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domenica, luglio 06, 2008

FORSE MI SBAGLIO... 

Forse mi sbaglio, forse il mio è un discorso troppo semplicistico e quindi non attuabile in un contesto di elevata tecnicità, ma io la penso così e quindi ve lo dico!!

Diamo per scontato che stiamo vivendo momenti non facile sul versante economico, noi italiani ma anche altre parti del mondo e quindi ragioniamo come se questo fosse un dato acquisito; pensate che in America la crisi delle tre grandi case automobilistiche (Ford, G.M. e Chrisler) che rischiano di bruciare una ventina di miliardi di dollari entro l’anno, è presa così tanto sul serio dagli americani che gela l’entusiasmo per l’Independent Day e tutti sono a piangere in gramaglie, ritirando fuori un vecchio adagio che recita “ciò che va bene alla General Motors va bene all’America”.

Ma torniamo a noi ed ai nostri problemi: la FIAT, tanto per fare un esempio, pur non navigando in acque placide, non è certamente nelle condizione delle aziende automobilistiche americane; quello che ci frena invece, sembra che sia qualcosa che mischia la psicologia ed il portafoglio, cioè non si ha il coraggio di fare delle scelte onerose sotto il profilo economico anche – e forse soprattutto – perché il potere dei redditi sta sempre più calando.

Adesso, facciamo quel discorso semplicistico che anticipo nel primo capoverso: se proviamo, a titolo puramente accademico, a paragonare lo Stato con un famiglia qualsiasi, ci ritroviamo con alcune considerazioni: la prima e forse la più importante è che il capo famiglia, dopo aver verificato lo stato delle proprie finanze, annuncia a tutti i componenti che le spese sono ridotte e soprattutto che viene eliminato il superfluo; tutto questo, ovviamente, in attesa che ritornino le “vacche grasse” condizione che non mancherà di essere ripristinata dopo un po’ di tempo di questa cura.

Se scendiamo nel dettaglio di questa proposta, vediamo che una cosa superflua è la enorme realizzazione di alcune infrastrutture che se da una parte inorgogliscono il Paese, dall’altra ne ingoiano una buona fetta di risorse (alludo al Ponte sullo Stretto, casomai non si fosse capito!!).

Scendiamo poi agli stipendi di funzionari e dipendenti pubblici di alto livello: prima di fare questa mossa è ovvio che la classe politica deve dare il buon esempio e diminuirsi lo stipendio almeno della metà (tanto gli basta e avanza!!) e poi presentarsi a coloro che hanno stipendi faraonici e proporre una congrua diminuzione (ci hanno provato con i magistrati e quelli si sono subito messi in stato di agitazione).

Queste mosse che definirei stipendiali, non risolvono ovviamente i buchi del bilancio statale, ma danno alla gente comune, a coloro cioè che è chiamato a tirare la cinghia, l’immagine di una classe dirigente che partecipa alla precaria situazione del Paese mettendo quello che ha di più sacro: una parte del proprio stipendio.

C’è poi un’altra cosa che mi preme parlare: lo Stato, da tempo immemorabile, fornisce sussidi e contributi a Enti e Istituzioni che propongono cultura – sia musicale che letteraria o cinematografica – convinto che solo con questi interventi i vari comparti possano tirare avanti; ebbene, a mio modo di vedere, chi vuole la cultura se la paga e mi spiego meglio: dare sei milioni di euro di contributi a fondo perduto per il Maggio Musicale Fiorentino, è cosa buona e giusta, ma se devo fare delle scelte questa operazione non è più prioritaria e quindi si fanno dei tagli e si aumentano i biglietti (palchi, platea e galleria) mentre si lasciano inalterati quelli del loggione, notoriamente frequentato non da ricchi che fingono di amare la musica, ma da veri appassionati che possono permettersi solo quello. Sono stato chiaro???


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