martedì, luglio 08, 2008
QUALCHE NUMERO...PER CERCARE DI CAPIRE
Del resto, al di fuori dei numeri, non è che la cronaca ci offra delle grandi soddisfazioni: una ragazzina di Padova, in vacanza a Lloret de Mar, dopo quattro giorni dalla scomparsa è stata ritrovata cadavere in un boschetto a poche centinaia di metri dal Pub dove era con l’amica; un pluriomicida (undici delitti nel suo palmares) rimesso in libertà ha subito cercato, riuscendoci!!, di aggiornare il proprio record; perciò meglio rifugiarci nell’asetticità e nell’indiscutibilità dei numeri.
Prima però chiariamo un paio di cose sugli eventi sopra accennati: la giovane patavina era in vacanza con un’amica ed aveva “l’obbligo” di divertirsi (come abbiamo tutti noi, magari più attempati) senza peraltro sapere con esattezza cosa significa divertirsi; il secondo caso, il camorrista pluriomicida, implicato anche nella “falsa denuncia” di Tortora, non si capisce in base a quale principio sia stato fuori dalle patrie galere: misteri della nostra giustizia!!
E veniamo a questi numeri: il primo è di fonte “Il Sole 24 Ore” e ci dice che l’evasione fiscale, nel 2007, si è attestata tra un minimo di 89 ed un massimo di 100,1 miliardi di euro (cifra mostruosa anche soltanto a scriverla con tutti i numeri) e sembra in diminuzione rispetto ai 115 miliardi del 2006; non so quale sia il sistema per calcolare – anche con una certa precisione – delle cifre che sono dichiaratamente “sommerse”, ma evidentemente ci deve essere un modo, perché a scadenze ricorrenti ce le ritroviamo davanti.
Ora l’altro numero: la pressione fiscale, ovviamente al netto dell’evasione, sta veleggiando verso il 52%, cifra anch’essa mostruosa e direi inspiegabile; mi spiego meglio: non s’era detto da più parti che l’abbassamento del sommerso avrebbe comportato una diminuzione della pressione fiscale? Non credo di essermelo sognato, perché mi sembra che il precedente Ministro Visco abbia ripetuto questo concetto più volte: vale anche per il ministro attuale? O no!!
Intanto, un abbassamento è alle viste: si tratta dell’I.V.A. che l’U.E. autorizza a portare ad un livello “non inferiore al 5%” per una serie di servizi il più noto dei quali è la ristorazione: da noi l’avevamo al 15% e quindi abbiamo una diecina di punti di manovra. Ma chi ne sarà beneficiario? Il ristoratore, cioè il proprietario del ristorante, oppure la clientela che vedrà riversarsi sui prezzi dei pasti questo abbattimento? Lo vedremo tra qualche tempo.
Intanto posso solo riferire che proprio ieri sera, in un Ristorante – Pizzeria di periferia, un antipasto, una pizza, ed un pezzo di dolce, annaffiati da acqua minerale e con un caffè per finire, mi sono costati 20 euro e 50 centesimi!!
Di numeri non ne ho più; ho soltanto delle informazioni che riguardano dati tendenziali: la prima è che – visti gli abbassamenti dei consumi – i commercianti sperano che la campagna saldi che sta aprendosi in tutta Italia, risolva almeno in parte la loro non facile situazione.
Anche qui ci sarebbe da fare una considerazione; questa campagna non riguarda prodotti, diciamo così, essenziali, ma soprattutto abiti, scarpe ed altri generi d’abbigliamento (per intenderci, il Ristorante di cui sopra non partecipa ai saldi!!); ecco che allora si vedono i consumi reali o meglio “i desideri di consumi” che attanagliano la nostra gente – come è giusto che sia – ma che da qualche tempo devono essere soddisfatti solo con i saldi: anche questo è un sintomo degli atteggiamenti consumistici che cambiano, o meglio, che ci vengono fatti cambiare!!