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domenica, novembre 18, 2007

ZIBALDONE N.11/2007 

Tre cose mi hanno colpito in questi ultimi tempi e di queste desidero parlare con i miei affezionati lettori, sperando di suscitare anche in loro lo stesso interesse.

La PRIMA cosa mi colpisce personalmente e quindi sono abbastanza al corrente: la carenza di “banda larga” per una gran massa di utenti (si parla di qualche milione).

Un breve antefatto: come tutti sappiamo, il cosiddetto “ultimo miglio” è ed è rimasto di proprietà Telecom, nonostante tutte le nuove aziende arrivate, sia italiane che straniere; quindi, solo Telecom può sistemare nel modo migliore questo dannatissimo ultimo miglio, che poi sarebbe l’entrata in casa del doppino telefonico; i disgraziati utenti che hanno un abbonamento telefonico di vecchia data (diciamo venti anni), hanno la sfortuna di avere il proprio doppino telefonico allogato in centrali telefoniche di vecchia generazione (meccaniche e non elettroniche) e quindi non idonee a supportare la banda larga: tutto qui il problema; basterebbe smantellare le vecchie centrale e costruirne di nuove.

Credo che un intervento statale sarebbe quanto meno auspicabile – è già il terzo governo al quale rivolgo l’appello – in quanto siamo in presenza di un monopolista che non ha interesse ad adeguare il proprio standard in quanto incassa ugualmente i soldi da coloro che usufruiscono del proprio prodotto.

Mi sembra scandaloso, forse perché ne sono implicato in prima persona e so io quanto tempo occorre per mettere on-line questi miei scritti!!

La SECONDA cosa di cui voglio trattare è una breve appendice alle manifestazioni che hanno fatto seguito alla morte del giovane romano di fede laziale per mano di uno sconsiderato agente della polizia stradale: i sindacati della Polizia affermano che i tifosi che marciano contro le caserme sono di varia estrazione calcistica, cioè sono avversari in campo, ma diventano fratelli quando si tratta di marciare contro lo Stato.

Se ricordate il mio post di qualche giorno addietro, ho affermato la stessa cosa e questo a dimostrazione che le cariche contro la Polizia non derivano strettamente da motivi calcistici, ma da ben altri problemi; la partita, il cattivo arbitraggio, l’evento che determina una qualche disgrazia, viene usato a pretesto per marciare come una falange verso il nemico che, in questo caso, è il poliziotto, visto come rappresentante di questo Stato che nessuno – ed in particolare i giovani - riesce più ad accettare: da qui a dire che siamo in presenza di un fenomeno eversivo ce ne corre, anche se…..

LA TERZA notizia della quale voglio riferire, riguarda la Magistratura: un’inchiesta complessa e delicata condotta per 4 anni dai Carabinieri di Torino e da un P.M. della stessa città, ha portato al fermo di 39 persone, delle quali ben 34 sono state poste in libertà dal G.I.P. , che nella sua ordinanza non riconosce l’innocenza degli scarcerati, ma fa un altro ragionamento: “tenuto conto del probabile accesso ai riti alternativi e della possibile concessione delle attenuanti generiche, con l’aggiunta dei tre anni di pena scontati dall’indulto, gli eventuali condannati non farebbero neppure un giorno di carcere” ed ha concluso che tanto vale non arrestarli proprio.

All’indomani dell’ordinanza si sono mossi il C.S.M. ed il Procuratore Generale della Cassazione che hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto: tutto questo perché il GIP torinese – non so quanto inconsciamente – ha surrettiziamente modificato un parametro dell’ordinamento giudiziario e cioè ha abolito “l’obbligatorietà dell’azione penale”, decidendo di non procedere per un reato accertato: e questo ci allinea all’ordinamento anglosassone da tutti rifiutato per principio.


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