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domenica, aprile 20, 2008

THE QUEEN 

Il titolo del post è lo stesso del film di Stephan Frears che narra l’avvento al potere di Blair ed i suoi incontri con Elisabetta, regina d’Inghilterra; prendo a spunto questo film perché in esso di assiste alla prima vittoria elettorale di Blair e, il giorno successivo alla chiusura delle urne, all’incarico affidato al leader socialista da parte della regina.

Mi verrebbe da dire: come da noi!! Pensate che le urne si sono chiuse il 14 aprile e il Parlamento si riunirà solo 15 giorni dopo, cioè il 29; le prime incombenze sono la dichiarazione di ciascun parlamentare circa l’appartenenza al “gruppo” e subito dopo l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato: con le feste di mezzo possiamo ragionevolmente pensare che si arriva al 4 o 5 maggio.

Solo dopo che siano stati assolte tali incombenze, il Presidente della Camera dà inizio alle consultazioni per assegnare l’incarico di formare il nuovo governo; siamo grosso modo al 9 o 10 maggio e, anche se ormai è già tutto stabilito, solo per la forma, il Cavaliere un paio di giorni per se li prende e quindi siamo all’11 o 12 maggio; poi c’è la cerimonia del giuramento e della firma dei vari ministri e, subito dopo abbiamo il voto di fiducia delle due Camere; ragionevolmente abbiamo passato i trenta giorni dalla data in cui tutti sapevano chi avrebbe governato.

Ed io mi chiedo, ma è giusto buttare un mese di tempo nella più completa immobilità, con il vecchio governo che non c’è più ed i relativi ministri già in vacanza oppure alla ricerca di un posto in qualche altra situazione politica; nel ministeri c’è soltanto gli uscieri ed anche gli staff dirigenti sono senza far niente, occupati esclusivamente a fare previsioni su chi sarà il prescelto per andare in quel posto.

Tra una cosa e l’altra, cioè tra le dimissioni del vecchio e l’avvento del nuovo, abbiamo una sorta di “trimestre bianco”, nel quale non si prendono decisioni e quelle che eventualmente vengono prese non sono di gradimento del nuovo premier.

Allora, dico io, si potrebbe mettere mano a questi arcaici e grotteschi regolamenti per snellirli e renderli più adeguati ai nostri tempi? Si pensi che oltre all’esempio di Blair, incaricato il giorno successivo alle elezioni, anche il Presidente francese Sarkozy era già al lavoro soltanto 48 ore dopo il voto.

Si noti che l’elezione “popolare” del premier è molto diversa da quanto avveniva fino a non molti anni fa, quando cioè il governo era frutto di mediazioni e di apparentamenti che avevano bisogno di tempo per essere realizzati e quindi i regolamenti ferraginosi erano fatti a questo scopo; adesso il candidato Presidente è scritto sulla scheda e con il voto la gente lo indica; la somma dei voti altro non è che “la nomina” ufficiale, in quanto fatta dal popolo, di colui che è chiamato a governare il Paese.

Da notare che a differenza di quando c’erano le preferenze che richiedevano un certo lavoro da parte della Cassazione, adesso che abbiamo solo l’indicazione delle liste, il compito della magistratura è molto facilitato e quindi i canonici quindici giorno che si prende per proclamare gli eletti, mi sembrano veramente tanti.

E poi, caro Cavaliere, anche lei con i suoi 71 anni non ha mica tanto tempo da sprecare!! Si ricordi che è il leader europeo più anziano, rispetto ai 47 anni di Zapatero, ai 52 di Sarkozy, ai 54 della Merkel ed ai 57 di Brown; però la sua età combacia con quella di Reagan in occasione del primo mandato ed anche con quella del candidato repubblicano McCain che sembra in testa ai sondaggi.

Comunque, amici cari, sia chiaro che fino a metà del prossimo mese è solo “melina”; solo dopo inizia l’avventura e noi cominceremo a ragionarci sopra!!


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