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sabato, marzo 29, 2008

MOZZARELLA E CELLULARI 

Non dico che i due argomenti siano attinenti, ma sono le due cose che mi frullano nella testa in questo momento e quindi le affronto con la consueta sincerità.

Il primo argomento – il blocco instaurato da moltissimi paesi per la mozzarella campana – mi colpisce per la estrema vastità del mondo dei consumatore; mi spiego meglio, ma forse prima è bene dare l’esatta definizione di mozzarella: anche qui mi soccorre il fido Devoto – Oli che alla voce corrispondente così scrive “latticinio magro, tipico della Campania, prodotto con latte di bufala”.

E veniamo alla enorme quantità che ho scoperto venire prodotta: il blocco è venuto non solo da tutti i Paesi dell’U.E. – che sono stati già tacitati a suon di bustarelle e di altri favori – ma anche da zone nelle quali non credevo possibile che conoscessero la mozzarella.

Viet Nam, Corea, Singapore, Cina, Russia….e potrei continuare per alcuni righi, elencando tutte le nazioni che hanno posto il blocco al nostro latticinio che, voglio ricordarvelo, deve essere prodotto con latte di bufala.

Allora, un sempliciotto come me, è portato a chiedersi: ma per produrre tutta questa enorme quantità di mozzarella, quante bufale ci devono essere in Campania? E posso aggiungere che accanto alle Bufale, ci dovranno essere anche i bufali, altrimenti si estingue la specie.

Ma voi, quando avete avuto modo di transitare per la Campania avete visto tutte queste mandrie sterminate di bufale? Perché per produrre mozzarella da esportare in tutto il mondo e con questa forte penetrazione, di bufale ce ne occorrono parecchie, altrimenti….

Altrimenti cosa? Altrimenti si produce il famoso latticinio in modo diverso dalla sua esatta ricetta, peraltro riportata addirittura su un dizionario della lingua italiana e cioè utilizzando latte di qualsiasi specie e – mi duole aggiungere – anche latte in polvere di dubbia provenienza.

E questo amici cari sarebbe il tanto sbandierato Made in Italy? Questo sarebbe uno dei nostri fiori all’occhiello? Ma mi faccia il piacere, direbbe la buonanima di Toto!!

Ma in questa nostra Italia da operetta, ci sono altre situazioni che potremmo definire strane, ma il termine non sarebbe sufficiente; mi riferisco alla sentenza del Consiglio di Stato che ha restituito il diploma ad una studentessa di Carrara che, trovata in possesso di un cellulare durante l’esame di maturità nonostante le norme la obbligassero a consegnarlo ai commissari, era stata prima bocciata, poi riammessa e promossa e poi condannata dal TAR; adesso la sentenza del Consiglio di Stato le rida la facoltà di andare all’Università, dopo quasi sette mesi trascorsi nella stessa aula a ripetere la classe dello scorso anno.

Per questa sentenza i giudici si sono avvalsi del tabulato del gestore della telefonia mobile, dal quale risulta che la ragazza – nel periodo in questione - non aveva fatto alcuna chiamata verso l’esterno e che aveva ricevuto una sola telefonata alla quale lei non aveva risposto: bello, mi è sembrato di assistere ad un telefilm poliziesco.

Certo che questa Giustizia è la stessa che ha sentenziato che “non si può evitare che un cane abbai”, aggiungendo che “bisogna comunque rispettare i diritti degli altri abitanti dell’immobile”.

Questa salomonica sentenza proviene addirittura dalla Cassazione! Possibile che non avesse nient’altro di cui occuparsi!!


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