<$BlogRSDUrl$>

giovedì, maggio 22, 2008

ALCUNI TIPI DI FANNULLONI 

Dopo che il ministro Brunetta ha affermato la volontà di licenziare i fannulloni, è stato tutto un fiorire di racconti su “come siamo stati bravi noi”, mandati in onda da Sindaci e Presidenti di Regione, tutti incentrati sul problema degli assenteisti.

La Regione Lombardia si “vanta” di esser riuscita a licenziare 5 (cinque) dipendenti, di cui 4 quattro impiegati e un dirigente; sapete il periodo? Dal 2005 al 2007, cioè negli ultimi due anni, si è avuta una “drammatica” diminuzione del personale impiegatizio di ben quattro unità (due all’anno di media) e di un dirigente.

Vogliamo vedere cosa avevano combinato di così grave da essere cacciati? Vogliamo…vogliamo!

Allora, tra i quattro dipendenti sottoposti a procedimento di licenziamento, due riguardavano altrettante impiegate assenti per malattia che sono sembrate disinteressate dal lavoro, in quanto non si sono neppure preoccupate di inviare i regolamentari certificati medici; un’altra aveva dato inizio ad una attività privata di tipo commerciale durante l’assenza per malattia; il quarto è un impiegato – quindi 3 a 1 per le donne – che non ha più ripreso servizio dopo un periodo di aspettativa (annoverarlo tra i licenziamenti non mi sembra corretto); il dirigente licenziato è uno che è stato colpito da una sentenza, già passata in giudicato, per reati contro la pubblica amministrazione: per questo, un piccolo commento riguarda il fatto che si è aspettato il terzo grado di giudizio (cioè circa dieci anni e oltre) per il provvedimento ed, in questo tempo il signor dirigente ha continuato a “dirigere” ed a guadagnare.

Sempre sulla stessa linea è un Comune del Sud, mi sembra Messina, che ha dichiarato di avere licenziato un’impiegata, dopo averla controllata per diciotto mese ed avere riscontrato che sistematicamente la signora in questione, dopo aver timbrato il cartellini, usciva per fare delle commissioni o per fare la spesa: un bravo anche al Sindaco di quella città!!

Insieme a questi racconti di amministratori pubblici, è uscita anche un’interessante intervista all’ex ministro Bassanini, vero antesignano di questa lotta ai fannulloni; in cui si scopre come una legge per licenziare esiste già – fin dal 1997 – ma che il problema sono “le prove”, cioè chi si assume la responsabilità di punire un assenteista e sulla base di quali controlli; insomma è inutile nascondersi dietro alla norma che non c’è, in quanto la possibilità di far funzionare meglio gli uffici statali esiste ed è alla portata di tutti, ma per metterla in pratica servono dirigenti capaci, coraggiosi e “non ricattabili”.

In pratica, la legge approvata nel 1007, afferma il principio che a tutti i lavoratori pubblici – con esclusione di prefetti, magistrati e professori universitari – devono essere applicate le norme del codice civile che hanno valenza per i dipendenti privati.

Un solo commento, e questo riguarda quelle eccezioni all’applicazione della legge: posso capire i motivi per prefetti e magistrati, anche se per questi ultimi ci vorrebbe qualcuno sopra il singolo che controlli i carichi di lavoro, ma per i professori universitari non riesco a comprendere la ragione dell’esenzione da qualsiasi controllo.

Eppure, amici carissimi, come ho già avuto modo di discettere in un post di qualche tempo fa, se facessimo una classifica dei fannulloni e degli assenteisti, i baroni delle università e degli ospedali, indosserebbero certamente la maglia rosa: entrano quando fa comodo a loro, continuano a mandare avanti – con prestanome – i propri studi professionali, hanno fior di assistenti che fanno tutto il lavoro della facoltà, e tutto questo non è minimamente sindacabile??!! Beati loro!!


This page is powered by Blogger. Isn't yours?