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domenica, marzo 30, 2008

COSA POSSIAMO FARE ? 

E’ di oggi il via liberà dell’”Autorità dell’Energia per un nuovo rimbalzo di oltre il 4% su gas e luce; volete sapere la motivazione: semplice, la colpa è del petrolio che è aumentato in modo eccezionale; tutto questo mi fa venire in mente che i nostri “modesti” aumenti energetici sono ben poca cosa se visti alla luce di quello che accade – o meglio – accadrà nel nostro pianeta tra non moltissimi anni..

Siamo in un mondo nel quale si predica il liberismo puro, ma ad ogni piè sospinto si vedono interventi di autorità governative per correggere il mercato: l’ultimo in ordine di tempo, l’allargamento dei cordoni della borsa da parte delle autorità monetarie statunitensi per salvare alcuni Istituti di Credito; in altri tempi e con altre situazioni internazionali, le Banche pencolanti sarebbero tranquillamente fallite, con buona pace dei risparmiatori.

Queste situazioni che stangano in modo particolare la povera gente, ci richiamano immediatamente le ultime crisi mondiali, in particolare quella “storica del 1929, e ci domandiamo come andrà a finire; in proposito non c’è un economista che ci risponda.

Oggi siamo in presenza di un modello di sviluppo planetario – cioè tutto uguale per tutti – e quindi quando scoppierà la crisi sarà una crisi planetaria, con relativo collasso economico: ovviamente le economie più deboli come la nostra saranno le prime a risentirne, ma non le sole.

Attualmente ogni Nazione è indebitata con tutte le altre e abbiamo in circolazione una tale massa di denaro la cui millesima parte sarebbe sufficiente a comprare tutti i beni ed i servizi dell’intero pianeta.

E tutto il resto del “circolante” che cosa è? Non è niente, non corrisponde a niente e quindi è soltanto carta straccia alla quale – convenzionalmente – riconosciamo valore di saldare i debiti e di permetterci l’acquisto di merce, peraltro inutile.

Una bella mattina ci sveglieremo e qualcuno nell’altra parte del mondo avrà scoperto che il denaro è quella massa inutile che abbiamo detto sopra ed allora scoppierà la vera autentica crisi.

Il futuro felice che sempre ci viene promesso per farci correre inutilmente come i cani levrieri che al cinodromo inseguono la lepre di stoffa, si rivelerà per quello che è in realtà e cioè “un niente” alla ennesima potenza e faremo la fine – meritata – di chi, per troppo tempo, è ricorso con ottuso ottimismo agli strozzini ed ora non sa come fare a rimborsare il debito che poi non si neppure goduto.

Questa umanità è ormai condizionata da quello che gli viene imposto da “una striminzita minoranza” come modello di vita e di felicità e non sa staccarsene; il modello gli perviene dalla televisione – vero condizionatore della gente – attraverso tutta una serie di stereotipi che sembrano facilmente raggiungibili nel piccolo schermo, ma che nella realtà ci impegnano fino allo spasimo sia in ore di lavoro (forzato vorrei aggiungere) e sia nel gettare al vento i pochi spiccioli che “il Grande Cocomeraio” ci fa gestire.

Il titolo recita “cosa possiamo fare” ed è seguito da un punto interrogativo; chi ha qualche idea la tiri fuori e ce la comunichi a tutti; io – per parte mia – mi rifaccio ad una intervista di una donna politica (o politico?) – ovviamente di estrema sinistra, candidata premier alle prossime elezioni - che vede come estrema soluzione dei problemi della povera gente, un ritorno alla filosofia della “Rivoluzione d’Ottobre” e dell’assalto al Palazzo degli Zar; cosa ne pensate? Si può fare??


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