giovedì, febbraio 14, 2008
COME PROCEDE LA CORSA ALLE ELEZIONI ?
Mancano un paio di mesi alla data delle elezioni ed ancora non sono chiare le linee portanti della strategia dei singoli partiti: al momento si avvertono solo delle avvisaglie che non possiamo però considerare conclusive.
Innanzitutto il “corro da solo” di Veltroni è una colossale bufala, o meglio è un modo per scegliere, in modo insindacabile, chi imbarcare e chi non; se ricordate bene, la precedente coalizione di centro sinistra imbarcò tutti quei partiti che si dichiaravano disposti a “lottare contro Berlusconi fino alla morte” e per quanto riguarda il programma da condividere, vennero rinchiusi in uno splendido Castello in Umbria i delegati dei vari partiti finché non si trovarono d’accordo su un testo di dimensioni enciclopediche che però, allo stato dei fatti, si dimostrò non idoneo a cementare l’unità di tutti.
Questa volta invece il programma lo farà lo staff di Veltroni e coloro che verranno imbarcati nel P.D. dovranno “giurare cieca obbedienza a tali regole” ma soprattutto avere una fama di buon collaboratore e di non guastafeste; sembrerebbe che l’accorpamento di Di Pietro sia una dissonanza con quanto sopra esposto, ma non è così, in quanto nel precedente governo il buon Tonino aveva da ridire solo con Mastella e, per quanto riguarda le regole, sembrerebbe più accomodante, anche se non rinuncia alla fedina penale pulita per tutti i candidati; gli altri pretendenti all’entratura (i socialisti di Borselli e i radicali di Pannella e della Bonino) sono stati invece bocciati o forse rimandati a marzo, quando si devono fare le liste!!
Una cosa che sembra stare molto a cuore a Walter è la “discontinuità” con il precedente governo: “Prodi sbagliò dopo le ultime elezioni; bisognava riconoscere che il Paese era spaccato in due, non amplificare quella spaccatura ma cercare di ricucirla”; questa dichiarazione – che sembra mia - mostra lungimiranza e volontà di cambiare registro ed infatti la seguente ne è una prova: “se vinco mi prendo l’impegno che una Camera ed alcune presidenze di commissione vadano all’opposizione e proporrò un patto di consultazione sui grandi temi.
Tutto bello, tutto molto anglosassone; quello che mi convince un po’ meno è l’affermazione, fatta in TV, “ mille euro di salario minimo e sgravi per i figli”: ma i mille euro chi dovrebbe pagarli? Forse lo Stato? Questo perché se il contratto dei lavapiatti (cito ad esempio) ha il salario minimo a 800 euro, chi tira fuori la differenza? Il proprietario dell’azienda o lo Stato? E per quanto riguarda gli sgravi per i figli, bisogna che qualcuno avverta il candidato premier che è una norma già operante da anni; casomai si potrebbe vedere di incrementarne l’importo, ma non c’è niente da inventare.
Dalla parte opposta il Cavaliere è sempre soltanto in compagnia di Fini e – solo al nord – della Lega; l’UDC di Casini, al momento, non confluisce, cioè non abbandona il proprio simbolo e abbraccia quello generale del PDL che – sempre per ora – viene decodificato in “Popolo della Libertà”.
Il programma che finora è stato mostrato dalle apparizioni di Berlusconi è fitto di grandi promesse, tipo la detassazioni su alcuni comparti del salario, l’abolizione di alcune tasse come l’I.C.I. e la rivisitazione della normativa sulla previdenza: ma queste cose, che hanno ricevuto il plauso anche di Montezemolo (come diceva Di Vittorio, se una cosa sta bene al Presidente di Confindustria non può stare bene anche a me), sono ancora allo stato larvale e ne sapremo di più tra una quindicina di giorni ed allora commenteremo in modo più approfondito.
Nel frattempo, noi vigiliamo e meditiamo!!