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martedì, aprile 01, 2008

COSA POSSIAMO FARE? 2a PUNTATA 

Se non fosse una cosa tremendamente seria, dovremmo dire che si tratta del solito pesce d’Aprile; e invece no! E invece è verissimo: nel mese di marzo l’inflazione ha raggiunto il 3,3%, un dato mai raggiunto dal 1996.

Prima di riferire delle giuste e sacrosante lamentazioni delle Associazioni che tutelano (o dovrebbero tutelare) i consumatori, ascoltiamo qualche “sciocchezza” dai capi di Confindustria e compagnia bella.

“Macché carovita; in rialzo solo alimentari ed energia”; sono parole del Direttore del Centro Studi della Confindustria, al quale deve essere sfuggito che, oltre al 10% per il latte, il 17% per la pasta, il 13% per il pane, l’8% per le uova e quasi il 6% per frutta e ortaggi (cioè tutti alimentari) ed al 9,8% per l’energia, con una punta del 21% per i combustibili per la casa, si hanno altri valori a due cifre, come ad esempio il 20% per il gasolio, seguito dal 12% per la benzina e – udite, udite – il 6% per i ricreativi culturali ed il 10% per gli aerei.

No, cari signori, siamo in braghe di tela e non bastano queste paroline supponenti per tranquillizzare noi poveri consumatori, specie perché a qualcuno di noi – forse più avveduto di tanti soloni dell’economia – viene in mente che per gli alimentari gli aumenti sono “planetari” e quindi mi sembra facile arguire che siamo in presenza di una sorta di “guerra per mangiare”, nella quale come al solito risulterà vincitore colui che avrà più armate a disposizione, cioè più quattrini per comprare le merci che cominciano a scarseggiare.

Tale processo deriva anche da una ricerca di sostituzione della fonte energetica tradizionale (il petrolio) con altre che ne possono prendere il posto: è così che il Brasile sta testando la canna da zucchero e gli Stati Uniti il Mais, entrambi tesi ad ottenere l’etanolo.

Questi tentativi, pur lodevoli in prospettiva, di fatto nel momento attuale mettono in crisi tutta una fetta di consumatori, in particolari i più poveri, che si troveranno svantaggiati nella rincorsa alle materie prime alimentari.

Tra le tante sciocchezze che ho letto in questi giorni, brilla la dichiarazione di un petroliere nostrano che – a proposito dell’aumento del carovita – ha detto: “non diamo tutta la colpa all’energia. Se c’è un fatto positivo è che questi prezzi stimolano le alternative”; non trovo nessun commento alla frase sopra riportata, in quanto tutte quelle che mi vengono in mente contengono delle ingiurie!

Ma noi l’energia alternativa l’abbiamo trovata ed è la scoreggia (dal Devoto – Oli: “emissione rumorosa di gas intestinali dall’ano”); mi spiego meglio: avete visto lo spot della caramellina Air Vigorsol? Ebbene, nella prima campagna questa pasticca, presa da uno scoiattolo, spengeva l’incendio di un bosco ed ora, ingurgitata da tre pinguini, riesce a bloccare la consunzione del ghiaccio artico ed a riformarlo, per la gioia di tutte le creature della zona.

Quindi, miei cari amici, se vi scappa una scoreggia, non la trattenete ed a chi vi guarda male, rispondete che “vi state allenando per produrre energia alternativa”, l’unica energia della quale abbiamo visto i risultati concreti.

Voi penserete che mi và di scherzare, ma vi assicuro che non è così; in questa situazione nella quali ci troviamo l’unico modo di affrontare la realtà che ci perseguita è quello di usare il culo – cioè il contrario del cervello – altrimenti si rischia delle brutte psicosi, per uscire dalle quali chissà quante pasticche ci vorranno!!


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