giovedì, dicembre 27, 2007
QUALCHE CONSIGLIO PER PRODI
Forse passerò da presuntuoso a dare dei consigli al prof. Prodi, ma credo che queste mie raccomandazione discendano non tanto dalla sapienza cattedratica quanto dalla vita di tutti i giorni, di quello che si sente in giro, al Bar, ai supermercati, al cinematografo.
Nella conferenza stampa di oggi, il nostro premier difenderà a spada tratta l’operato del suo governo e farà leva su alcuni argomenti, dicendo che sono di prossima attuazione: si tratta di azioni per favorire lo sviluppo – che è il più basso d’Europa - e che partono dalla diminuzione del carico fiscale sulle buste paga, per arrivare ad un alleggerimento dell’IRPEF.
Quello però che ammoscia tutta questa programmazione è che non se ne parlerà prima di tre mesi, quando cioè il Tesoro valuterà l’andamento delle tasse e sulla base di questo prenderà una decisione.
Soprattutto alla luce degli attacchi che l’esecutivo sta avendo al suo interno da varie formazioni politiche, il premier dovrebbe, a mio avviso, fare una mossa eclatante e con promesse di immediata realizzazione.
Quale? Ve la dico subito: dal 1 gennaio 2008, cioè tra pochi giorni, si prevede una stangata mica male per le famiglie italiane; aumentano un sacco di comparti, a cominciare dalla luce e dal gas, per proseguire con alcuni tributi locali (nettezza e trasporti) e con la benzina, il pedaggio autostradale le tariffe ferroviarie i bolli per l’auto e la moto, il canone RAI e diversi generi alimentari; i calcoli di alcune associazioni di consumatori concordano su un paniere che verrà a costare alla famiglia media tra i 1500 e i 1700 euro annui.
Ed ecco cosa fare: il premier dovrebbe annunciare stamani (forse è già in corso
Questa operazione dovrebbe essere “promessa” e quindi anche – possibilmente, senno si fa la stessa cosa di Berlusconi – realizzata, o almeno dato l’avvio, non in tre mesi, ma nella prima quindicina di gennaio.
Il motivo che adduco a tanta urgenza è che la gente comune da gennaio si trova un aggravio di circa 130 euro al mese e che eventuali migliorie sulla busta paga o sulla pensione scatteranno come minimo tra sei mesi e in questo lasso di tempo se ne sono andati quasi 800 euro.
Una volta, quando c’era la bistrattata “scala mobile”, ad ogni aumento delle cose previste nel paniere, scattava un contestuale aumento degli stipendi e delle pensioni, in modo che il potere d’acquisto restava intatto; ma è stato detto che il meccanismo “generava inflazione” ed allora si è fatto di tutto per abolirlo: io per la verità non ho mai capito il ragionamento inflativo, ma c’erano persone più dotte di me ad esporlo ed a convincere anche alcuni politici che all’inizio erano dubbiosi.
Ecco, illustre professore, quale mossa le consiglia un modesto uomo della strada, precisandole anche che dei blocchi da promettere, cominciamo a mantenerne qualcuno subito, poi per gli altri si vedrà…., ma almeno le minacce di Dini saranno viste con un altro occhio dal popolo bue….così invece…..tutti gli altri diventano dei “liberatori”