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giovedì, gennaio 17, 2008

E ALLORA PARLIAMO DEL PAPA !! 

La stampa e la televisione mi obbligavano a parlare del Papa o di Mastella che si dimette: nonostante tutto credo che sia più interessante parlare del primo argomento, anche se le dimissioni di un ministro fanno sempre notizia; avevo qualche remora a parlare del Papa perché – lo confesso – non mi rimane simpatico e temevo di essere influenzato da questa mia antipatia, ma poi ho pensato che mi erano altrettanto antipatici i docenti universitari e, quindi,…..siamo pari!

Dunque, torniamo a bomba e parliamo della mancata presenza del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università La Sapienza, dove avrebbe dovuto tenere una breve prolusione.

Tempo addietro, (credo ottobre 2007), 67 docenti (sui 3000 che annovera l’ateneo) hanno scritto al Rettore chiedendogli di ritirare l’invito a Benedetto XVI; pochissimi – anche sulla stampa – hanno approfondito l’argomento ed hanno portato alla luce il motivo di questa azione dei docenti: al Papa veniva rimproverato di avere ripreso, in una Conferenza tenuta proprio alla Sapienza il 15/2/1990, una frase del filosofo della scienza Paul Feyerabend che così recita: “all’epoca di Galileo, la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo; il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”; i 67 contestatori non sono andati oltre questa frase – che, ripeto, è ripresa dal Papa ma non è opera sua - e non hanno completato l’analisi dell’intero discorso.

Ovviamente non lo posso fare neppure io in questa sede, sia per ragioni di spazio e sia per la complessità del tema trattato: alcune cose però voglio specificarle e per l’esattezza, una è che il Papa in quell’occasione definì Feyerabend “filosofo agnostico e scettico” e l’altra è che l’assunto tematico dell’intero discorso di Ratzinger fu una “difesa” della razionalità galileiana contro lo scetticismo e il relativismo della cultura post moderna; del resto, per chi conosce gli scritti di Ratzinger, sa bene come egli consideri con ammirazione la celebre affermazione di Galieo che “il libro della natura è scritto in linguaggio matematico” e odi il relativismo oggi imperante.

Questo per dire che i 67 “cattivi maestri” si sono mostrati veramente poco inclini all’approfondimento di un testo che, sia pure di non facile approccio, doveva essere pane per i loro denti.

Ma andiamo avanti: i giovani studenti di un non meglio identificato “collettivo” hanno fatto causa comune con i 67 docenti ed a questo punto siamo giunti all’occupazione dell’Aula Magna, all’intervento della Polizia, ecc.ecc. ; e tutto questo ha fornito al Papa un passaggio d’oro per mandarlo in Gol: per non creare incidenti, non vengo!!

Il resto è storia di ieri e di oggi: Benedetto XVI reso “martire dalla cultura relativistica”, i politici che si schierano compatti con lui, gli altri docenti che a questo punto lo pregano di ripensarci e di venire alla loro Università; ma ormai il dado è tratto e Ratzinger si limita ad inviare il discorso che avrebbe pronunciato che viene letto dal Rettore e applaudito dall’intera platea (politici, docenti e studenti).

“Non condivido nessuna delle tue idee, ma sono pronto a morire perché tu possa esprimerle”: questa celebre frase di Voltaire è campeggiata su tutti i quotidiani, ma non mi sembra appropriata, sia perché oggi esistono i mezzi di comunicazione di massa – che il Papa ha usato molto bene – e sia perché a Benedetto XVI non manca certo lo scranno da cui far sentire la sua voce e le sue idee.

No, il punto non è questo! Il punto è che ancora una volta abbiamo avuto la riprova di quello che valgono i nostri professori!!! Questo è il vero problema !!


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