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domenica, gennaio 20, 2008

MISTER PREZZI 

Sulla finanziaria recentemente approvata compare una figura particolare e nuovissima per il nostro mondo economico: il “garante di sorveglianza dei prezzi”, subito ribattezzato “mister prezzi”.

Quale il suo compito? Vi riporto la dicitura direttamente dalla legge: “analizzare ed evidenziare andamenti anomali e ingiustificati”; e poi? Poi basta! Quindi si crea una nuova struttura burocratica con tanto di segretarie, impiegati, vice direttori ecc, per fare una rilevazione che già molti comuni fanno attraverso i loro uffici annona; naturalmente queste rilevazioni vengono chiuse in un cassetto e basta, senza cioè che si abbia un successivo intervento di una qualche autorità all’uopo preposta.

Facciamo un passo indietro: questo fatto dei prezzi che lievitano prendo lo spunto dalla precaria situazione delle famiglie italiano che, a detta dell’Istat, in buona parte (circa il 15%) non arrivano alla quarta settimana del mese.

Prima abbiamo sentito i sindacati che hanno chiesto al Governo un intervento sulle buste paga, ma le difficoltà in questo senso sono altissime, pur in una situazione nella quale le buste paga italiane sono al 23° posto sui trenta paesi considerati i più industrializzati dall’OCSE , con circa 16 mila euro annui, cioè poco più di 1.350 euro mensili, tredicesima compresa: peggio di noi – tra i paesi europei – solo il Portogallo.

Ma nonostante la pioggia di queste rilevazioni statistiche, il nostro Governo non riesce a trovare un sistema per agganciare le nostre entrate da lavoro dipendente a quelle dei nostri partner europei più avanzati: in Inghilterra (al secondo posto nel mondo) siamo a 28 mila euro, il Olanda a 23, in Germania a 21 e in Francia a quasi 20.

Quali sono gli elementi ostativi per il Governo a intervenire sulle buste paga, magari con una detassazione? L’ultima è di ieri ed è del Governatore Draghi che afferma: “giù le tasse solo con i tagli di spesa”, il che è tecnicamente giusto, ma la politica non può essere solo scienza dell’economia, deve essere soprattutto fatta di scelte politiche in funzione delle situazioni che si vanno creando nel paese.

È chiaro che l’affermazione di Draghi non può piacere alla sinistra che gli controbatte con il ministro Ferrero che “la sua ricetta è completamente sbagliata; gli stipendi non possono aspettare”; ed è vero anche questo, in quanto l’affermazione del ministro è giustamente “più politica” e si preoccupa della precaria situazione dei lavoratori.

Ed ecco che il governo, tirato da una parte e dall’altra sul problema salari e pensioni, ha pensato ai prezzi – altra componente dell’indigenza della gente – ed ha nominato questa figura nuovissima per l’Italia, cioè il Mister Prezzi.

Ma che speranze di successo può avere questo signore? Nell’attuale situazione e specialmente a breve termine nessuna!! Non ci dimentichiamo che viviamo in una economia di mercato e che il prezzo viene fatto dal mercato.

Se tutto funziona al meglio, l’andamento del mercato discende anzitutto dalla possibilità - che deve essere sempre maggiore - di agire sulla leva della concorrenza; infatti, in tale situazione, chi aumenta immotivatamente i prezzi dovrebbe fare il proprio danno in quanto la richiesta si dovrebbe convogliare su coloro che hanno i prezzi più bassi; ma da noi, lo sappiamo bene, chi aumenta è immediatamente seguito da tutti gli altri, alla faccia della libera concorrenza!!

Allora – e non mi prendete per un nostalgico – meglio i regimi totalitari (comunisti e altri) dove l’essenziale è “calmierato” dallo Stato? Mah….non fatemi dire altro!!! Comunque, stiamo allegri, perché domani ricomincia “Il Grande Fratello”!!


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