sabato, dicembre 29, 2007
IL PUZZO DELLA CAMPANIA
I nostri compatrioti – ed i politici in particolare – hanno uno strano modo di reagire alle critiche che ci provengono dai giornali stranieri e che riguardano delle situazioni negative che affliggono le nostre terre: anzitutto la gente prende cappello e si arrabbia contro chi osa rilevare le nostre mancanze, poi – a mente più fredda – la stessa gente si divide in due fazioni: quelli che tifano per il governo in carica in quel momento sono ancora più arrabbiati perché vedono le critiche come una azione di “lesa maestà”, mentre quelli che avversano la maggioranza plaudono a questi rilievi con il motto “avete visto, è tanto che noi diciamo che questo governo non va!!”.
Questo lungo preambolo mi serve per affrontare il problema – annoso e ancora non risolto - della raccolta dei rifiuti a Napoli ed in Campania, dove montagne di immondizia fanno bella mostra lungo le strade, emanando quell’odore caratteristico e subendo in un secondo tempo una sorta di “incenerimento” da parte della cittadinanza inviperita la quale da fuoco alle buste di rifiuti; ovviamente, a questo punto vengono chiamati i Pompieri i quali spengono l’incendio ma non possono fare a meno di generare un fumo caratteristico, denso e puzzolente che è, guarda caso, assai simile a quello che fuoriesce dagli inceneritori di prima generazione.
Ci chiediamo allibiti, nel vedere lo stato delle strade a Napoli e dintorni, come possa accadere una cosa del genere in un paese dell’Occidente sviluppato e che questo venga accettato come un evento ineluttabile; in altre nazioni sarebbe impensabile soltanto l’idea di una situazione del genere e quindi i nostro amici europei ci spernacchiano a tutto spiano, tirando in ballo il nostro caratterino tutto particolare e – quel che è peggio – la nostra sudditanza alla camorra.
Ecco, sembra proprio che questa situazione sia fomentata dalla malavita organizzata che ha interesse a proseguire in questa emergenza al fine di indurre le autorità a indirizzare l’immondizia verso sito graditi alla camorra.
In Campania c’erano due sistemi di affrontare il problema dell’immondizia: da una parte quello di stoccare le cosiddette ecoballe in discariche appositamente individuate, ma questo non è ben visto da una parte di cittadini che difende il paesaggio davanti a casa propria e vorrebbero invece mandare l’immondizia davanti alla casa di un altro.
Il secondo sistema è la creazione di inceneritori i quali – se di ultima generazione – possono addirittura distruggere i rifiuti senza generare diossina ed anzi, almeno all’estero lo fanno, creando energia.
A questo proposito, vale la pena citare un inceneritore che trovasi in Germania e nel quale sono affluiti in passato i rifiuti campani; sembra che si debba tornare ad affidare ai tedeschi lo smaltimento delle nostre immondizie e, così facendo, creiamo un bel business per loro, in quanto ci fanno pagare un tanto a chilo per lo smaltimenti e ne ricavano energia che poi rivendono sulla piazza: mi chiedo il perché noi non riusciamo a fare la stessa cosa.
Di tutti i politici che in un modo o nell’altro gravitano attorno alla città di Pulcinella, vorrei citare l’attuale Ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, il quale – da bravo ambientalista – vorrei sapere come fa a guardare lo scempio che avviene nella sua Regione senza reclamare in Consiglio dei Ministro delle soluzioni definitive per il problema.
Poiché sono certo che non è a libro paga della Camorra, cosa lo trattiene dal mettere in piedi un casino dell’ottanta con le autorità locali e centrali??