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giovedì, giugno 05, 2008

MA CHE PAESE E' QUESTO ??!! 

A Firenze si verificano due fatti: il primo riguarda alcuni italiani aggrediti – sembra a scopo di rapina – da alcuni nordafricani che per impaurire le vittime li colpiscono brutalmente con delle catene di ferro: conclusione, gli italiani sono all’ospedale e i magrebini sono in prigione, in quanto sono stati arrestati dalla Polizia prontamente accorsa sul luogo del misfatto.

Contemporaneamente, a Roma (ma è come se si fosse svolto a Firenze, visto il nome del protagonista molto legato alla città) veniva arrestato Vittorio Cecchi Gori, insieme a due collaboratori, con l’accusa di bancarotta in quanto sembra che abbia “distratto” fondi per 25 milioni di euro.

Perché accosto questi due eventi? Perché volevo fare una scommessa con tutti voi (non si può fare per i motivi che spiegherò subito dopo) e cioè “chi esce prima di carcere”; premettiamo che dal punto di vista dell’uomo della strada, la pericolosità sociale dei tre magrebini è enormemente superiore a quella del citrullo Vittorio, ma per la legge tutto questo non conta.

E infatti – ecco perché non si può fare la scommessa – i due nordafricani, in sede di interrogatorio hanno rigirato la frittata, accusando i tre italiani di averli aggrediti per rapinarli (senza peraltro spiegare compiutamente come gli assalitori si siano feriti); al termine dell’interrogatorio di garanzia, il G.I.P. ha convalidato il fermo ma “in assenza di gravi indizi di colpevolezza” (i tre all’ospedale non contano) ha deciso di scarcerarli e di non applicare alcuna misura cautelare.: come si possa confermare un fermo e rimettere in libertà proprio non lo capisco!

Ma a questo punto bisogna immettere una nuova realtà: alcuni giorni addietro, il Capo della Polizia, Manganelli, ha usato frasi assai pesanti del tipo “in Italia non esiste più la certezza della pena;c’è un indulto al giorno” a riprova del pessimo rapporto con i P.M..

Ma di questa diatriba, abbiamo già avuto prova oltre 35 anni fa: chi andava al cinema in quegli anni si ricorderà che nacque un filone di film che narravano proprio di questo; il loro capostipite è “La Polizia incrimina, la legge assolve”, (1973) per la regia di Enzo Castellari, interpretato da un giovanissimo Franco Nero.

Come vedete, non si inventa niente che non sia già passato sotto l’occhio attento della macchina da presa; il dualismo comunque resta e non fa certo bene alla tranquillità istituzionale che avrebbe bisogno di collaborazione e non di accuse reciproche.

Non dimentichiamo che è con questo clima che ci accingiamo a discutere in Parlamento del problema della clandestinità sotto il profilo del codice penale: ovviamente non sarà un elemento determinante per la lotta alla delinquenza, ma rappresenta sicuramente una deterrenza e, soprattutto, una buona tazza di camomilla per l’opinione pubblica che desidera mosse eclatanti da esporre alla gente.

Ma a proposito di istituzioni, mi corre l’obbligo di riferire l’uscita del nostro esimio Presidente, Napolitano, che – nel contesto di una dichiarazione sui rifiuti napoletani - ha affermato, con atteggiamento deciso e lo definirei anche astioso, che “la camorra è responsabile dei rifiuti tossici che in gran parte sono arrivati dal Nord; di questo ne sia consapevole l’opinione pubblica delle regioni del nord”.

L’affermazione mi sembra molto grave specie per quel voler ribadire la “colpa del nord”, ed in questa situazione emergenziale non ritengo che questo sia un atteggiamento utile all’unità della Nazione, valore che è certamente di competenza del Quirinale. O è cambiato anche questo??


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