofilia.

Sempre a Trento sono scattati anche altri divieti che vanno dal dormire all’aperto al girare a torso nudo, dall’addentare panini per strada al bagnarsi nelle pubbliche vasche; e per ognuno di questi divieti, si pagano multe salatissime.

A Firenze, Venezia e ancora a Trento, è stata vietato l’accattonaggio, cosa che non si era mai vista in nessuna civiltà del mondo, salvo la Russia stalinista.

Forse apparirò contro corrente, ma né gli accattoni e tanto meno le prostitute mi danno il minimo fastidio; anzi devo dire che quelle belle figliole con le gambe nude che si vedono ai bordi delle strade mi fanno proprio piacere; tutti però dicono che suscitano scandalo, specie nei ragazzini, ma questi ultimi non dovrebbero essere già a letto?

E per quanto riguarda gli accattoni, se non dai loro niente, non fanno una piega – nella stragrande maggioranza dei casi – mentre se ti provi a non pagare una multa o una cartella delle tasse, il creditore, statale o locale, ti insegue fino in cantina: chi è meglio?

Questa ricerca del “divieto ad ogni costo” è forse figlia della ricerca di “sicurezza” che è nella nostra gente dopo che si sono visti in giro tanti “stranieri” (uso un eufemismo)? Se andiamo a chiederlo in giro forse otteniamo questo risultato, ma dobbiamo spiegare alla gente che i “pericoli” derivano da chi delinque – con scippi, rapine, stupri, ecc. – e non da chi offre il proprio corpo o a chi si limita a chiedere al passante una monetina; forse sarebbe meglio vedere se c’è qualcuno alle loro spalle!!


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