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martedì, febbraio 12, 2008

L'APPARIZIONE DELLA MADONNA 

I miei lettori più antichi faranno un balzo nella sedia nel leggere questo post incentrato sull’apparizione della Madonna a Lourdes; ma come, diranno i più, un laicaccio come te che si occupa di un argomento prettamente da cattolici osservanti: ci deve essere sotto qualcosa, probabilmente i casi sono due: o ti sei bevuto il cervello oppure ti sei venduto.

Per la prima ipotesi non so, il “bevitore” è sempre l’ultimo ad accorgersene; per la seconda ipotesi assicuro i miei lettori che, se avranno la bontà di arrivare in fondo a questo post, si accorgeranno che non sono cambiato in niente, anche se – devo ammetterlo – da studioso dei fenomeni della società – un evento come quello di Lourdes non può essere liquidato con poche righe frettolose e sdegnate.

Anzitutto i fatti: l’11 febbraio 1858 – appunto 150 anni ieri – Bernadette Soubirous, una giovane e povera contadina di Lourdes, analfabeta, ha la visione, all’interno di una grotta, di una splendida Signora; queste apparizioni si ripetono varie volte e la bella Signora – ammantata da un alone di luce – dirà alla fanciulla una frase che a mio modo di vedere è assai sintomatica: “Volete farmi la grazia di venire qui per quindici giorni?”; da notare il “voi” che nessuno usa per rivolgersi alla povera contadinella, la quale si sente inorgoglire da tanto rispetto mostrato da questa bella donna.

La vera svolta, comunque, avvenne il 25 marzo – un mese e mezzo dopo la prima apparizione – quando la Signora parlò ancora e disse a Bernadette “Io sono l’Immacolata Concezione”, frase che la ragazza ovviamente non capì e corse immediatamente a riferirla al proprio Abate; il dogma dell’immacolata concezione era stato emanato da Pio IX solo quattro anni prima e questo fece capire all’Abate che Bernadette non mentiva, non poteva essersi inventata una cosa del genere come invece avrebbe potuto essersi inventata le apparizioni.

Ma abbozziamola qui con il rapporto tra la Signora e la ragazzina: sotto il profilo cinematografico – cioè il mio campo - varie sono state le pellicole che hanno parlato – in genere con scarsi risultati estetici – della vicenda; forse fa eccezione il “Bernadette” (titolo originale: “The song of Bernadette”) diretto nel 1943 da un regista affermato come Henry King e interpretato da una ispirata Jennifer Jones, al suo secondo film di una lunga e applaudita carriera.

I miracoli accaduti a Lourdes sono stati centinaia di migliaia, ma la Chiesa ne ha riconosciuti soltanto 67, a dimostrazione che, quando vuole, anche il Vaticano sa essere prudente e giudizioso.

Per la storia dei miracoli, forse debbo riprendere da un’altra fonte l’infortunio capitato al “miscredente” Emile Zola che nel 1892 – prima cioè di scrivere il celebre J’accuse - si reca a Lourdes per smascherare la credulità popolare, ma s’imbatte – per sua sfortuna – in due miracoli riconosciuti “veri” dalla stessa Chiesa: la guarigione di Marie Lebranchu e quella di Marie Lemarchand; il grande scrittore francese scrive apposta un romanzo – dal titolo di “Lourdes” – in cui le da entrambe per morte; all’uscita del libro le due donne scrissero ai giornali indignate e Zola, in forte imbarazzo, cerca di comprare il loro silenzio offrendo loro un dorato esilio in Belgio; ma viene smascherato una seconda volta – dal medico che era a capo del Bureau Medical di Lourdes – il quale lo denuncia per falso e quest’ultimo accusatore non era certo comprabile; per fortuna in quei giorni scoppia il caso Dreyfus e la stampa e l’opinione pubblica hanno altro di cui occuparsi. Comunque la figuraccia resta!!


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