martedì, dicembre 04, 2007
I DUE SATRAPI
Nel mondo ce ne sono più di due, ma al momento due sono quelli che, per uno strano segno del destino, sono stati definiti “satrapi” dalla stampa di tutto il mondo: vediamo, prima di tutto, quello che significa il termine usato; il Devoto-Oli fornisce la seguente definizione che mi trova consenziente: “si dice di chi, nell’esercizio di un ufficio o di una carica importante, abusa della propria autorità”.
Si sarà capito che sto alludendo al Presidente russo, Vladimir Putin ed a quello venezuelano, Hugo Chavez; ma cosa hanno combinato? Vediamo bene i fatti: il primo, alla scadenza del secondo mandato presidenziale, anziché modificare
L’Europa – e più sommessamente l’America – accusa Putin di non “aver rispettato gli standard di democrazia”; a queste accuse il satrapo russo ribatte con arroganza che il successo è stato legittimo ed aggiunge – leggete bene – che “i russi non permetteranno mai che la loro patria segua il percorso distruttivo preso da alcuni paesi post-sovietici”.
E il popolo cosa dice? Il popolo è ben contento di avere alla guida un personaggio che fa loro vagheggiare un ritorno alla grande Russia e che non si perita di tirare schiaffoni ad americani ed europei; insomma, la gente si sentiva sfiduciata e sbeffeggiata dagli altri popoli e lui, il grande Vladimir, gli ha fatto prendere nuovamente coraggio e gli ha detto che nessuna nazione al mondo potrà mai permettersi di calpestare il suolo russo; mi sembra copiato da quello che disse il nostro Mussolini, ma forse mi sbaglio.
L’altro personaggio, il venezuelano Chavez, anch’egli già eletto per la seconda ed ultima volta alla Presidenza della Repubblica, ha indetto un referendum su una “lenzuolata” di riforme costituzionali – la nascita del socialismo del XXI secolo le ha definite - la più importante delle quali era l’abolizione del vincolo dei due mandati che gli avrebbe permesso di essere eletto “a vita”; c’erano altre cose di diverso spessore, come per esempio la riduzione della giornata lavorativa a sei ore oppure la possibilità del governo di “controllare i mezzi d’informazione” (in pratica il ripristino della censura).
Questo secondo satrapo, con le sue mosse, populiste ed allo stesso tempo reazionarie, ha fallito, sia pure di poco, in quanto i “no” alla sua proposta hanno superato il 50% dei votanti; il bravo Hugo ha ammesso la sconfitta e, da buon “democratico” si è rimesso nelle mani del popolo.
Un suo amico militare che anni addietro fece con lui un colpo di stato fallito, ha detto di non credergli, che probabilmente sta già tramando per mettere insieme un nuovo colpo di stato per assumere quel potere che il popolo non gli ha concesso; ed infatti la dichiarazione di Chavez è in questa chiave: “per ora non ce l’abbiamo fatta….ma continuerò la battaglia per il socialismo”: più chiaro di così!!
Questi due personaggi, così diversi per cultura e provenienza, si assomigliano in una cosa: la smodata brama del potere: ma ne abbiamo qualcuno anche da noi!!