sabato, maggio 31, 2008
METTIAMO UN PO' D'ORDINE SUGLI ZINGARI
Una notizia di cronaca (“villette ai sinti; blitz della Lega in un cantiere) che si riferisce ad un episodio accaduto a Venezia, mi spinge ad occuparmi del problema degli zingari e, in particolare delle etnie “sinti” e “rom”.
Il termine “zingaro” è una definizione che nel XV secolo venne data ad una popolazione, di etnia indù, e tale nome discende dal greco athinganos, “eretico” con il quale i bizantini li etichettarono con l’intento di liberarsene quanto prima affibbiandogli questo ruolo di miscredente che non è precisamente intonato alla situazione: la loro religione infatti è sincretistica, cioè prende elementi di religioni diverse.
Quasi tutte le Nazioni europee che vennero investite da questa migrazione, tentarono di sedentarizzarli, senza però alcun successo, ad esclusione della Spagna, dove questi individui – che presero il nome di jitanos (gitani) – si stabilirono in Andalusia, dedicandosi all’allevamento ed al commercio dei cavalli e diventando, pur con le loro caratteristiche, degli stanziali abitatori della località spagnola.
L’altro termine (“sinti”) discende dal nome sindi, cioè indù, a sottolineare la provenienza di quell’etnia dall’India e ha varie comunità – anche in Italia – una delle quali è appunto quella alla quale il Sindaco di Venezia, Cacciari, intende regalare un villaggio di casette in legno con sul davanti lo spazio per collocare la roulotte.
Accanto a questa categoria di zingari, c’è l’altra – quella dei rom – che in Italia è forse più conosciuta e che viene spesso equivocata con i “romeni”, mentre sono una cosa a se stante, anche se molti degli appartenenti a questa etnia provengono dalla Romania (il termine rom significa semplicemente “essere umano” in alcuni degli idiomi zingareschi).
A proposito del legame dei “rom” con i romeni, è sintomatica la dichiarazione rilasciata dal Primo Ministro romeno, Tariceanu: “è stato un errore tollerare i campi dei nomadi in Italia e l’ex Sindaco Veltroni si è contraddistinto in tal senso, costruendosi anche un programma elettorale”: più chiaro di così??
Insomma, romeni da una parte e rom e sinti dall’altra; ma questi ultimi cosa fanno, come si mantengono? Commercianti di metalli (rubati?) oppure venditori ambulanti di varie cianfrusaglie. Ma una radicata leggenda metropolitana li vuole rapitori e venditori di bambini che poi verrebbero utilizzati come questuanti.
C’è poi la loro conclamata abilità di borseggiatori e di ladruncoli e in questo emergono particolarmente le donne che riescono a mettere in mezzo un o una malcapitata e attraverso tutta una serie di palpeggiamenti riescono a togliere il portafoglio e altri valori presenti.
Si ripetono continuamente le segnalazioni di tentati rapimenti di bambini (in genere neonati) messi in atto da zingare, le quali – secondo un'altra leggenda metropolitana – utilizzerebbero tale rapimenti per ricostituire le fila dei questuanti bambini quando i loro figli diventano adulti e non incutono più quella tipica compassione che fa aumentare gli incassi.
Torniamo all’origine di questo post: secondo la denuncia della Lega, il Sindaco di Venezia avrebbe speso per costruire questo villaggio di casette in legno, la bellezza di 3 milioni di euro; del resto, amici cari, se ce li teniamo, dobbiamo anche mostrare la nostra disponibilità ed accoglienza, altrimenti sarebbe meglio respingerli: già, quest’ultimo atteggiamento sarebbe proprio quello che la stragrande maggioranza degli italiani invoca; ma questa è xenofobia? Penso proprio di si!!