<$BlogRSDUrl$>

domenica, marzo 16, 2008

ECCOMI RIENTRATO 

Sono appena rientrato nella mia sede abituale e, dopo avere assicurato i miei lettori che la settimana del cinema è andata bene, mi rituffo nei miei colloqui con la le gente, almeno con coloro che hanno interesse a leggermi e, eventualmente, a rispondermi.

In questa settimana nella quale sono stato assente, non ho neppure letto molti quotidiani, soprattutto per non avere la tentazione di scrivere qualcosa: per esempio mi avrebbe interessato parlare dell’omicidio del Vescovo di Mossul e, in particolare delle ragioni che stanno alla base dell’evento, ma mi sono trattenuto e …ora eccoci qui, con qualcosa meno di un mese alle elezioni e con la situazione politica che si sta riscaldando.

Ovviamente, visto come stanno andando le cose per le famiglie italiane, il tema dominante è quello dell’economia e – per la verità – se ne sentono di tutti i colori, da una parte e dall’altra: pensate un po’ che Berlusconi vagheggia di ritornare alla riforma Maroni (ci sarebbe una sollevazione popolare!!) per le pensioni e Veltroni continua con affermazioni del tutto generiche del tipo: “più potere d’acquisto per stipendi e salari” senza che si indichi il modo come questa operazione – sacrosanta nella sua giustizia sociale – avrà luogo.

Passiamo alla sinistra “vera” e leggiamo che Marco Ferrando, candidato premier del Partito Comunista dei lavoratori propone due cose che anch’esse hanno il crisma della giustizia sociale ma che difficilmente si potranno realizzare: la prima è l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari e la seconda è la cancellazione di tutti i debiti che milioni di famiglie italiane hanno verso le “banche usuraie” e per quest’ultimo punto ha aggiunto: “come si chiede la cancellazione dei debiti dei Paesi poveri verso i Paesi ricchi, così va tagliato il nodo scorsoio che impicca milioni di lavoratori a mutui da usura”.

Un solo commento: o prova a dargli torto? Il suo ragionamento non fa una grinza, ma proprio perché è giusto nella sostanza, non ha alcuna speranza di essere realizzato.

A proposito delle famiglie sempre più in crisi per gli sfrenati aumenti di bollette (luce e gas) e di generi alimentari di prima necessità, il discorso del Presidente della Bce, Trichet, che si raccomanda di non legare i salari agli aumenti del costo della vita, quasi tutti i nostri politici si sono allineati a tale concetto che è di una efferata rigidità economica e che chiede ai lavoratori ed ai pensionati di essere i soli a pagare per questo stato di cose.

Per la verità un candidato – ed anche di prestigio (Bertinotti) – è andato contro a questa affermazione, in quanto ha invocato una sorta di indicizzazione di pensioni e stipendi con aggiornamento annuale; e devo dire che nessuno si è scagliato su questo ovvio principio che consentirebbe al percettore di reddito fisso di mantenere inalterata – sia pure con dodici mesi di ritardo – la capacità di acquisto di quanto entra nelle tasche di pensionati e lavoratori: che ci sia qualche altro che ha capito come questa sia una delle poche strade praticabili??

Un’altra apparente contraddizione – ma di buon auspicio – è l’affermazione di Veltroni in cui si dice che “Un’impresa potrà essere aperta in un giorno. Basta l’autocertificazione. Solo dopo lo Stato eserciterà i controlli”. Questo inusitato interesse per il popolo delle partite IVA, come si dice in maniera semplicistica, mi sembra un buon segno, a meno che non significhi solo un interesse elettorale che poi, in caso di vittoria, si scontrerà con le difficoltà della “solita” burocrazia e…non se ne farà niente!!


This page is powered by Blogger. Isn't yours?