<$BlogRSDUrl$>

giovedì, luglio 10, 2008

NO-CAV DAY 

Si è tenuto a Roma, martedì scorso, il “no-cav day” manifestazione organizzata dall’IdV (Italia dei Valori) di Di Pietro contro il Governo (appunto il capo dello stesso è chiamato “cavaliere”); a questa iniziativa non ha partecipato né il PD, che pure è alleato con l’IdV e neppure l’UDC di Casini.
La piazza, credo sia stata Piazza Navona, era animata da “eroici” Robespierre e da “feroci” tricoteuse, ma non c’era nessuno che facesse muovere la ghigliottina; tra gli invitati ad agitare le acque i soliti girotondisti: da Travaglio alla Guzzanti, per finire con Grillo (in collegamento telefonico).
Gli insulti e i “vaffa” – che dovevano essere indirizzati solo a Berlusconi – sono stati diretti anche verso altre personalità, a cominciare da Napolitano per proseguire con Benedetto XVI e, per concludere, verso lo stesso Veltroni, fino a prova contraria artefice dell’ingresso di Di Pietro in Parlamento (nessuno mi leva dalla testa che altrimenti il buon Tonino avrebbe fatto la stessa fine di Boselli, socialista, o di Bertinotti, rifondarolo, o di Giordano, PDCI, insomma di tutti quelli che l’idea di Veltroni di scompaginare le carte della politica, ha portato fuori da Camera e Senato).
Terminato l’evento, ed ascoltati gli insulti – anche molto beceri – rivolti a Napolitano, al Papa ed al Cavaliere, tutti si sono dissociati (per tutti intendo tutti meno Di Pietro), come se non si sapesse che se inviti questi signori, lo spettacolo che sanno fare è solo quello.
Comunque, dopo la manifestazione, tutti i “rivoluzionari” sono scesi dal palco e sono ritornati laddove stanno consumando queste ferie estive, cioè nel vippaio radical chic di Capalbio, dove tra pini marittimi, palme, sabbia fine, belle donne e laute mangiate, si ritemprano da queste fatiche e si preparano al prossimo girotondo: il tutto officiato da quel gran sacerdote di Maurizio Costanzo e dalla sua diletta signora.
Mi richiamano alla memoria uno splendido film realizzato nel 1970 da Francesco Maselli, dal titolo “Lettera aperta a un giornale della sera”, nel quale viene fotografato il marciume degli intellettuali di sinistra – cialtroni, bugiardi, pusillanimi, sempre a caccia solo di gloria personale – e tutto questo viene fatto da un autore di sinistra ed anzi, faceva addirittura parte del Comitato Centrale dell’allora P.C.I.
Scriveva Machiavelli “Dei loro capitani non te ne puoi fidare perché sempre aspireranno alla grandezza propria”: splendida fotografia per il Cavaliere, ma anche per tutti i suoi detrattori (Di Pietro, Travaglio, Grillo, ecc) i quali interpretano il ruolo di “rivoluzionario per i loro interessi” in questa squallida commedia che tutti noi siamo costretti a recitare, ma senza che un qualche regista di polso e di sapienza sappia contenere gli ardori guitteschi di questi squallidi attori ed assegni loro la giusta parte.
Sul Cavaliere la più bella battuta l’ha pronunciata quel grandissimo animale politico che è Bossi: “Berlusconi un po’ è perseguitato, un po’ è un coglione, per parlare di certe cose al telefono…”: una fotografia più bella non poteva uscire dalla voce fioca del Senatur.
L’unica bella figura è stata fatta da Veltroni che ha approfittato della manifestazione per mettere – quasi – alla porta il Di Pietro e riassumere quindi, incontrastato, la leadership dell’opposizione; non c’è che dire, il bravo Walter ha avuto buon fiuto a non lasciarsi coinvolgere in questa iniziativa, specie perché a lui preme fare politica e questa si fa con i numeri: ebbene, ogni manifestazione di questo genere (ormai è storia) accresce il consenso del Cavaliere: vogliamo continuare a farci del male??.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?