giovedì, giugno 12, 2008
ROBIN HOOD TAX
E’ l’ultima idea – perché ancora di sola idea si tratta, nessun provvedimento di legge è stato varato - avanzata dal nostro fantasioso Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e consiste in una sorta di tassazione speciale rivolta ai “petrolieri” a seguito dei guadagni altissimi avuti a seguito dell’aumento dei carburanti.
Sinceramente pensavo ad un coro di pernacchie da parte di varie istituzione e, in particolare dai “parrucconi” di Bruxelles e invece sembra che l’idea, al di là di alcuni dubbi sulla liceità, non abbia avuto un diniego pregiudiziale dalla Commissione, tant’è vero che anche alcune Nazioni europee starebbero analizzandola per vedere l’attuabilità nei loro paesi.
Da parte mia – per quel poco che vale – continuano ad esserci forti perplessità sulla liceità della norma, in quanto, se la motivazione è “hai avuto più guadagni e quindi devi pagare di più”, non occorre una disposizione particolare, basta applicare le aliquote della normale tassazione.
Se poi siamo alla ricerca di qualche “escamotage” per portare a casa dei soldi che debbano servire ad essere ridistribuiti con maggiore equità, allora il discorso è diverso e mi trova assolutamente consenziente; anzi dirò di più, mi metto alla ricerca di parametri e motivazioni che possano spingere l’esecutivo a tassare in modo “speciale” alcune categorie.
Ed allora spostiamo il discorso sui compensi che vengono elargiti da alcune aziende – private o semi/pubbliche – ai loro dirigenti: premesso che tali compensi sono di due ordini, da una parte il vile denaro e dall’altra le famigerato stock option, che altro non sono se non un regalare delle azioni della compagnia alla quale appartengono.
Per quest’ultima tipologia di prebenda, è di pochissimi giorni fa l’OK dell’Assemblea ENEL per un taglio del 20%, in conformità della proposta avanzata dal rappresentante del ministero dell’Economia in seno al C.d.A.; non è molto ma è già qualcosa e soprattutto è una sorta di riconoscimento che gli emolumenti concessi a queste categorie dirigenziali hanno assunto livelli del tutto inaccettabili per la grande massa.
Pertanto, il discorso da fare a queste Aziende è semplicissimo: cari signori, oltre alla tassazione derivante dall’utile fatto segnare nel bilancio della società, andremo a verificare un parametro che comporterà una ulteriore tassazione o meglio, un aggravamento dell’aliquota di riferimento.
Il parametro che verrà tenuto presente discende da un discorso semplicissimo: se l’Azienda “X” è in grado di corrispondere ai propri dirigenti (A.D, D.G. e altri big boss della struttura dirigenziale) degli emolumenti che superano il mezzo milione di euro, significa che la tassazione degli utili di bilancio può essere spinta avanti di qualche punto percentuale.
Il discorso appare come un ricatto? Potrebbe essere, ma certamente le cifre spaventosamente alte che figurano negli elenchi dell’Agenzia delle Entrate, stanno ad indicare che l’azienda “X”, per permettersi simili emolumenti, deve avere dei guadagni altissimi, altrimenti non avrebbero senso; o mi sbaglio??
Ricordiamoci che Robin Hood “rubava” ai ricchi (di qualunque categoria fossero) e distribuiva questo “bottino” ai poveri; se Tremonti ha usato questa metafora, deve continuare su questa strada e non fermarsi ai petrolieri ma andare alla ricerca dei “ricchi sfondati” in qualunque luogo (società) essi si trovino.