martedì, dicembre 25, 2007
ZIBALDONE DI FINE 2007
Molte sono le questioni che, apertesi nel 2007, probabilmente troveranno sviluppo nel prossimo anno e speriamo che trovino anche una soluzione; cerchiamo di individuarne alcune (un paio) e di farci sopra qualche riflessione.
La prima, forse, è la tenuta del governo che ha vivacchiato per la seconda metà del 2007 tra voti di fiducia e bassi compromessi con partiti di destra o di sinistra; il premier sbandiera una sorta di rivitalizzazione della sua compagine attraverso un programma di interventi da sottoporre agli alleati e da questi ottenere l’autorizzazione ed andare avanti ma anche una spinta di entusiasmo all’azione dell’esecutivo.
Sembra che per ingraziarsi i partiti di estrema sinistra, il prossimo anno sarà dedicato a limare le trattenute in busta paga sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati, in modo da ridare slancio ai consumi di questa categoria di persone (leggasi: ceto medio); sarà d’accordo la componente di centro destra del governo??
Non vorrei che fosse presa per una battuta, ma vorrei fare una proposta: si prenda uno dei libri scandalistici sul mangia mangia nelle istituzioni e nella politica in genere e, partendo dall’indice, si scenda per cercare di modificare questo marciume che sta sul gozzo dei cittadini; volete un esempio: si prendano gli stipendi dei pubblici amministratori (deputati, senatori e consiglieri regionali) e si taglino del 30 o meglio ancora del 40%; mi si dirà che non è possibile farlo se non con una legge apposita, ebbene, si faccia la legge e si approvi nel giro di venti giorni; il Parlamento sia presidiato da cittadini invitati a vigilare su eventuali scamotti.
Volete un altro esempio: si tolgano ai signori onorevoli ed ai consiglieri regionali tutti quei privilegi che appaiono particolarmente odiosi alla gente, del tipo di mense luculliane a pochi euro, di tessere omaggio per treni, aerei, cinema, teatri e stadi e via di questo passo.
E per concludere: si regolamenti per legge che i barbieri di Montecitorio non possono guadagnare più di 2.000 euro netti al mese; anche qui si faccia con rapidità una norma e si voti con procedura d’urgenza.
Queste sarebbero le cose che la gente capirebbe immediatamente e da queste modifiche si potrebbe ricavare le somme necessarie per tagliare le tasse ai ceti medi; e si faccia fare una bella cura dimagrante anche al Quirinale, che nel 2006 ci è costato 224 milioni di euro, quattro volte più di Buckingham Palace che di euro ne spende solo 57 milioni.
Ma un’altra questione che nasce nel 2007 e si svilupperà nel 2008 è la vendita di Alitalia: due sembrano i pretendenti, la francese Air France e l’italiana Air One, aiutata da un consorzio di banche; sembrerebbe facile fare la scelta: si valuta il piano industriale e quello di sviluppo e si vende a quella che ci convince di più.
E invece no signori, il Governo intende mettere il becco e tramandare il vezzo di usare l’Alitalia come struttura di appoggio per immetterci tutti i raccomandata di destra, di centro e di sinistra; del resto, questo sistema è già stato all’origine del tracollo della compagnia di bandiere, ma i nostri politici – sempre più ghiotti di posti dove collocare i propri amici o sodali – si sono già divisi tra chi propende per gli amici francesi e chi per quelli italiani.
E intanto è stato rimandato tutto a dopo le feste, a metà gennaio, e a quella data capiremo meglio se sono stati trovati i giusti equilibri tra i partiti per l’accaparramento di qualche posto: non è facile essere ottimisti!!