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martedì, gennaio 22, 2008

LA FIDUCIA 

“La fiducia è una cosa seria” recitava anni addietro un fortunato slogan pubblicitario (di una marca di formaggi) il cui testimonial, se non ricordo male, era Jonny Dorelli; adesso questa fiducia viene misurata da sondaggi – l’ultimo è di marca Eurispes – che vengono presentati come autentiche fotografie del modo di sentire del nostro Paese.

L’Istituto che redige il sondaggio tiene a sottolineare che la scelta temporale non è casuale, in quanto cerca di cogliere gli orientamenti ed i sentimenti della collettività, “non influenzati da quell’ondata emotiva che ha accompagnato i più recenti fatti di cronaca”.

Il sondaggio è stato realizzato mediante interviste dirette a 1.042 cittadini ai quali è stato sottoposto un questionario all’uopo approntato ed è stato concluso agli inizi del 2008; i dati che emergono sono quasi tutti di una ovvietà che mi induce a pensare all’inutilità delle spese per questa operazione: anzitutto è aumentata la “sfiducia” nei confronti di politica, forze dell’ordine, sindacati, ma anche – e questa è una sorpresa – della Chiesa, tutti con dieci punti percentuali in più rispetto al 2007.

Il rialzo della fiducia è appannaggio soltanto del Presidente della Repubblica, del volontariato e della Magistratura, nonché, sia pure lievemente, della Magistratura.

Questi i dati: il 49,6% degli italiani ha “diminuito” la propria fiducia nelle istituzioni, il 40,7% è rimasto dello stesso parere dell’anno precedente mentre solo il 5,1% ha “aumentato” la propria fiducia.

Stranamente, i dati del sondaggio Eurispes sono messi, da una parte della stampa nostrale, insieme al resoconto di un articolo uscito sul prestigioso quotidiano inglese “Financial Times” che disegna un’Italia “ormai in ginocchio, con una classe politica iper – pagata, preda dell’immobilismo e del trasformismo (mi sembrano due concetti antitetici, ma forse sono io che non capisco!!), che sta inesorabilmente perdendo legittimità tra i cittadini stanchi e disillusi”.

Ed il professor Martin Rhodes, autore dell’articolo in questione, ci definisce come “il paese peggio governato d’Europa”, senza peraltro portare alcun dato a suffragio della sua tesi.

Quindi, voglio dire, in un “pastone” giornalistico in cui si mescolano più argomenti, si accosta il resoconto del sondaggio Eurispes con le invettive del giornale inglese, fornendo così una sorta di “comunicazione clandestina” che tutto sia scientificamente provato, mentre il sondaggio ha la credibilità di tali strumenti (ripeto: 1.042 risposte!!) ed il resoconto giornalistico non è altro che “l’idea del signor Rhodes su quello che è attualmente l’Italia”: niente di più e niente di meno!!

Non voglio dire che entrambe le fonti (sondaggio e “Financial Times”) siano in errore, ma dobbiamo partire da un concetto diverso: in questo momento storico è “utile” (a chi??) dipingere l’Italia come un Paese allo sbando che si sta dirigendo rapidamente verso un declino inarrestabile; ma che questo ci venga raccontato dagli “stranieri” non lo accetto; tra l’altro, le parole che ho usato poc’anzi (Italia allo sfascio) sono prese quasi pari, pari dall’intervento del Presidente della CEI, cardinale Bagnasco (altro straniero!!) e quindi rafforzano la mia teoria.

Concludo tornando per un momento al sondaggio Eurispes: non sarebbe giusto aggiungere una domanda sul grado di fiducia che la gente assegna ai sondaggi?? Sarei proprio curioso di vedere i risultati!!

Comunque gente, meditiamo, sempre più attentamente, mi raccomando!!


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