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giovedì, luglio 03, 2008

ORA LO DICONO TUTTI !!! 

Ricorderete che sono diverse settimane che batto il tasto della perdita di potere d’acquisto per stipendi e pensioni; i “grandi” giornalisti lo dicevano, ma sottovoce, quasi a non voler svegliare chi ci sta dormendo sopra (leggi Governo e in particolare il Ministro dell’Economia).

Adesso sembra che si sia scatenato il senso opposto: tutti (giornali e TV) scatenati a parlare di caro vita e di allarme salari; ha cominciato il Governatore di Bankitalia, Draghi, che ha lanciato una sorta di SOS per salari e pensioni gravemente attaccati dall’aumento dei prezzi di materie prime essenziali (immagino che alluda agli alimentari ma anche all’energia).

Subito a ruota si è posizionata l’OCSE che ha rilanciato l’allarme sui salari, riportando dei dati che indicano come in Italia siano inferiori del 20% alla media dei paesi maggiormente sviluppati, anche se le ore lavorate sono più da noi che nelle altre Nazioni; peccato che questi dati – ed i media questo non lo fanno rilevare – si riferiscano al 2006 e quindi abbiano ben poco da spartire con l’attuale situazione.

Due parole ancora su questi dati di fonte OCSE: non è detto da nessuno che le cifre (attenzione, sono in dollari e non in Euro, quindi deve essere fatto il rapporto) si riferiscono a stipendi lordi – sia come salario assoluto che come salario in termini di potere d’acquisto – ai quali deve essere tolta la tassazione che è ovviamente differente paese per paese.

In sostanza, il lordo è quello che esce dal datore di lavoro, ma da questo deve essere tolta la tassazione e la previdenza; naturalmente non esiste neppure in Europa una equiparazione delle aliquote fiscali e previdenziali e quindi la cifra che riporta l’OCSE è poco attendibile, sia per la vetustà (in questi tempi, due anni fa è come dire una vita fa!!) che per la poca chiarezza di quello che significano in termini reali, cioè di autentico potere d’acquisto, le somme di cui si parla.

Il Governatore Draghi continua nella sua analisi e, come antidoto per gli aumenti di prezzi che minano stipendi e salari, non dice quello che si dovrebbe fare, ma si limita a dire quello che “non” si dovrebbe fare: “la risposta a questi problemi non sta nel protezionismo, tentazione di molti governi”; a parte che vedo poco chiaro il rapporto tra protezionismo e aumento dei prezzi, specie in situazioni globalizzata come ormai siamo tutti noi, mi sarei aspettato che ci propinasse una qualche ricetta per ricondurre il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati a cifre accettabili.

E Tremonti? È di oggi una sua dichiarazione sulla materia, nella quale afferma che “se il PIL sale, aiuti alle famiglie” e poi spiega meglio: “se c’è sviluppo, se c’è ricchezza, va distribuita in favore di redditi da lavoro dipendente, pensioni e famiglie”.

Ma questo sviluppo, questa ricchezza chi la deve creare? La signora Carla, la celebre casalinga di Voghera, cosa potrà fare in proposito? Lei chiede solo che la sua modesta pensione non le venga erosa continuamente. E allora, se non lo può fare lei chi è che può impegnarsi per aumentare questo stramaledetto Pil?

Ho trovato! Direi che questo è un incarico da affidare alla Marcegaglia, neo presidente di Confindustria; le sue dichiarazioni però mi inducono a pensare che non ci ho visto giusto; sentitele: “la situazione è grave e sta peggiorando; sono preoccupata del rischio stagflazione, quel mix micidiale che riunisce la stagnazione e l’inflazione”: bell’aiuto!!

No, neppure lei mi sembra la persona adatta per risolvere la situazione; e allora? Vuoi vedere che bisogna richiamare Bertinotti e tutti gli amici suoi??!!


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