<$BlogRSDUrl$>

domenica, dicembre 09, 2007

CHE TIPO DI MELASSA SIAMO ? 

Il disastro dell’acciaieria torinese dove quattro operai hanno lasciato la pelle in modo stupido e – ferma restando la mancanza di controlli – assolutamente accidentale, mi induce ad una riflessione: sapete quanto rischiano gli eventuali dirigenti che saranno sottoposti a giudizio? Niente! Infatti, il reato di omicidio colposo da infortunio sul lavoro è ricompresso nel recente decreto sull’indulto e quindi…..

Sulla vicenda ci sono varie cose che non sono state ancora spiegate, ma che – anche quando lo fossero – non restituiscono i quattro deceduti alle loro famiglie: anzitutto, come mai il turno che doveva subentrare non è arrivato al momento del cambio, costringendo i lavoratori a restare sul posto di lavoro per altre 4 ore, come detta una regola in siderurgia vecchia di almeno un secolo?

Seconda osservazione: sia il caso dell’acciaieria torinese che quello della Fiat di Cassino hanno riguardato grandissime aziende e quindi dobbiamo sfatare l’assunto dell’incidente sul lavoro che ha luogo in aziende di piccole dimensioni, dove c’è, magari, anche un certo uso di precari o addirittura di lavoratori in nero.

Ma queste cose inspiegabili in una nazione “normale”, avvengono invece in Italia, paese che il CENSIS ha definito “poltiglia sociale”, una melassa ripiegata su se stesso dai debiti, dalle tante paure e dai salari bassi.

Ed ha aggiunto un dato che è di facile ricordo: un terzo delle famiglie italiane non arriva alla quarta settimana del mese; quindi i numeri da ricordare sono il 3 ed il 4 e con questi – salvo giocarli al lotto – cosa ci possiamo fare? Potremo rivolgerci ad una nuova figura che nasce con la “finanziaria” in corso di approvazione in Parlamento: il Garante per la sorveglianza dei prezzi.

La prima domanda che possiamo farci è: sarà il solito carrozzone politico messo in piedi per sistemare qualche amico degli amici oppure sarà una figura dotata di poteri e di mezzi per attuare un vero controllo del carovita?

In Italia la risposta più facile è la prima, quella del carrozzone, però non dobbiamo neppure essere pessimisti a priori e quindi aspettiamo di vedere quello che avviene; certo il nuovo Garante ha un inizio denso di attività: aumentano i treni, gli enti locali già ventilano aumenti di acqua e rifiuti, mentre nel campo dell’energia si prevedono grossi aumenti di luce e gas.

Complessivamente – escludendo i mutui casa dall’aggravio non facilmente definibile – si ha un conto finale per la famiglia media di 1.360 euro; tutto questo avviene dopo gli innalzamenti dei prezzi degli alimentari avvenuto nel mese di novembre e che hanno fatto fare un balzo non indifferente all’indice della scala mobile.

Ecco perché la melassa – come ci definisce il CENSIS – tende sempre più a squagliarsi ed il lavoro ad essere sempre meno il mezzo per campare la famiglia.

C’è un sistema diverso e migliore per sanare il bilancio della casa e lo ha utilizzato un signore, già Presidente delle Ferrovie della Romagna (ma che carica sarebbe, non la conoscevo!!), il quale dopo avere avuto il proprio stipendio falcidiato dal Decreto Lanzillotta che gli ha ridotto la prebenda da 100.000 euro l’anno ad appena 30.000, ha avuto la bella pensata di dimettersi da quella carica e di “riassumersi” con il grado di capo del personale e con lo stipendio annuo di 90.000 euro: e i capi della Regione? Tutti d’accordo e tutti schierati dalla parte del “povero” ex presidente.

Ecco, questo è uno dei pochi sistemi per arrivare con sicurezza alla fine del mese, ma non tutti possono permetterselo!!


This page is powered by Blogger. Isn't yours?