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giovedì, dicembre 13, 2007

ZIBALDONE N.12/2007 

Due cose mi hanno colpito in questi ultimi tempi che preludono alla conclusione del 2007 e di queste desidero parlare con i miei affezionati lettori, sperando di suscitare anche in loro lo stesso interesse e non intendendo fare nessun bilancio di fine anno: troppi se sentirete sui giornali ed alla televisione!!.

La PRIMA mi incuriosisce ed è l’esperienza del “telefono anti sètte” messo in piedi da Don Oreste Benzi, che in cinque anni di attività ha ricevuto ben 8.423 chiamate, dalle quali sono nati 1.823 casi che poi sono stati affidati alle forze dell’ordine.

La maggior parte delle segnalazioni è arrivata dalle regioni del Nord e, in maggioranza (64%) sono state delle donne a chiamare gli operatori del telefono ed a segnalare casi si sopraffazione psicologica a danno di altre persone.

La maggioranza delle denunce ha riguardato “psico-sètte” (49%) seguite da sètte di tipo religioso (15%), sataniche (12%), magiche (10%), esoteriche (8%), mentre la stregoneria chiude all’ultimo posto con solo l’1% di share.

Tutte queste segnalazioni potremmo definirle “interessate”, in quanto riguardano delle manipolazioni eseguite nei confronti di parenti o amici del denunciante; ma chi sono questi che cadono nelle grinfie di questi manipolatori?

Secondo questa ricerca, la maggioranza sono adolescenti – cioè al di sotto dei diciotto anni – che attraversano particolari momenti di fragilità a causa di un lutto oppure di una separazione o, per dirla più genericamente, a causa del passaggio critico dall’adolescenza alla giovinezza.

I manipolatori sono ovviamente molto abili e conoscono a fondo i processi psicologici che stanno attanagliando le loro vittime e attuano procedure fondate sulla convinzione e sulla dimostrazione di altre persone simili a loro che hanno superato il momento particolare proprio attraverso la partecipazione ai riti della sètta..

Un’unica riflessione: quando prendono campo queste situazioni, è chiaro che esistono dei “vuoti” che le sètte – o altre cose del genere – si ingegnano a riempire; in più è la chiara dimostrazione che l’uomo è sempre più fragile e quindi più facilmente abbindolabile, questo anche per colpa delle comunicazioni inavvertite insite nelle comunicazioni di massa, dove si crede di assistere ad una cosa (uno spettacolo, un talk-show, un reportage o altro) e invece il nostro inconscio recepisce tutta un’altra cosa, cioè la subdola idea che il comunicatore intende veicolare, e così facendo si arriva a passo di carica a quello che i semiologi chiamano “la colonizzazione dei cervelli”

La SECONDA cosa di cui voglio trattare riguarda le nozze di Albertazzi (84 anni) con Pia de’ Tolomei (48 anni) celebrate a Roma, senza nessun fasto e con molto buon gusto; la coppia, peraltro stava insieme da oltre venti anni e quindi potremmo quasi considerarle …. riparatorie.

Ovviamente il luogo dove si sono celebrate (una Chiesa sconsacrata e usata come Ufficio di Stato Civile dal Sindaco Veltroni) è stato preso d’assalto da giornalisti e telereporter che non hanno disdegnato di fare molte domande al grande attore, alle quali egli ha risposto con cordialità ed arguzia; una di queste mi è sembrata, oltre che offensiva, di cattivo gusto e cioè quando gli hanno chiesto “se avrebbe fatto la prima notte”; Albertazzi ha risposto – con molta civiltà e senso dell’umorismo – che “certamente avrebbe fatto la prima notte di nozze: è una tradizione!!”.

Ma questi giornalisti dove li trovano??!!


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